CARTESIO (1596-1650) l’essenziale - Di P. Mussa

 

Vita 

(1596-1650)

Nato a La Haye, il 31 marzo 1596. Rimasto orfano di madre entrò in un collegio dei Gesuiti e poi studiò diritto all'università di Poitiers. Della sua vita, piuttosto errabonda non si conosce molto.

Carriera militare : si arruolò prima nell'esercito di Maurizio di Orange Nassau, contro gli Spagnoli poi con Massimiliano d'Asburgo contro gli Orange. Comunque non partecipò ai combattimenti. Si occupò di architettura militare.

Viaggi : Germania, Francia e Italia, poi Pairgi, 20 anni in Olanda e l’ultimo periodo in Svezia. Era in contatto con molti intellettuali ed eruditi, tra cui padre Mersenne, che lo spinse a dedicarsi alla riforma della filosofia.

Lettere : fu molto prudente, prima di pubblicare un’opera ne distribuiva estratti agli amici intellettuali cui chiedeva consigli anche per non incapare nelle maglie dell’inquisizione.

Visse per 20 anni in Olanda forse perché da quelle parti c’era maggior libertà intellettuale ma anche lì ebbe i suoi problemi. Ormai vecchio e pieno di acciacchi, amareggiato dalle critiche che gli venivano dai protestanti, accettò nel 1649 l'invito a corte della regina Cristina diSvezia. Lì a causa della rigidità del clima, e delle lunghe fredde passeggiate all’aperto cui era costretto, spesso all’alba dalla regina, morì di polmonite l'anno dopo, l'11 gennaio 1650.

Opere

Ecco alcuni titoli, cliccandoli potrai leggere i testi (o un ampio stralcio)

Regulae ad directionem ingenii, 21 regole (in latino). Tratte da un manoscritto rinvenuto a Stoccolma, tra le carte del filosofo improvvisamente deceduto (1650). Ne esistono diverse versioni. Qui puoi trovare una>spiegazione (non facile ma in italiano)

Saggi (Diottrica, Meteore, Geometria), non li studieremo; i titoli ci dicono che i suoi interessi non erano solo di tipo filosofico...

Discorso sul metodo, (in fondo alla pagina puoi scaricare l'intero testo) la sua opera più importante, compendio della sua filosofia.

Si divide in sei parti:

1) diverse considerazioni sulle scienze. 
2) le principali regole del metodo che l'autore ha cercato. 
3) regola della morale ch'egli ha tratto da questo metodo.
4) gli argomenti con i quali prova l'esistenza di Dio e dell'anima 
dell'uomo, che sono i fondamenti della sua metafisica.
5) la serie delle questioni di fisica che ha esaminato, in particolare la spiegazione 
del movimento del cuore e di qualche altra difficoltà della medicina 
e, ancora, la differenza tra l'anima nostra e quella dei bruti. 
6) le cose ch'egli crede siano richieste per andare avanti nello studio 
della natura più di quanto si è fatto, e i motivi che lo hanno indotto a scrivere.

Meditazioni metafisiche e Principia philosophiae, non ne parleremo, se vuoi puoi dare un'occhiata (dei principia ho trovato solo la versione inglese...) 

Le passioni dell'anima l' anima riceve percezioni dai sensi o dall' interno del corpo (la fame, il dolore fisico) , e ha veri e propri moti (la gioia , la collera) Ti consiglio di dare un'occhiata all'interessante sintesi che puoi trovare sul libro a pag. 511

Traité du monde, pubblicato postumo per motivi di prudenza (visto cos'era successo a Giordano Bruno e la condanna di Galileo...) L'opera è pervenuta incompleta, in particolare si è persa l'esposizione della sua teoria dell'animale macchina.(v. scheda sul libro)


Premesse

Come abbiamo già visto il nostro autore abbandonò gli studi e si dedicò alla vita militare dopo aver constatato che la filsofia non era in grado di fornire un unico principio,chiaro e distinto, su cui basare tutto il sapere umano. (Bella pretesa!)

Ecco la latre premesse per ben capire il suo pensiero


Il metodo

Cartesio parte con quattro punti, quattro intenzioni, (il primo è per lui più importante):

Il dubbio metodico Se il punto di partenza dev’essere assolutamente certo vanno scartati anche i punti di partenza anche soltanto in parte inaffidabili. Il dubbio diventa quindi un metodo. Ogni dubbio ne genera altri: il dubbio metodico diventa

Tommaso d'Aquino

la ragione filosofica non dà nulla per scontato e cerca di fondare il sapere su basi solide ma rispetta la tradizione e i maestri

Cartesio

dubbio corrosivo, espressione di una cultura individualistica, che non riconosce maestri né tradizione.


La morale

la morale provvisoria. Quando si costruisce una casa nuova, in attesa che sia pronta si sceglie una dimora provvisoria, così in attesa di aver trovato i principi chiari ed evidenti ed aver fondato un sapere nuovo dovremo adottare una morale provvisoria:

1) "obbedire alle leggi e ai costumi del mio paese, tenendo fede costantemente alla religione nella quale Dio mi ha fatto la grazia di essere istruito fin dall'infanzia"

2)" essere il più fermo e risoluto possibile nelle mie azioni e di seguire costantemente le opinioni più dubbie una volta deciso per esse" volontarismo di questo precetto "decisionista"

3) "cercare sempre di vincere piuttosto me stesso che la fortuna, di cambiare i miei desideri piuttosto che l'ordine del mondo"

per un giudizio

I quattro precetti metafisici della morale

- Dio esiste, da lui dipende tutto, ha un potere immenso, è perfetto, i suoi decreti sono infallibili: qiundi dobbiamo accettare tutto ciò che accade.

- La distinzione dell'anima dal corpo e la sua immortalità ci impedisce di temere la morte.

- Bisogna liberarsi da un ingenuo antropomorfismo.

- L'individuo non potrebbe sussistere da solo, è parte di un tutto: "è una delle parti di questa terra, della società".

Non ci fu mai la definizione di una morale definitiva, probabilmente per volontà di evitare dissidi o perché Cartesio non credeva che ci fosse una legge naturale. Né il vero né il bene sono nella natura (di qui il dubbio). La Volontà di Dio impone la legge morale rivelata, quella degli uomini la legge positiva. Se Dio volesse, uccidere sarebbe lecito. C’è anche chi dice che C non l’abbia scritta per mancanza tempo (??).


Pars destruens 

Cartesio mette in discussione la validità dei dati (pars destruens)

il dato sensibile - talora ci inganna, meglio non fidarsi completamente di chi ci ha ingannato anche una sola volta.

- nulla può farci escludere che il mondo altro non sia che un sogno (cfr. La vida es sueño di Calderon de la Barca 1635):

Il dato intelligibile - anche le immagini più strane che ci appaiono in sogno o che vediamo rappresentate non possono che essere composte di parti di cose che già conosciamo. Ne consegue che fisica, astronomia, medicina e tutte le discipline che studiano cose composte siano quindi dubbie.

- le scienze matematiche che trattano cose semplicissime e generalissime e non si curano se queste cose siano in natura, contengono qualcosa di certo e di indubitabile, (sia che vegli sia che dorma, due più tre fanno cinque)… Ma se un Genio molto potente ci ingannasse? E inoltre come io ritengo che altri talvolta si sbaglino su ciò che pensano di conoscere assai perfettamente, così non potrà essere che io sia ingannato ogni volta che addiziono due a tre o conto i lati del quadrato?"

Dio Noi tutti pensiamo che Dio sia buono e onnipotente ma come possiamo essere certi che le cose stiano così?

Pars costruens

Dopo la scoperta del “cogito” (pars costruens)

La prima certezza: l'io Mentre volevo pensare che tutto è falso, bisognava necessariamente che io, che lo pensavo, fossi. Questa verità: penso, dunque sono, era così ferma e sicura, che poteva diventare il primo principio della filosofia."

Almeno come cosa pensante esisto. (Non ho ancora dimostrato né di avere un corpo ,è che esista Dio né che ci sia un mondo)

Seconda certezza, Dio: in me esiste l'idea di Infinito, che mi rende consapevole della mia finitezza. Di questa idea non posso essere io la causa. Dio è quindi causa del mio esistere. Se mi fossi fatto io, mi sarei dato oltre all'essere (che è più difficile), anche le perfezioni (che rispetto all'essere sono cosa più facile): ma invece sono imperfetto, quindi...
Cartesio dimostra l’esistenza di Dio in tre modi
Ssostanza infinita L’idea di Dio non potendo essere da me, (che sono sostanza finita) causata...
Causa efficiente Almeno io esisto, impossibile il regresso all’infinito... deve esserci Dio
Essere pefettissimo Simile alla prova ontologica di Anselmo d’Aosta
L'errore Se è Dio ad avermi creato, ed Egli è perfezione assoluta e veracità perfetta, non può farmi credere vere cose false. Ma come si spiega il fatto che a volte cado in errore?

Quando l’errore consista nel non fare

la volontà (infinita) si estende oltre l'ambito dell'intelletto (limitato) e può pretendere di dire chiaro ciò che non lo è "estendendosi più ampiamente dell'intelletto, io non la contengo entro i medesimi limiti, ma la estendo anche a quelle cose che non intendo; alle quali essendo indifferente, essa facilmente si allontana dal vero e dal bene, e così io mi inganno e pecco"

la libertà: l’errore è possibile solo se sono libero

il mondo corporeo esiste - è possibile: lo posso pensare, è rappresentato da idee chiare e distinte.

- è probabile: lo posso immaginare. (L'immaginazione è altro dal pensiero, si riferisce a un dato spirituale)

- è reale, percepibile. (Ma i sensi che, dati da Dio, che non può essere ingannatore… E quindi il mondo esiste.)

Essenza del mondo corporeo Posso dire del mondo solo ciò che è chiaro e distinto, quindi la res extensa è fatta di corpi e moto. Non esistono spazio vuoto, né rarefazione/condensazione di materia, né atomi ma una materia indefinitamente divisibile ed indefinitamente estesa. (O non chiari o non distinti)
Princìpi della fisica cartesiana Identità tra corpo e spazio. I corpi sono fatti di atomi. Negazione del vuoto. Negazione dell’infinita divisibilità dei corpi e dell’Indefinita estensione del mondo corporeo. Identità tra sostanza terrestre e sostanza celeste (contro Aristolele e la tradizione)
Il mio corpo Dato che esistono corpi in generale, io pure ho un corpo: la mia res cogitans è unita a una res extensa. La possibilità per l'anima di ricevere informazioni dal corpo e di dargli ordini, sarebbe garantita dalla ghiandola pineale (l'epifisi), punto di incontro e di scambio tra anima e corpo.
Passioni, Percezioni

Volizioni

Idee

Anima

Quando la ghiandola pineale subisce i moti che le terminazioni nervose portano al cervello, si hanno le passioni o percezioni; quando il cervello risponde attraverso gli spiriti animali si hanno le volizioni.

Gli atti volontari hanno il loro termine nell'anima stessa o nel corpo e non sono subiti.

Le percezioni possono avere per causa l'anima o il corpo.

Le passioni sono percezioni poiché a differenza degli atti volontari sono subite; a differenza delle idee non rappresentano oggetti esterni.

L'anima non è padrona delle proprie passioni che non possono essere eccitate o soppresse da un semplice atto di volontà; posso opporre alla forza delle passioni una strategia indiretta, opera della ragione, che permette di limitare o annullare gli effetti.

Le passioni originarie, dalla cui unione si generarono tutte le altre sono sei:

- ammirazione, amore, odio, desiderio, gioia, tristezza.

Approfondimenti

Ragione e passione la distinzione fra res cogitans e res exstensa giustifica il meccanicismo e rinnova la nozione di spirito. Nell'uomo la spiritualità è dialettica tra ragione e passione. Il cattivo uso delle passioni è l'inconveniente morale contro il quale possiamo rimediare con la virtù. Azioni e passioni appartengono entrambi alla res cogitans (anima). L'anima deve opporre alle passioni giudizi saldi e precisi sul bene e sul male. Il dominio assoluto sulle passioni è possibile per tutti.

Meccanicismo Il mondo concepito nel suo insieme o nei particolari, si può considerare come una macchina, la cui perfetta costruzione riflette la sapienza del suo artefice. Anche il corpo umano è una macchina il cui motore è il cuore. Gli argani di trasmissione del movimento sono gli spiriti animali. L'uomo è l'unico essere vivente a possedere un'anima. Da essa derivano le funzioni intellettuali superiori, la coscienza, i movimenti volontari, le percezioni e i sentimenti. Tutto ciò che in noi è opposto alla ragione proviene dal corpo. L’anima è collegata al corpo attraverso la ghiandola pineale

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Atomi cubici, sferici e particelle scanalate e a forma di dito: Se universo è pieno e lo spazio non esiste, all’inizio mondo doveva essere costituito da atomi di forma cubica, come una enorme costruzione di cubetti, senza spazio tra un cubo e l’altro. Successivamente, (dopo l’intervento di Dio?) un “colpo” iniziale impresse il movimento e i cubi si scissero e divennero sfere e particelle tra una sfera e l’altra…
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Quindi esistono tre materie

- prima: quando l’universo è un unico blocco (Il vuoto non esiste à estensione =materia) diviso in un’infinità di cubi. Per intervento divino i cubi ruotano intorno al proprio asse e quindi.

- seconda: si formano particelle sferiche di varia misura

- terza (tra una sfera e l’altra) un pulviscolo di particelle scanalate o a forma di dito (che possono produrre il magnetismo?!)

Per Tommaso d'Acquino la materia che fa parte del creato è signata (toccata da Dio) e quindi non è peccato...

Quando Dio creò il mondo, gli diede delle leggi per farlo sussistere autonomamente

- Ciascun corpo permane nel suo stato finché non interviene un altro corpo a modificarlo

- Ogni parte di materia mantiene il suo moto rettilineo finché non intervengono altri corpi a farlo mutare

- Quando due corpi si scontrano se il potere del primo è superiore alla resistenza dell’altro...

Scienza Cartesio contrappose alle vecchie teorie della scolastica complessi modelli meccanicistici per la spiegazione di numerosi fenomeni fisici.

- fisiologia: parte del sangue é un fluido sottile composto da "spiriti animali” che, entrando in contatto con la sostanza pensante in un luogo del cervello fluivano lungo i canali nervosi per muovere i muscoli e altre parti del corpo.

- ottica : l'angolo d'incidenza è uguale all'angolo di riflessione. È la legge fondamentale della riflessione, di cui il suo saggio sull'ottica costituì la prima formulazione mai pubblicata. La luce è una sorta di pressione in un mezzo solido (teoria ondulatoria della luce).


Cartesio accolse la teoria di Copernico (pianeti in movimento attorno al Sole), ma quando fu dichiarata eretica, decise di non pubblicare il proprio trattato di fisica, Il Mondo, (basato su una teoria dei vortici secondo la quale lo spazio è pieno di materia turbinante attorno al Sole).