Filosofie dell'età Ellenistica
Con le conquiste di Alessandro l'Asia Minore, la Persia e l'Egitto caddero sotto l'egemonia militare dei Greci. Alla sua morte l'impero venne diviso in una serie di regni militari: le dinastie più potenti si installarono in Egitto, Siria e Macedonia.
I sovrani furono "divinizzati", le Polis sparirono, aumentò il distacco tra governanti e governati: congiure, personalismi e dispotismo, ma anche maggiori libertà individuali e cosmopolitismo .
Questi regni saranno facili "prede" della repubblica romana (molto più coesa e motivata politicamente...) che ingrandirà la sua federazione a loro spese.
Per approfondire > sintesi | ellenismo | scheda cronologica
La lingua ufficiale fu la Koinè, una specie di greco, la lingua nazionale sopravviveva nelle campagne e l'aramaico e l'egizio erano parlati dalle classi inferiori nelle grandi città.
La distanza sociale fra il re, il popolo e i ricchi commercianti diviene abissale e mutano gli interessi. Si formò una nuova cultura e nuove istituzioni culturali, riservate ad una nuova aristocrazia, con intererssi molto diversi da quelli che si erano diffusi nelle polis.
Nasce nel cittadino un senso di sfiducia; il sapere e il potere sono sempre più lontani; si sviluppa una serie di filosofie dell'uomo, della sua felicità e della libertà; nasce un sistema ideologico che ha lo scopo di rassicurare il cittadino sul senso della sua vita.
Per approfondire: ho scritto in blu grassetto alcuni nomi su cui sarebbe meglio sapere qualcosa. Clicca almeno quelli di cui non conosci proprio nulla
Per cinque secoli fu il maggior centro bibliografico di tutto il mondo antico.
La sua proposta era rivoluzionaria: la teoria e il sapere non sono i fini dell'uomo. La filosofia è ricerca della felicità.
Era molto dogmatico: le sue massime dovevano essere memorizzate, non permetteva discussioni, odiava la dialettica
Ma era anche democratico (?): tutti erano ammessi alla sua scuola, che si chiamava "il giardino" (Képos), senza distinzione di censo
Fu scrittore molto fecondo: scrisse più di 300 volumi.
Teneva molto alla sua autonomia intellettuale; scrisse: “Gli uomini non devono avere maestri...”
Per approfondire > vita
Epicuro divise la filosofia in tre parti.
Ma per trovare la tranquillità dobbiamo sgombrare il campo dalle false idee e dagli errori, che spesso portano a situazioni di ansia, paura o angoscia.
Prima di tutto bisogna trovare un criterio di verità, un canone da seguire per non entrare nel mondo inquietante degli errori. Epicuro propose questi tre criteri:
Cercò anche di spiegare il movimento senza far ricorso a teorie metafisiche o comunque troppo fantasiose.
Per approfondire > Lucrezio | quadrifarmaco
Il movimento fu iniziato da Zenone (333 - 263) di Cizio su Cipro, (dove non si parlava Greco).
Lo stoicismo influirà su Plotino, sul cristianesimo, sui romani, sul rinascimento nonché su Spinoza, che studieremo l’anno prossimo.
Più che una filosofia, lo stoicismo è un modo di vivere, oltre che di concepire il mondo.
Tutto si basa sul senso.
Distinzione tra immagine (phantasia) e cosa: siamo come delle tavolette di cera su cui si imprimono le impronte lasciate dagli oggetti.
Sostenevano che per distinguere le sensazioni vere dalle false, siamo dotati di uno strumento intellettuale, la "fantasia catalettica" (sensazione particolare, che ci fa distinguere e scegliere)
Gli Stoici indicavano con tre gesti la loro teoria della conoscenza:
Il mondo è ragione (logos) ed è necessario (in senso matematico).
L'energia (lògos-pyr)
Ogni 30 000 anni (grande anno) il mondo si rigenera con una grande esplosione.
Non esiste il vuoto nel mondo.
Il lògos è Dio, ed è immanente alla materia, e nulla accade per caso.
Fato e provvidenza sono due volti di una stessa realtà: in sostanza tutto avviene esattamente come deve avvenire.
Per approfondire > fisica
Nulla accade per caso, è quindi evidente che l'uomo è lo scopo della creazione ed il re del creato.
Il fato e la ragione del mondo vanno d'accordo
Gli Stoici affermano l’uguaglianza di tutti gli uomini
Vivere secondo natura e ragione: ciò che non dipende da noi ci deve essere indifferente.
Ritengono che il suicidio sia un diritto dell’uomo.
Il diritto
Per approfondire > Etica
Apri i quattro link e cerca quale di questi quattro stoici fu il primo a dedicare particolare attenzione attenzione alle proposizioni composte ed all'uso dei connettivi "e", "o", "se...allora"
Il cinico più famoso è Diogene di Sinope : (quello della botte, ricordi?)
Per approfondire 1| 2
Gli scettici rifiutavano tutto a priori.
Hume e Cartesio, che studieremo l’anno prossimo, hanno a che fare con lo scetticismo.
Socrate e Platone, teorizzando il non essere ammettono la possibilità di infiniti predicati di un soggetto... Come distinguere quelli veri? Non è angosciosa questa situazione?
Gli Scettici, premesso che non è possibile conoscere il vero propongono questa via.
Per approfondire > Scettici
"Lottare per la verità costa fatica e può produrre sofferenza. L'indifferenza no..."
Anche lo scetticismo moderato (il vero non è raggiungibile, il probabile sì) cade in questa contraddizione.
Esercitazione > nulla esiste?
Sesto Empirico > “Contro i matematici" (da lui ritenuti dogmatici) - critica del sillogismo - demolisce le pretese di scientificità accampate da varie discipline, come la grammatica e la retorica, la geometria e l’aritmetica, l’astrologia e la musica.
< Carneade (fece parte della celebre ambasceria inviata a Roma dagli Ateniesi multati per aver saccheggiato Oropo). L'uomo saggio, deve accontentarsi del probabile perché non è poossibile raggiungere il vero.
Enesidemo > 10 tropi (argomenti per cui non esiste un punto di vista universale)
Per approfondire > scettici
Più che una filosofia è una mentalità. Consiste
Molto adatta ai Romani, ne parleremo più approfonditamente nel prossimo corso...
Gli Scettici rifiutavano tutto per principio, gli Eclettici non rifiutavano nulla a priori.
Scipione l'Africano > (principio del conveniente)
< Cicerone (traduce in latino e divulga dottrine greche - trattato sui doveri, falsa contrapposizione di Utile e Onesto)
e altri... fino ad oggi (es. Cousin, nell'800.)
Per approfondire > eclettismo
Ad Alessandria, fu allievo per undici anni del filosofo Ammonio Sacca.
A trentanove anni seguì l’imperatore Gordiano nella sua campagna contro i Persiani, desideroso com’era, a quanto ci dice il suo allievo e biografo Porfirio, di conoscere direttamente pensiero filosofico praticato tra i Persiani e gli Indiani.
Dal 244 visse a Roma dove insegnò fino alla fine della sua vita quando, in seguito a una grave malattia, si ritirò in Campania.
Morì nel 270 d.C.
Per approfondire > Vita | Platonopoli
Il suo vero nome era Malco, nato a Tiro nel 233: fu educato secondo i comuni dettami retorici e grammaticali del tempo, e in un primo tempo si accostò al pitagorismo.
Nel 264 incontrò Plotino a Roma e ne divenne il discepolo più fidato, a lui fu affidato dell'ordinamento del corpus delle opere del maestro e probabilmente fu il successore nella direzione della scuola.
Tra le molte sue opere, in parte perdute citeremo solo Isagogè, (o Eisagogé), "introduzione" , spiegazione della logica di Aristotele, cui Porfirio dedicò un ampio commento, nel tentativo di armonizzare platonismo ed aristotelismo.
Tradotta in latino da Boezio, fu tramite della conoscenza aristotelica per la Scolastica medievale.
Una frase di questa opera diede inizio alla disputa sugli universali, che si protrasse per tutto il medio evo ed è ancor oggi oggetto di discussione tra i filosofi.
"Quanto a dire se queste parole (le categorie, i predicabili, i generi sommi...) siano solo suoni della voce o realtà, cose, ci vorrebbe un altro libro come questo..."
Questa frase parve una sfida. Si formarono subito due gruppi, che a loro volta si divisero in estremi e moderati e furono versati fiumi d'inchiostro per discutere se gli universali fossero solo parole oppure delle vere e proprie realtà, enti, cose...
Del resto nel Medioevo gli intellettuali non potevano scrivere libri ma solo commentare le opere degli antichi saggi (i testi sacri, la rivelazione erano auctoritates...) e quindi frasi come queste fornivano una specie di autorizzazione ad usare la propria testa, a riflettere e discutere.
Riprese miti e simbolismo platonici.
Il tema centrale della filosofia di Plotino era l'uno:
Per approfondire > neoplatonismo
1) L'Uno, essenza e causa di tutti gli esseri, dio senza nome, diverso dal demiurgo, dal creatore cristiano e dal motore immobile. (Polemiche)
2) L'intelletto (nous, spirito) pensa a se stesso e quindi si sdoppia
3) L'anima si fa materia, come il logos si fa carne.
Per approfondire > ipostasi
L'anima (ultima produzione dell'Uno) è imprigionata nel corpo nella mancanza di Uno, di bene, di essere: la vera resurrezione dell'anima è
Ne deriva che la materia è peccato...
Gli dei sono imitazioni dell'Uno.
La strada che porta al ritorno dell'anima all'uno:
L'eclettismo (da ek-légo, scegliere) è la ricerca di una sintesi tra queste tre filosofie.
Alcuni intellettuali non furono eclettici:
A quei tempi a Roma c’era aria di guerra civile: alcuni nobili, schierati a favore del popolo si scontravano con gli altri nobili. Scipione si pose come "primus inter pares" (primo tra pari), incarnazione della res publica (la cosa pubblica).
A questa posizione Panezio fornisce
Panezio fa scelte eclettiche
Lo scetticismo (Accademia, Carneade e successori) fu modificato in senso eclettico da Filone di Larissa (a Roma durante la guerra mitridatica dell’88 a. C.).
Antioco di Ascalona , suo successore abbandonò definitivamente lo scetticismo per rivolgersi all’eclettismo. A quest’ultima forma di eclettismo si ricollega Cicerone.
Per approfondire > profilo
Le singole scienze acquistano maggior importanza e sono divulgate in manuali di tipo scolastico.
Nascono così le prime enciclopedie e i trattati di storia naturale, medicina, agricoltura, astrologia, astronomia e meteorologia; si vengono componendo le prime Introduzioni alla filosofia, le dossografie organizzate per problemi, le raccolte di libri dei grandi maestri.
Neocinici (Demetrio, I sec. – Enomao, Demonatte, Massimo di Tiro e Luciano di Samosata Il sec. d.C.): atteggiamento spregiudicato, contro le astrattezze teoretiche, ironizzano sui filosofi che hanno abiti e portamento da filosofo, ma sono privi del senso della vita.
Epicureismo del I -II sec : vivere secondo i detti di Epicuro,
La sfiducia nella ragione, nelle strutture politiche e nell'impegno li porta ad occuparsi in prevalenza di problemi di ordine morale e della ricerca di vie individuali di comportamento e di salvezza.
Stoicismo del periodo romano : (Seneca, Musonio, Epitteto e Marco Aurelio)
Prevalenza dell'interesse religioso e del tema dell' interiorità spirituale; il saggio, è autosufficiente e ricava da sé la verità.
Per giungere a Dio deve solo guardare in se stesso
Opere: Dialoghi, Sulla provvidenza, Sulla costanza del savio, Sull'ira, Sulla consolazione a Marcia, Sulla vita beata, Sulla brevità della vita, Sulla consolazione a Polibio, Sulla consolazione alla madre Elvia, Sui benefici, Sulla clemenza.
Carattere pratico della filosofia: "la filosofia - ci dice - insegna a fare, non a dire"
Il saggio è "l'educatore del genere umano
Fisica: l'ignoranza dei fenomeni fisici è la causa fondamentale dei timori dell'uomo, e la fisica elimina tali timori.
- Anima: (simile alla teoria platonica) ha due parti,
- Il saggio : c'è opposizione tra ciò che l'uomo deve essere e ciò che è; tutti oscillano tra bene e male. Imperfezioni ed errori vanno considerate con più indulgenza.
- Dio: "Non dobbiamo innalzare le mani al cielo né pregare il guardiano del tempio che ci permetta di avvicinarci agli orecchi della statua del Dio, quasi che così potessimo più facilmente essere ascoltati; la divinità ti sta vicino, è con te, è dentro di te"
Il concetto di divinità, l’esigenza di fraternità e amore fra gli uomini e la dottrina della vita dopo la morte, sono così vicini al cristianesimo che hanno fatto nascere la leggenda dei rapporti di Seneca con san Paolo. Si parlò anche di lettere, che, tuttavia, non sono mai state trovate
Per approfondire > Seneca | antologia | testi