Filosofie dell'età Ellenistica

Introduzione
Ellenismo

da wikiCon le conquiste di Alessandro l'Asia Minore, la Persia e l'Egitto caddero sotto l'egemonia militare dei Greci. Alla sua morte l'impero venne diviso in una serie di regni militari: le dinastie più potenti si installarono in Egitto, Siria e Macedonia.

I sovrani furono "divinizzati", le Polis sparirono, aumentò il distacco tra governanti e governati: congiure, personalismi e dispotismo, ma anche maggiori libertà individuali e cosmopolitismo .

Questi regni saranno facili "prede" della repubblica romana (molto più coesa e motivata politicamente...) che ingrandirà la sua federazione a loro spese.


Per approfondire > sintesi | ellenismo | scheda cronologica

Qualche dettaglio sull'ellenismo
La parola ellenismo fu utilizzato per la prima volta nell'800 da Johann Gustav Droysen sulla base di una errata interpretazione del termine "hellenistai" presente negli Atti degli Apostoli 6:1, ritenendo che tale vocabolo indicasse gli orientali ellenizzati, assorbiti dalla cultura greca.

La lingua ufficiale fu la Koinè, una specie di greco, la lingua nazionale sopravviveva nelle campagne e l'aramaico e l'egizio erano parlati dalle classi inferiori nelle grandi città.

La distanza sociale fra il re, il popolo e i ricchi commercianti diviene abissale e mutano gli interessi. Si formò una nuova cultura e nuove istituzioni culturali, riservate ad una nuova aristocrazia, con intererssi molto diversi da quelli che si erano diffusi nelle polis.

Nasce nel cittadino un senso di sfiducia; il sapere e il potere sono sempre più lontani; si sviluppa una serie di filosofie dell'uomo, della sua felicità e della libertà; nasce un sistema ideologico che ha lo scopo di rassicurare il cittadino sul senso della sua vita.

Periodizzazione
  1. (359-323 a.C.). Dall'inizio della preponderanza macedone alla morte di Alessandro
  2. (323-146 a.C.). Dalla morte di Alessandro alla caduta della Grecia sotto l'Impero romano
    • Ellenismo propriamente detto. La Grecia diventa una provincia romana e assume il nome di Acaia.
    • Atene non è più il principale centro della cultura, sostituita da Alessandria, Pergamo e Antiochia.
    • Disinteresse per la politica e prevalenza di interessi etici.
    • Scuole stoica, scettica ed epicurea.
    • Si affermano le scienze esatte e la logica.
  3. (146 a.C. - 270 d.C.). Dall'affermarsi dell'Impero romano a quello del Cristianesimo
  4. (270-527 d.C.). Dalla morte di Plotino alla chiusura della Scuola di Atene
    • Post-ellenismo. I discepoli di Plotino (Porfirio, Giamblico, Proclo) diffondono il suo pensiero.
    • Nel frattempo il cristianesimo, ovunque trionfante, procede alla distruzione dei templi e dei riti, la stessa cultura greca sembra in pericolo.
    • Qualcosa, però si salva:
      • Boezio è un cristiano di cultura ellenica vissuto alla corte del barbaro Teodorico.
      • Clemente Alessandrino (II sec.) è un filosofo greco-cristiano.

Per approfondire: ho scritto in blu grassetto alcuni nomi su cui sarebbe meglio sapere qualcosa. Clicca almeno quelli di cui non conosci proprio nulla

La biblioteca di Tolomeo
stampaAll'inizio del III secolo, Tolomeo I fondò ad Alessandria il Museo,
      • una grande e ordinata biblioteca tutta la produzione filosofica, letteraria e scientifica della Grecia
      • e un luogo dove i maggiori scienziati del mondo greco, ben retribuiti e attrezzati, si dedicavano alle loro ricerche.

Per cinque secoli fu il maggior centro bibliografico di tutto il mondo antico.

EPICUREISMO, STOICISMO, SCETTICISMO ed ECLETTISMO, caratteri comuni
Noi studieremo prevalentemente le tre correnti più importanti e famose della filosofia ellenistica: epicureismo, stoicismo, scetticismo ed eclettismo. Ecco cos'hanno in comune:
  • Rivalutazione della vita privata e della libertà individuali.
  • Fine della distinzione tra Greci e Barbari (cosmopolitismo)
  • Divisione della filosofia in Logica, Fisica ed Etica (Primato dell'Etica)
Epicuro 
statuaNato forse a Samo nel 341 e morto quasi novantenne, figlio di una sacerdotessa e di un maestro.

La sua proposta era rivoluzionaria: la teoria e il sapere non sono i fini dell'uomo. La filosofia è ricerca della felicità.

Era molto dogmatico: le sue massime dovevano essere memorizzate, non permetteva discussioni, odiava la dialettica

Ma era anche democratico (?): tutti erano ammessi alla sua scuola, che si chiamava "il giardino" (Képos), senza distinzione di censo

Fu scrittore molto fecondo: scrisse più di 300 volumi.

Teneva molto alla sua autonomia intellettuale; scrisse: “Gli uomini non devono avere maestri...”


Per approfondire > vita

Le parti della filosofia 

Epicuro divise la filosofia in tre parti.

  1. Logica: (o Canonica), la teoria della conoscenza, deve dare il criterio della verità e quindi in canone (regola) per spingere l’uomo verso la felicità. Questo criterio è individuato dalla sensazione, solo in essa è la realtà.
  • Ciò che è piacevole è anche giusto e buono
  • e ciò che procura sofferenza è sbagliato e falso
  1. Fisica: teoria deglii atomi che riprende in parte Democrito.
     
  • Gli atomi costituiscono tutto l’universo. 
  • Anche l’anima è fatta di atomi
    • molto piccoli.
  1. Etica: criterio di verità in vista dell'agire. Si parte dalla sensazione definita come piacere, che è di due tipi:
    • stabile, che non dipende dal bisogno e dal desiderio, cioè
      •  l’aponia (=assenza di dolore)
         
      • e l’atarassia (= assenza di turbamento).
         
        • Solo quest'ultima dà la felicità.
    • cinetico, che consiste
       
      • nella gioia
         
      • e nella letizia,
         
        • felicità temporanee e brevi.
Tre criteri di verità
Per Epicuro la filosofia ha in primo luogo una funzione terapeutica : "Vana è la parola del filosofo se non allevia qualche sofferenza umana". L'oggetto della sua ricerca era il piacere inteso come assenza di dolore, tranquillità, la quiete dopo la tempesta.

Ma per trovare la tranquillità dobbiamo sgombrare il campo dalle false idee e dagli errori, che spesso portano a situazioni di ansia, paura o angoscia.

Prima di tutto bisogna trovare un criterio di verità, un canone da seguire per non entrare nel mondo inquietante degli errori. Epicuro propose questi tre criteri:

  1. Atomi, sensazioni opinioni. Tutto è fatto di atomi. Anche le sensazioni sono atomi.
    • in altre parole la verità è qualcosa che si tocca, la materia garantisce che ciò che vedo o tocco c'è...
  2. Prolessi o anticipazioni e linguaggio.
    • La memoria e i confronti tra i ricordi e le cose che percepiamo ci aiutano a prevedere le cose che vedremo.
      • la cosa è piuttosto tranquillizzante...
  3. Piacere (bene = verità) e dolore.
    • Il piacere (= assenza di dolore), ci segnala le cose vere.
    • Il dolore ci segnala quelle sbagliate o false.
      • Il piacere e la felicità vanno ricercate,
      • il dolore va evitato.
      • Il piacere, però, deve essere "CATASTEMATICO”, rasserenante, e non turbare la serenità dell'animo.
        • Una specie di calcolo del piacere e del dolore: non devi scegliere le cose troppo piacevoli se il dolore che accompagnerà la fine del piacere è troppo forte...
Atomi e materia
Epicuro riprese le teorie di Leucippo e Democrito. Era atomista e materialista.

Cercò anche di spiegare il movimento senza far ricorso a teorie metafisiche o comunque troppo fantasiose.

  • Se tutto è materia come si spiega il movimento?
  • E' causato da “clinamen” e vortici, non da divinità o motori immobili.
Il quadrifarmaco
statuaTito Lucrezio Caro, divulgatore dell’Epicureismo in epoca romana, propose questa “formula per vivere bene” (QUADRIFARMACO)
          1. E' vano il timore degli dei (vivono negli intramondi e ci ignorano)
          2. La morte non è temibile: quando c'è non ci siamo più noi e viceversa
          3. Il piacere, inteso come bene, è facile da raggiungere
          4. Il male è sopportabile e dura poco

Per approfondire > Lucrezio | quadrifarmaco

STOICISMO
statuaDa Stoà poikile = portico istoriato.

Il movimento fu iniziato da Zenone (333 - 263) di Cizio su Cipro, (dove non si parlava Greco).

Lo stoicismo influirà su Plotino, sul cristianesimo, sui romani, sul rinascimento nonché su Spinoza, che studieremo l’anno prossimo.

Più che una filosofia, lo stoicismo è un modo di vivere, oltre che di concepire il mondo.

Tutto si basa sul senso.

Distinzione tra immagine (phantasia) e cosa: siamo come delle tavolette di cera su cui si imprimono le impronte lasciate dagli oggetti.

Tre gesti stoici
Gli Stoici riformarono la logica del sillogismo potenziandola ed ampliandola.
  • aggiunsero i connettivi E ed O...
  • formularono sillogismi formati da catene di giudizi articolati

Sostenevano che per distinguere le sensazioni vere dalle false, siamo dotati di uno strumento intellettuale, la "fantasia catalettica" (sensazione particolare, che ci fa distinguere e scegliere)

Gli Stoici indicavano con tre gesti la loro teoria della conoscenza:

  • Mano aperta ( TI ASCOLTO , ricettività delle sensazioni),
  • ritrarre le dita ( SENTO assenso),
  • pugno ( VERO la mia fantasia catalettica mi dice che ciò che sento è vero, che ho capito)
FISICA STOICA

Il mondo è ragione (logos) ed è necessario (in senso matematico).

  • titto ciò che esiste è
    • comprensibile in termini di razionalità
    • e necessario  (non può non esserci)
      • anche le cose più fastidiose sono necessarie
         

L'energia (lògos-pyr)

  • prima pensava se stessa sotto forma di materia (hyle):
  • poi la tensione fra energia e materia provocò un'esplosione, da cui ebbe origine l'universo.
    • a me ricorda il "big bang"
     

Ogni 30 000 anni (grande anno) il mondo si rigenera con una grande esplosione.

  • Una serie di cicli del tutto identici caratteristica l'evoluzione del cosmo (teoria dell'eterno ritorno).

Non esiste il vuoto nel mondo.

Il lògos è Dio, ed è immanente alla materia, e nulla accade per caso.

  • "Esiste un fato previdente o provvidenza (noi la chiamiano fato, destino) che regola tutto."

Fato e provvidenza sono due volti di una stessa realtà: in sostanza tutto avviene esattamente come deve avvenire.


Per approfondire > fisica

Gradi del logos
Gradi del logos
  • Nella materia da cui tutte le creature hanno origine ci sono "semi di lògos" (lògoi spermatikòi).
  • Il processo di materializzazione dell’energia non è omogeneo: per cui in alcuni corpi c'è più materia che energia, in altri più energia che materia, in altri le due componenti sono più o meno in equilibrio.
  • gli esseri apparentemente inanimati contengono in sé il lògos, in percentuale inferiore rispetto agli esseri animati
  • Fra tutti gli esseri l'uomo contiene in sé la maggiore quantità di lògos (energia pensante).

Nulla accade per caso, è quindi evidente che l'uomo è lo scopo della creazione ed il re del creato.

  • Questo concetto accomuna lo Stoicismo e il Cristianesimo.
  • Kant, che studierai l'anno prossimo,  afferma che l'uomo va considerato sempre un fine e mai un mezzo...
ETICA STOICA
L'etica stoica deriva dalla loro fisica
  • Bisogna imparare a sopportare l'avversa come la felice fortuna, vincendo le passioni.
  • Per fare ciò è necessario raggiungere l’Atarassia
    • l'indifferenza di fronte al mutare delle cose.

Il fato e la ragione del mondo vanno d'accordo

  • Il mondo è logos, dunque tutto l’esistente è necessario.
  • se ci sono cimici e topi ci sarà un motivo, si vede che devono esserci...

Gli Stoici affermano l’uguaglianza di tutti gli uomini

  • Simile al Cristianesimo
     
  • ma anche al cosmopolitismo,
     
    • al sentirsi cittadini del mondo e non legati ad una singola patria.

Vivere secondo natura e ragione: ciò che non dipende da noi ci deve essere indifferente.

Ritengono che il suicidio sia un diritto dell’uomo.
 

  • L'anno prossimo studieremo Hegel che fece affermazioni simili...

Il diritto

  • non dipende dagli dei
  • ma è un patto, una convenzione
     
    • L'anno prossimo studieremo i Giusnaturalisti - XVI sec - che fecero affermazioni simili...

Per approfondire > Etica

Nomi di famosi stoici 
Ecco alcuni nomi di stoici famosi > Crisippo, M. Aurelio, Epitteto, A. Seneca

Apri i quattro link e cerca quale di questi quattro stoici fu il primo a dedicare particolare attenzione attenzione alle proposizioni composte ed all'uso dei connettivi "e", "o", "se...allora"

CINICI
(Dalla scuola di Socrate) Rappresentano il massimo dello stoicismo. Il loro distacco dal mondo è proverbiale.

dipinto famosoIl cinico più famoso è Diogene di Sinope : (quello della botte, ricordi?)

              • “Come voglio essere seppellito? Quando morirò lasciate il mio corpo dive si trova o meglio buttatelo in qualche scarpata. [...] Temete che le belve mi mangino? Bene, mettete un bastone accanto al cadavere perché possa difendersi”.
              • Al re che gli disse "Chiedimi qualsiasi cosa!" rispose: “Spostati che mi pari il sole”

Per approfondire 1| 2

SCETTICI 
Scepsi significa ricerca, messa in dubbio, dibattito, vedere i problemi da tutti i punti di vista.

Gli scettici rifiutavano tutto a priori.

Hume e Cartesio, che studieremo l’anno prossimo, hanno a che fare con lo scetticismo.

  • Hume  era materialista e venne definito Scettico e notorio
  • Cartesio fonderà la prima parte del suo metodo sul dubbio sistematico e sulla sospensione del giudizio...
Pirrone (326 - 275) 
PyrrhoNato ad Elide. Soldato in Asia. Imparò la tecnica detta "adiaforia" o indifferenza dai gimnosofisti (santoni indiani che vivevano nudi).

Socrate e Platone, teorizzando il non essere ammettono la possibilità di infiniti predicati di un soggetto... Come distinguere quelli veri? Non è angosciosa questa situazione?

Gli Scettici, premesso che non è possibile conoscere il vero propongono questa via.

  • Prima di tutto bisogna praticare l' epoché (sospensione del giudizio) attraverso la quale si raggiunge
  • l' adiaforia (indifferenza) che, a sua volta, produce
  • l' atarassia (tranquillità dell'animo).

Per approfondire > Scettici

MASSIMA SCETTICA: 

"Lottare per la verità costa fatica e può produrre sofferenza. L'indifferenza no..."

ALCUNI SCETTICI ARRIVARONO A CONFUTARE SE STESSI :
Se neghi la possibilità di raggiungere la certezza, conseguire il vero, devi, per essere coerente, negare anche la tua stessa dottrina.

Anche lo scetticismo moderato (il vero non è raggiungibile, il probabile sì) cade in questa contraddizione.


Esercitazione > nulla esiste?

Nomi di Scettici famosi 
pirrone?sesto empirico stampa < Pirrone “Detti memorabili” - Filosofie orientali - Imperturbabilità

Sesto Empirico > “Contro i matematici" (da lui ritenuti dogmatici) - critica del sillogismo - demolisce le pretese di scientificità accampate da varie discipline, come la grammatica e la retorica, la geometria e l’aritmetica, l’astrologia e la musica.


stampaoratore< Carneade (fece parte della celebre ambasceria inviata a Roma dagli Ateniesi multati per aver saccheggiato Oropo). L'uomo saggio, deve accontentarsi del probabile perché non è poossibile raggiungere il vero.

Enesidemo > 10 tropi (argomenti per cui non esiste un punto di vista universale)


Per approfondire > scettici

ECLETTICI
Da "scelgo", ma anche da "metto insieme".

Più che una filosofia è una mentalità. Consiste
 

  • nel prendere il meglio di ogni proposta,
     
  • e nel non avere pregiudizi.

Molto adatta ai Romani, ne parleremo più approfonditamente nel prossimo corso...

Gli Scettici rifiutavano tutto per principio, gli Eclettici non rifiutavano nulla a priori.

Nomi di Eclettici famosi 
Filone di Larissa (I - II secolo. a. c. - ETICA)

statuaneraScipione l'Africano > (principio del conveniente)

ritrattino< Cicerone (traduce in latino e divulga dottrine greche - trattato sui doveri, falsa contrapposizione di Utile e Onesto)

e altri... fino ad oggi (es. Cousin, nell'800.)


Per approfondire > eclettismo

 

Plotino

 

Vita (204 - 270 d.C.)
statua rottaPlotino nacque a Licopoli, in Egitto dove visse la prima parte della sua vita.

Ad Alessandria, fu allievo per undici anni del filosofo Ammonio Sacca.

A trentanove anni seguì l’imperatore Gordiano nella sua campagna contro i Persiani, desideroso com’era, a quanto ci dice il suo allievo e biografo Porfirio, di conoscere direttamente pensiero filosofico praticato tra i Persiani e gli Indiani.

Dal 244 visse a Roma dove insegnò fino alla fine della sua vita quando, in seguito a una grave malattia, si ritirò in Campania.

Morì nel 270 d.C.


Per approfondire > Vita | Platonopoli

Porfirio e la disputa sugli universali

ritrattoIl suo vero nome era Malco, nato a Tiro nel 233: fu educato secondo i comuni dettami retorici e grammaticali del tempo, e in un primo tempo si accostò al pitagorismo.

Nel 264 incontrò Plotino a Roma e ne divenne il discepolo più fidato, a lui fu affidato dell'ordinamento del corpus delle opere del maestro e probabilmente fu il successore nella direzione della scuola.

Tra le molte sue opere, in parte perdute citeremo solo Isagogè, (o Eisagogé), "introduzione" , spiegazione della logica di Aristotele, cui Porfirio dedicò un ampio commento, nel tentativo di armonizzare platonismo ed aristotelismo.

Tradotta in latino da Boezio, fu tramite della conoscenza aristotelica per la Scolastica medievale.

Una frase di questa opera diede inizio alla disputa sugli universali, che si protrasse per tutto il medio evo ed è ancor oggi oggetto di discussione tra i filosofi.

Ancora sugli universali 
Parlando dei generi sommi Porfirio fece un'osservazione del tipo:

"Quanto a dire se queste parole (le categorie, i predicabili, i generi sommi...) siano solo suoni della voce o realtà, cose, ci vorrebbe un altro libro come questo..."

Questa frase parve una sfida. Si formarono subito due gruppi, che a loro volta si divisero in estremi e moderati e furono versati fiumi d'inchiostro per discutere se gli universali fossero solo parole oppure delle vere e proprie realtà, enti, cose...

Del resto nel Medioevo gli intellettuali non potevano scrivere libri ma solo commentare le opere degli antichi saggi (i testi sacri, la rivelazione erano auctoritates...) e quindi frasi come queste fornivano una specie di autorizzazione ad usare la propria testa, a riflettere e discutere.

Pensiero di Plotino 
Alfiere della tradizione classica (razionalistica), Plotino si schierò contro

Riprese miti e simbolismo platonici.

Il tema centrale della filosofia di Plotino era l'uno:

  • La molteplicità degli enti è comprensibile grazie all'unità.
  • Tutto si deve ricondurre all'unità.
  • L'Uno, primum, è la realtà suprema. (Ricordi l’”uno-bene” platonico?)

Per approfondire > neoplatonismo

Tre ipostasi
Tre sono i modi di essere (ipostasi) della sostanza:

1) L'Uno, essenza e causa di tutti gli esseri, dio senza nome, diverso dal demiurgo, dal creatore cristiano e dal motore immobile. (Polemiche)

  • L'Uno si autocrea e liberamente si espande.
  • L’uno può essere definito solo in negativo
    • non è causa, pensiero, essere, Dio...
    • Nemmeno il termine Uno lo definisce bene...
    • è al di là di tutte le cose
    • non gli manca nulla, è autosufficiente.
  • Ma se all'uno non manca nulla, come può dar vita a tutto?
    • Plotino non accetta le idee più diffuse ai suoi tempi
      • di mondo come creazione (del cristianesimo: Dio crea il mondo e ama la sua creatura)
      • o di mondo separato (greca: Dio non ha bisogno del mondo e lo ignora)
  • Ipotesi plotiniana: l' irradiazione (L'uno produce automaticamente il mondo per il semplice fatto che esiste). Due esempi:
    • L'uno è come la fiamma, le cose del mondo sono come la luce
    • l'uno sta ad una pianta come le creature stanno alla radice.

2) L'intelletto (nous, spirito) pensa a se stesso e quindi si sdoppia

  • L'uno è una cosa il pensiero di se stesso l'altra cosa, il doppio

3) L'anima si fa materia, come il logos si fa carne.

  • C'è una certa analogia col dio cristiano che si fa uomo e con la "caduta" dal paradiso terrestre...

Per approfondire > ipostasi

MATERIA E CORPI
La materia è l'ombra che delimita la luce, il confine dell'anima, la mancanza di bene. Il male è il non ritorno all'Uno.

L'anima (ultima produzione dell'Uno) è imprigionata nel corpo nella mancanza di Uno, di bene, di essere: la vera resurrezione dell'anima è

  • il distacco, la fuga dal corpo,
  • non la risurrezione del corpo come predicano i cristiani.

Ne deriva che la materia è peccato...

Il RITORNO
Materia, male, corpi e tempo non hanno vera realtà sostanziale.
  • Il tempo è mancanza, nostalgia di eternità, dell'Uno.

Gli dei sono imitazioni dell'Uno.

La strada che porta al ritorno dell'anima all'uno:

  • Virtù, contemplazione della bellezza, filosofia.
  • Mediante l'ascesi (esercizio), si arriva all'estasi (l'anima vede in sé la luce).

Filosofie romane

 

Le filosofie a Roma
Stoicismo, Epicureismo e Scetticismo , partendo da differenti presupposti teoretici, traggono conclusioni pratiche sostanzialmente uguali:
  • la felicità è il fine dell'uomo
  • e consiste nell'assenza di turbamento e passioni,
  • l’indifferenza è l’ideale del saggio.

L'eclettismo (da ek-légo, scegliere) è la ricerca di una sintesi tra queste tre filosofie.

  • Dopo la conquista della Macedonia e della Grecia la filosofia greca fu assimilata dalla cultura romana.
  • La mentalità romana, tuttavia, poco adatta a discussioni teoretiche prive di sbocchi sulla condotta pratica portò a scegliere nelle varie dottrine
     
    • l'accordo comune degli uomini (consensus gentium) su certe verità fondamentali,
       
      • ammesse come sussistenti nell'uomo indipendentemente e prima d’ogni ricerca.
         
      • da fondere in un corpo unico,
         
      • assumendo come criterio l'eclettismo.
  • L'indirizzo eclettico comparve nella scuola stoica, e si diffuse nell'Accademia e nel Liceo.

Alcuni intellettuali non furono eclettici:

  • Gli Epicurei rimasero fedeli alla loro dottrina.
  • Panezio e Posidonio ( stoicismo medio o " media Stoa ")
     
  • l’Accademia
     
  • lo stoicismo dell’età ellenistica
Panezio  
Panezio (n. a Rodi 180 a.C), a Roma fu consigliere di P. Scipione Emiliano (dopo la sua morte divenne capo della Stoa d’Atene).

A quei tempi a Roma c’era aria di guerra civile: alcuni nobili, schierati a favore del popolo si scontravano con gli altri nobili. Scipione si pose come "primus inter pares" (primo tra pari), incarnazione della res publica (la cosa pubblica).

A questa posizione Panezio fornisce

  • giustificazioni stoiche (tutto è là dove è bene e giusto che sia )
  • e platoniche (le idee sono organizzate secondo gradi razionali).

Panezio fa scelte eclettiche

  • respingendo alcune dottrine dello stoicismo antico,
    • come quella dell'eterno ritorno;
  • e sostituendo al rigorismo stoico una morale più duttile, adatta all'uomo comune con una valorizzazione dei bisogni concreti della vita.
Roma e lo scetticismo
Una delegazione di filosofi scettici si recò a Roma per perorare la causa della loro città, condannata ad essere distrutta. Il senato fece sapere che li avrebbe convocati dopo qualche mese. Per sbarcare il lunario i nostri bravi scettici aprirono una scuola, dove si insegnava a mettere tutto in discussione, a non dare nulla per scontato. Il senato decise di accogliere le loro richieste purché se ne andassero al più presto...

Lo scetticismo (Accademia, Carneade e successori) fu modificato in senso eclettico da Filone di Larissa (a Roma durante la guerra mitridatica dell’88 a. C.).

  • L’uomo non può raggiungere la certezza incondizionata della scienza, ma può conseguire la chiarezza, l’evidenza di una convinzione soddisfacente, la sospensione dell’assenso, fondamentale per gli scettici è qui abbandonata.

Antioco di Ascalona , suo successore abbandonò definitivamente lo scetticismo per rivolgersi all’eclettismo. A quest’ultima forma di eclettismo si ricollega Cicerone.

Cicerone
ciceroneCicerone (106 a. C. – 43 a. C.) seppe esporre in forma chiara e brillante le dottrine filosofiche greche. Ecco i principali elementi:
  • criterio della verità: il consenso comune dei filosofi. Gli uomini hanno nozioni innate (quelle che gli stoici chiamavano anticipazioni ).
  • fisica: atteggiamento scettico. Rigetta sia la concezione meccanica degli Epicurei sia l’idea che il mondo sia frutto del caso (sarebbe come scrivere un poema buttando a terra a casaccio un gran numero di lettere alfabetiche).
  • etica: oscilla tra la dottrina stoica e quella di Aristotele. Dio esiste e così pure la libertà e l’immortalità dell’anima, ma evita di affrontare i problemi metafisici che sono inerenti a tali affermazioni. La virtù ha valore per se stessa.

Per approfondire > profilo

Tra il I e il II secolo d. C
Tra il I e il II secolo d. C . , la filosofia non è più intesa come scienza delle scienze, ma assume o un significato etico-politico o etico-religioso.

Le singole scienze acquistano maggior importanza e sono divulgate in manuali di tipo scolastico.

Nascono così le prime enciclopedie e i trattati di storia naturale, medicina, agricoltura, astrologia, astronomia e meteorologia; si vengono componendo le prime Introduzioni alla filosofia, le dossografie organizzate per problemi, le raccolte di libri dei grandi maestri.

Neocinici (Demetrio, I sec. – Enomao, Demonatte, Massimo di Tiro e Luciano di Samosata Il sec. d.C.): atteggiamento spregiudicato, contro le astrattezze teoretiche, ironizzano sui filosofi che hanno abiti e portamento da filosofo, ma sono privi del senso della vita.

Epicureismo del I -II sec : vivere secondo i detti di Epicuro,

  • per liberarsi dell’infelicità,
  • liberandosi dalle credenze religiose e politiche precostituite.

La sfiducia nella ragione, nelle strutture politiche e nell'impegno li porta ad occuparsi in prevalenza di problemi di ordine morale e della ricerca di vie individuali di comportamento e di salvezza.

  Stoicismo del periodo romano

Stoicismo del periodo romano : (Seneca, Musonio, Epitteto e Marco Aurelio)

Prevalenza dell'interesse religioso e del tema dell' interiorità spirituale; il saggio, è autosufficiente e ricava da sé la verità.

Per giungere a Dio deve solo guardare in se stesso

Seneca 
statuaLucio Anneo Seneca (nato a Cordova, contemporaneo di Gesù) maestro e consigliere di Nerone, per ordine del quale morì nel 65 d.C. Stoicismo eclettico a sfondo religioso.

Opere: Dialoghi, Sulla provvidenza, Sulla costanza del savio, Sull'ira, Sulla consolazione a Marcia, Sulla vita beata, Sulla brevità della vita, Sulla consolazione a Polibio, Sulla consolazione alla madre Elvia, Sui benefici, Sulla clemenza.

Carattere pratico della filosofia: "la filosofia - ci dice - insegna a fare, non a dire"

Il saggio è "l'educatore del genere umano

Fisica: l'ignoranza dei fenomeni fisici è la causa fondamentale dei timori dell'uomo, e la fisica elimina tali timori.

  • Inoltre la grandezza del mondo e della divinità ci fanno riconoscere la nostra piccolezza.
  • La fisica è superiore all’etica
    • questa (fisica) ha a che fare con l'uomo,
    • quella ha a che fare con la divinità che si rivela nei cieli e in generale nel mondo.

- Anima: (simile alla teoria platonica) ha due parti,

  • razionale
  • e irrazionale, quest’ultima divisa in
    • irascibile
    • e sensibile.
  • Il corpo è prigione e tomba per l'anima.
  • Il giorno della morte, per l'anima rappresenta la nascita eterna.

- Il saggio : c'è opposizione tra ciò che l'uomo deve essere e ciò che è; tutti oscillano tra bene e male. Imperfezioni ed errori vanno considerate con più indulgenza.

- Dio: "Non dobbiamo innalzare le mani al cielo né pregare il guardiano del tempio che ci permetta di avvicinarci agli orecchi della statua del Dio, quasi che così potessimo più facilmente essere ascoltati; la divinità ti sta vicino, è con te, è dentro di te"

Il concetto di divinità, l’esigenza di fraternità e amore fra gli uomini e la dottrina della vita dopo la morte, sono così vicini al cristianesimo che hanno fatto nascere la leggenda dei rapporti di Seneca con san Paolo. Si parlò anche di lettere, che, tuttavia, non sono mai state trovate


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