Vita e opere (1632 – 1704) |
Vita e opere (Malmesbury 1588-1679) |
Vita (1711-1776) e opere |
Vita (1685 – 1753) |
Famiglia calvinista: suo padre aveva militato nell'esercito del Parlamento durante la guerra civile. Studi ad Oxford, baccelliere e maestro d’arti. Insegnerà poi greco e retorica e infine filosofia morale.
Nel 1666 Inizia ad interessarsi a fisica, chimica e fisiologia in collaborazione con Boyle e Sydenham e conosce Lord Ashley e si avvicina alle idee liberali:
Membro della Società Reale di Londra per il progresso delle scienze. Farà poi parte del consiglio direttivo. Nel 1761, dopo una discussione con degli amici, scrive
In Francia (dove si rifugia per motivi politici) viene a contatto con la cultura cartesiana che ispirerà l'impostazione matura del suo pensiero. Dopo il trionfo della "gloriosa rivoluzione" l'autorità di Locke grandissima, (teorico del liberalismo).
Durante gli ultimi anni il suo impegno politico e le sue idee religiose suscitarono polemiche. Muore ad Oates. Per saperne di più > vita |
Nato a Malmesbury nel 1588 Il padre era vicario di Westport. La madre, terrorizzata dalle notizie sull’arrivo dell’Armada spagnola (o di un terremoto?) lo partorì prematuramente, (di qui il soprannome dato a se stesso "gemello della paura"). Cacciato dalla parrocchia Il padre sparì; uno zio si prese cura di loro. Thomas rivelò predisposizione per gli studi e lo zio gli fornì i mezzi per entrare ad Oxford. Dopo il bacellierato, divenne precettore del figlio del barone Cavendish. Viaggiò molto in Francia, in Italia, a Ginevra. Conobbe Galilei, padre Mersenne e Gassendi, (forte amicizia e affinità spirituale: empirismo e un po’ di scetticismo pirroniano). La sua opera più importante ha per titolo "Elementa philosophiae", e si divide in tre parti: De corpore, De homine e De cive. Essa descrive tutti gli aspetti della realtà, naturale ma anche morale e politica, come effetto dei movimenti dei corpi. La stesura di quest'opera richiese molti anni e varie peripezie. Prima di dedicarsi alla stesura vera e propria della sua più importante opera,(Elementa philosophiae) ne raccolse le idee forti in un manoscritto "Elementi di legge naturale e politica"; di cui fece fare alcune copie per i suoi amici, che ne fecero altre copie e le distribuirono e Hobbes fu conosciuto come nemico del parlamento. Si rifugiò a Parigi. In questo periodo pubblicò il De cive (contro le teorie parlamentaristiche) e le Obiezioni alle Meditazioni di Cartesio (su richiesta di Mersenne) e diede lezioni di matematica al principe ereditario Carlo Stuart, esiliato a Parigi. Nel1651 escono in Inghilterra la traduzione inglese del De cive e il Leviathan. Grazie un’amnistia, rientra in Inghilterra e si riconcilia con Cromwell. Il De corpore, (visione integralmente meccanicistica della realtà), vede la luce a circa diciotto anni di distanza dalla stesura del primo abbozzo. Non ebbe successo perché la filosofia hobbesiana aveva fama d’ateismo e materialismo, e per il nuovo clima culturale (declino del razionalismo cartesiano e la nascita della "filosofia sperimentale"). Quando Carlo II (suo discepolo a Parigi), divenne re Hobbes ricevette una pensione, ma, osteggiato dal clero, di cui criticava i privilegi, dovette difendersi dalle accuse d’ateismo ed eresia, affrontando anche impegnativi studi sull'argomento. A novant’anni, pubblicò l’ultima sua opera, il Decameron physiologicum, e l’anno seguente, il 4 Dicembre 1679, morì, dopo un attacco di paralisi, in casa dei conti di Devonshire. Fu sepolto nella cappella del castello, dove le sue ossa si trovano tuttora. Hobbes tentò di coniugare il razionalismo cartesiano con la tradizione empiristica inglese (Bacone…). Una sintesi, non sempre ben riuscita, fra il metodo deduttivo del razionalismo e il metodo induttivo dell'empirismo inglese, fra nominalismo logico e realismo metafisico. |
Famiglia di piccola nobiltà. Non essendo primogenito non ereditò il titolo e il grosso della proprietà. Studi letterari e filosofici (la famiglia lo voleva avvocato), indagine sulla natura umana. Si apre quindi per Hume "una nuova scena di pensiero". 1729-39/40: preparazione e pubblicazione della grande opera giovanile, il Trattato sulla natura umana (tre parti; intelletto, passioni e morale). Studia i filosofi più recenti, inglesi e francesi. Soggiorno di tre anni in Francia. A Londra, mitigando in parte la critica nei confronti della tradizione filosofica e religiosa riesce a darla alle stampe in forma anonima. Non suscita interesse ma solo qualche violento attacco da esponenti della Chiesa, che gli procurò la fama di "scettico e ateo notorio". Per farla conoscere, allora, pubblica un “Estratto del Trattato sulla natura umana”, apparso anch'esso anonimo, nessun miglioramento. 1741 – 1751 Chiede ma non ottiene la cattedra di filosofia ad Edimburgo (pessima fama). Saggi morali e politici, una ripresa dei temi del Trattato, ripresentati in forma saggistica, due opere fortunate
Prima stesura dei Dialoghi sulla religione naturale, pubblicati postumi. 1751 – 1762: Tentativo fallito di ottenere una cattedra a Glasgow. Bibliotecario della Facoltà degli Avvocati d’Edimburgo. Nuove ricerche di politica e storia. Segretario della Philososphical Society, amicizia con Adam Smith e Thomas Reid. “Discorsi politici”. “Storia d'Inghilterra”,
Grazie anche all'appoggio dei suoi amici, riesce ad evitare la condanna della chiesa d’Edimburgo. Subito dopo scrive quattro dissertazioni, spregiudicate soprattutto in materia religiosa. > Secondo soggiorno francese. La fama che circondava i suoi scritti era maggiore in Francia che nel suo paese. Ricevette una calorosa accoglienza nei circoli culturali e salotti illuministici. Ritornato a Londra, cerca protezione e aiuti per Rousseau, che, però lascia Londra, accusando ingiustamente lo stesso Hume. Sottosegretario di Stato nel 1774. Muore due anni dopo ad Edimburgo |
Nato in Irlanda da famiglia anglicana d’origine inglese si sentì sempre irlandese. Studia prima a Kilkenny e poi a Dublino. 1708-13 Saggio verso una nuova teoria della visione. E' ordinato sacerdote della Chiesa Anglicana. Pubblica il Trattato sui principi della conoscenza umana. In questo periodo è empirista respinge Malebranche (para-platonismo), che, però legge con interesse; nega l'esistenza della materia e l'astrazione. Nuovo principio: "esse est percipi". Frequenti soggiorni in Italia come cappellano. 1721 – 31 De motu: anziché un empirismo integrale ammette la validità del raziocinio; ammette implicitamente l'esistenza della materia; avversione a Newton ed ai suoi enti metafisici assoluti. Decide di catechizzare le colonie americane. Il parlamento concede un finanziamento per il suo progetto d’evangelizzazione. Va in America, a Rhode Island. 1731-1734 Pubblica l'Alciphron, difesa del Cristianesimo come religione rivelata. IL Deismo non è sufficiente per trasformare gli astratti principi filosofici in religione sentita e vissuta: affinché la religione operi realmente nel cuore e nelle azioni dell'uomo è necessaria la Rivelazione. Non è possibile una morale senza la religione (contro gli illuministi). Sviluppa un certo razionalismo contro l'empirismo precedente e modifica in parte alcuni dei suoi scritti 1744 – 53 Pubblica Siris, riflessioni e ricerche filosofiche sulle virtù dell'acqua di catrame. In questo libro, scritto con il principale intento di decantare le proprietà terapeutiche dell'acqua di catrame, usata dagli indigeni d'America come curativo, giunge ad un idealismo di tipo platonico; ammette la materia; accetta alcuni aspetti della teoria di Newton (per cui ora professa grande ammirazione); s’interessa dei più recenti risultati della chimica. Muore ad Oxford. Per saperne di più > Berkeley |
Il punto di partenza, la premessa |
Il punto di partenza, la premessa |
Il punto di partenza, la premessa |
Il punto di partenza, la premessa |
Il Saggio sull'intelletto umano è un'analisidei limiti, delle condizioni e delle possibilità effettive della conoscenza umana:
"Era necessario esaminare le nostre capacità, per vedere quali oggetti il nostro intelletto fosse o non fosse in grado di trattare".
A fine anno studieremo le tre opere "critiche" di Kant dove l'intelletto umano viene messo "sotto processo" per vedere quali sono i limiti e le possibilità...
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Meccanicismo: corpo e moto Galileo e Cartesio nella loro spiegazione meccanicistica dei fenomeni, distinguevano
Hobbes usa il meccanicismo (corpo e moto) anche per spiegare il funzionamento della mente. Da questa concezione si ricava una classificazione delle scienze piuttosto singolare: Ragione e scienza, quindi,
Per saperne di più > conoscenza | linguaggio |ragione
Come per gli Stoici, esistere è agire o subire azioni e solo un corpo può agire o subire. Tutto è corpo e movimento. Il corpo è l’unica realtà, l’unica sostanza che esista realmente in sé; La parola "incorporeo", riferita a Dio,
Neppure lo spirito umano è incorporeo. e il movimento è l’unico principio di spiegazione dei i fenomeni naturali,
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Hume ritiene di aver scoperto tre principi generali a fondamento di una scienza della natura umana : 1. Priorità delle impressioni sulle idee:
2. Libertà dell'immaginazione (contrapposta alla non-libertà della memoria):
3. Associazione delle idee
Per scoprire questi principi
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Il materialismo è l'origine dell'ateismo, (Per Malebranche la causalità attribuita alle creature era paganesimo)
Sostanza materiale: Non è possibile concepire un substrato ignoto che "sostiene" l'estensione con i suoi "accidenti", cioè con le sue qualità sensibili, e che sia immaginabile come esistente al di fuori di esse. Come abbiamo visto il punto di partenza è la negazione dell'esistenza della materia. La filosofia di Berkeley potrebbe quindi essere definita in vari modi, ecco i principali:
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Teoria della conoscenza: intelletto, percezione, idee, pensiero |
Teoria della conoscenza: idee |
Teoria della conoscenza: idee, immaginazione e ragione, corpi esterni |
Teoria della conoscenza: ideismo, empirismo, nominalismo e neoplatonismo |
Quattro definizioni: Intelletto, percezione, idee, pensiero. L'intelletto non è l'intellectus scolastico (facoltà separata dalla sensibilità)
ma è il principio conoscitivo.
La percezione è l'atto originario della conoscenza, tutte le idee derivano in qualche modo dall’esperienza (questo è anche il punto di partenza dell'empirismo). Le idee sono l'oggetto del pensiero nella sua "passività" Il pensiero in senso proprio è attivitàdello spirito intorno alle proprie idee. Rifiuto dell'innatismo: nello spirito non c’è nulla di cui lo spirito non sia consapevole, di già presente prima che ce ne accorgessimo.
L'esperienza avviene mediante due tipi di sensazioni
Il senso esterno, o sensazione, è un movimento causato nell'uomo da stimoli provenienti da corpi esterni. Il senso interno o riflessione ci fa sentire le operazioni del nostro spirito. da queste percezioni provengono le idee che riferiamo a noi stessi o ai nostri organi... ci fa percepire le cose fuori di noi da queste percezioni provengono le idee che riferiamo ad oggetti esterni. Per approfondire > empirismo | Idee e sostanza
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Le idee possono essere Semplici ci vengono date sia dai sensi esterno e interno. lo spirito quando le riceve, è "passivo" di fronte ad esse. Non possono essere né inventate né distrutte.
Complesse si hanno combinando tra loro le idee semplici. lo spirito è "attivo", le costruisce mediante due attività:
Hanno comunque l’origine nell'esperienza sensibile. Si dividono in Sostanze , riferentesi alle cose stesse immediatamente. Il sostrato supposto ma non conosciuto di un insieme di idee semplici (Pensa ad Aristotele, sostanza e accidenti...).
Modi , punti di vista da cui le consideriamo. Sono idee che non hanno esistenza di per sé, ma che devono appoggiarsi ad un’altra idea.
Relazioni , riguardano rapporti.
Se queste idee complesse sono "fatte da noi", possono variare e un’effettiva corrispondenza alla realtà non è necessaria. Locke non nega l'esistenza della sostanza, ma ritiene che non sia conoscibile (agnosticismo). Segui questo ragionamento: Nelle cose, il substrato c’è, le idee semplici da sole non potrebbero stare un certo oggetto è grande o pesante senza quel certo oggetto grande e pesante non hanno senso possiamo avere esperienza delle idee semplici ma non del sostrato se c'è il sostrato le sostanze esistono per forza,
In questo contesto cade il criterio di verità del realismo, (la corrispondenza tra ciò che c’è e ciò che pensiamo). Se accettiamo queste premesse possiamo prendere in considerazione due atteggiamenti: Fenomenismo: conosciamo solo i fenomeni (ciò che appare ai nostri sensi e non ciò che provoca la sensazione). Nominalismo : le idee non rappresentano l'essenza generale delle cose, ma sono solo dei nomi.
Per approfondire > dizionario
Il punto di partenza di ogni conoscenza è costituito dai concetti (sensazioni), o dalle idee (immagini derivate dalle sensazioni). I nomi sono attribuiti sia ai concetti sia a ciò che non viene dai sensi ma è dedotto dalla ragione, come appunto nel caso dei nomi di Dio, dell'anima, o della sostanza. Metodo deduttivo e induttivo Solo l'esperienza ci può dire se le costruzioni logiche (sapere assoluto) della ragione hanno riscontro nella realtà (conoscenza probabile delle ipotesi scientifiche). Esempio: il sistema tolemaico e quello copernicano sono ugualmente rigorosi sul piano logico-matematico. Sul piano della realtà fisica, tuttavia, il sistema copernicano è più probabile perché spiega meglio ciò che appare all'esperienza. In fisica la spiegazione non può che essere ipotetica: le dimostrazioni rigorose non possono presentare contraddizioni o incongruenze né rispetto ad altri fenomeni né rispetto ad altre dimostrazioni cui siano legate. |
Le idee astratte come i nomi comuni indicano non solo un singolo oggetto, ma un'intera categoria. Si pensava che le idee astratte non provenissero dall’esperienza madalla mente perché
Hume, come Berkeley, ritiene che le idee siano tutte particolari:
L'idea d’esistenza è la stessa cosa dell'idea di ciò che concepiamo esistente, quindi, non è propriamente un'idea , in quanto non corrisponde a nessuna impressione dalla quale sia derivata. L'idea d’esistenza esterna e i ruoli di immaginazione e ragione solo l'insieme delle mie percezioni è il mondo che posso conoscere ma ciascuno di noi ammette l’esistono di corpi esterni,
Chiedersi se i corpi esterni esistono non ha senso
Ma cosa ci fa credere nell'esistenza dei corpi?
L’immaginazione ha un ruolo costruttivo La ragione ha un ruolo scettico-distruttivo Scherzosamente potremmo concludere: Immaginazione - ragione 1 a 0 L’idea dell'io: quasi tutte le filosofie ammettono l'esistenza di un io, per Hume non c'è.
Siamo collezioni di percezioni che si susseguono con rapidità, in un perpetuo movimento. Tuttavia mentre la ragione nega la possibilità dell'idea di identità personale, l 'immaginazione , spinta da una "inclinazione naturale" e aiutata dalla memoria produce una nozione di identità personale. La memoria scopre e produce l'identità, producendo il rapporto di somiglianza fra le percezioni e fa sì che abbiamo pure la nozione di causalità, l'immaginazione unifica le percezioni così collegate , proiettandole anche nel futuro cosa che la memoria non può fare... Producendo in tal modo l'identità personale. Scherzosamente potremmo concludere: Immaginazione - ragione 2 a 0 |
Ideismo (più che idealismo):
In molti testi Berkeley è classificato come Empirista
Potremmo considerare il nostro autore nominalista?
Il Neoplatonismo di Berkeley si farà sempre più evidente:
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Funzioni dell'anima: senso interno e senso esterno, intelletto | Funzioni dell'anima: sensazione e memoria | Funzioni dell'anima: immaginazione e ragione, memoria e abitudine | Funzioni dell'anima: |
Il senso esterno, o sensazione, è un movimento causato nell'uomo da stimoli provenienti da corpi esterni. Il senso interno o riflessione ci fa sentire le operazioni del nostro spirito. L'intelletto è il principio conoscitivo. "L'intelletto, come l'occhio, ci fa vedere e comprendere tutte le cose, ma non si accorge di se stesso". La percezione è l'atto originario della conoscenza, tutte le idee derivano in qualche modo dall’esperienza (questo è anche il punto di partenza dell'empirismo). Le idee sono l'oggetto del pensiero nella sua "passività" Il pensiero in senso proprio è attività dello spirito intorno alle proprie idee. Rifiuto dell'innatismo: nello spirito non c’è nulla di cui lo spirito non sia consapevole, di già presente prima che ce ne accorgessimo.
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Le funzioni dell'anima, sono attribuite a movimenti delle parti corporee. La sensazione deriva dalla pressione di corpi esterni sui nostri organi di senso (come dice anche Cartesio).
La memoria, è la capacità di confrontare un'immagine attuale con immagini passate,
Ragione e scienza, quindi, sono possibili solo con oggetti generabili e non sono possibili con oggetti non generabili Le Scienze "vere", poi, sono matematica, etica e politica Le Scienze naturali, come fisica e chimica, invece, sono meno vere delle precedenti… Vero e falso: la proposizione attribuisce un predicato a un soggetto.
La scienza garantisce la verità dei propri assunti solo in quanto elabora corrette connessioni nominali, per la cui verifica rimanda ad altre connessioni nominali, finché si perviene alle connessioni fondamentali, che sono implicite nel primitivo atto della denominazione. La scienza, tuttavia non è solo nomenclatura,
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L'immaginazione
La ragione
L' abitudine a riscontrare costanza e di coerenza spinge l'immaginazione a connettere insiemi di impressioni e a considerarli stabili e permanenti anche se si presentano in maniera intermittente. Crediamo negli oggetti esterni anche contro la ragione
La memoria scopre e produce l'identità, producendo il rapporto di somiglianza fra le percezioni e fa sì che abbiamo pure la nozione di causalità, l'immaginazione unifica le percezioni così collegate, proiettandole anche nel futuro cosa che la memoria non può fare... producendo in tal modo l'identità personale.
L’immaginazione ha un ruolo costruttivo La ragione ha un ruolo scettico-distruttivo |
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Spazio e tempo | Spazio e tempo | Spazio e tempo | Spazio e tempo |
Locke ammette di non poterne definire la natura
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Spazio, tempo, corpo e moto sono alla base di ogni altro concetto analizzabile. Lo spazio è "il fantasma di una cosa esistente, in quanto esistente", il tempo è "il fantasma del moto:
Spazio e tempo sono immagini. Corpo e moto sono i principi di spiegazione di tutto non sono immagini o concetti, bensì nozioni ricavate per via razionale. La realtà è una successione concatenata e necessaria di fatti, prodotti dal movimento dei corpi, e dalla trasmissione del movimento da un corpo all'altro |
Spazio e tempo La capacità della mente è limitata. Per immaginare una divisibilità infinita dello spazio e del tempo, ci vorrebbe una capacità illimitata della mente. Ma non è così, quindi la divisione ha un limite. Le idee di spazio e tempo
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Io e realtà | Io e realtà | Io e realtà | Io e realtà |
L’io: riguardo a ciò che chiamiamo "io" la filosofia di Locke potrebbe essere definita fenomenismo psicologico
La realtà: se riceviamo una sensazione, siamo certi che qualcosa la produce in noi. Anche se non abbiamo la certezza assoluta che ci sia necessariamente un rapporto tra l'idea e la cosa a cui essa si riferisce,
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La mente ci fa pensare che le
immagini mentali siano fuori di noi,
esse, invece,
sono dentro
di noi.
Cìò non esclude l'esistenza di un mondo materiale che produce le pressioni sui nostri sensi da cui i movimenti dei nervi verso il cuore e il cervello... Spazio e tempo sono immagini. Corpo e moto sono i principi di spiegazione di tutto non sono immagini o concetti, bensì nozioni ricavate per via razionale. La realtà è una successione concatenata e necessaria di fatti, prodotti dal movimento dei corpi, e dalla trasmissione del movimento da un corpo all'altro Ma la “realtà esterna” esiste? per Hobbes l'esistenza di una realtà fuori di noi, (e soprattutto la certezza che sia strutturata meccanicisticamente), è deduzione razionale, quindi supposizione, indubbiamente fondata, ma mai interamente verificabile. |
La mente ci fa pensare che le immagini mentali siano fuori di noi, esse, invece, sono dentro di noi |
La realtà è fatta d'idee, fuori non c'é nulla se non idee L'io se l'"esse est percipi" ci deve essere necessariamente un soggetto che percepisce". |
La conoscenza | La conoscenza: linguaggio, scienza e logica | La conoscenza: credenza e abitudine | La conoscenza: lo spirito |
c'è quando abbiamo la percezione, non solo delle idee, ma anche della loro concordanza. Questa è distinta in quattro specie:
Quando quest’accordo è visto immediatamente si ha l'intuizione; quando invece sono necessarie idee intermedie si ha la dimostrazione. Per saperne di più > schema |
il linguaggio è un insieme convenzionale di contrassegni (immagini-concetti) degli oggetti dell’esperienza, che danno loro dei nomi. Le conclusioni scientifiche sono espresse mediante dei nomi. “Grazie ai nomi siamo capaci di scienza, le bestie, mancando di essi non lo sono".
I nostri concetti sono tutti particolari.
Tutto è materia (corpo) o moto, anche la logica e il linguaggio, quindi, sono corpo o moto. (Direi più moto che corpo). Nella nostra mente, idee, pensieri e concetti si uniscono fra loro in modo vario,
Il linguaggio permette di trasformare
L'uomo si distingue dall'animale ed è capace di scienza grazie al linguaggio. L'intelletto collega i concetti ai nomi in modo del tutto arbitrario, il linguaggio è quindi arbitrario e gli universali (nomi di nomi) non sono che parole (nominalismo). La proposizione nasce dalla connessione dei nomi (soggetto + predicato). Proposizioni e assiomi(proposizioni fondamentali) sono frutto dell'arbitrio di coloro che per primi stabilirono i nomi o che li accolsero. La definizione è nominale e arbitraria,
Ragionare è connettere (o disgiungere) nomi, definizioni e proposizioni conformemente a regole, fissate per convenzione. E’ calcolo.
Quando percepiamo, i nostri sensi subiscono pressioni dall'esterno, subito pensiamo immagini, poi ragioniamo collegendo arbitrariamente le immagini ai vocaboli e, infine, comunichiamo verbalmente... > Pressioni > immagini > parole
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La credenza è quella maniera di percepire, in base alla quale consideriamo davvero esistenti e non immaginarie le cose che percepiamo.
L'abitudine, prima che abbiamo il tempo di riflettere; ci fa credere o non credere all'esistenza di un oggetto. Lo scetticismo del nostro autore deriva da queste considerazioni.
Per approfondire > schema |
Siccome "noi avvertiamo una successione incessante di idee", deve esserci "una causa delle idee. Non potendo essa stessa essere un'idea o una loro combinazione, deve allora essere una sostanza, non certo una passiva sostanza corporea e materiale, la materia non esiste ma una sostanza incorporea ed attiva, cioè lo spirito. Per saperne di più > schema | appunti
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Causa |
Causa | Causa | Causa |
la relazione causa-effetto risulta dal particolare collegamento che siamo indotti a fare fra due idee l'una delle quali si presenta costantemente unita al sorgere dell'altra.
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Causa – effetto: Il legame di causa ed effetto, deriva dal fatto che
Di qui l'"ipotesi annichilatoria": l nostro sistema di conoscenze universali
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Causa,somiglianza e contiguità sono, come abbiamo visto, i principi dell'associazione delle idee.
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La causa delle nostre
percezioni non può essere la materia, non ci sarebbe più spazio per Dio. Dio è causa delle nostre percezioni e ne garantisce la correttezza L'immaterialismo comincia a diventare insostenibile quando Berkeley scrive un saggio sulle virtù terapeutiche dell'acqua di catrame, un medicamento utilizzato dagli indigeni americani. Progressivamente l'autore, riesce ad ammettere l'esistenza della materia senza per questo diminuire la propria fede... Paradossalmente proprio in questo periodo il neoplatonismo di Berkeley si fa maturo e diventa sempre più la principale componente del suo pensiero. Attenzione, ho detto Neoplatonismo e non Platonismo, sono teorie diverse... Ma questa parte del suo pensiero non fa parte del programma di quest'anno... Se vuoi saperne di più > esiste la realtà? | Berkeley e la materia
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Etica | Etica | Etica - Morale | Etica |
L'etica è per Hobbes lo studio dei moti dell'animo, così come la fisica è lo studio del moto dei corpi. (Tutto è corpo e moto, quindi anche l'etica ne deve tener conto...) I moti dell'animo, desiderio, avversione, amore, speranza, ecc., sono causati dalle pressioni dei corpi esterni proprio come le sensazioni. Ricorda che titto è corpo e moto... Il corpo, per natura tende all'autoconservazione, e reagisce all'azione dei corpi esterni, alle sensazioni
Amore e odio sono desiderio o avversione nei confronti delle cose presenti; Speranza e timore sono desiderio o avversione di cose future. Bene e male, indicano l'oggetto del desiderio o dell'avversione. Nessuna cosa è di per natura buona o cattiva e quindi non è possibile ricavare regole assolute dalle cose stesse.
Le parole consentono generalizzazioni che portano alla elaborazione delle regole morali. Il giusto e l’ingiusto sono delle convenzioni, le valutazioni morali sono soggettive, cioè relative all’individuo e alla situazione in cui si trova. In generale si chiama
poiché il raggiungimento di ciò che si desidera procura "piacere",
Quando nell’uomo vi sono contemporaneamente differenti desideri e stati d’animo, e si presentano le conseguenze delle azioni, si ha la deliberazione.
Non vi è libertà nella volontà umana. Tutti gli atti dello spirito umano sono movimenti connessi con i movimenti degli oggetti esterni (meccanicismo):
L’uomo non può mai neppure giungere ad uno stato definitivo di quiete o di tranquillità: un fine ultimo o un sommo bene non hanno senso. L'etica di Hobbes è di chiara impronta naturalistica spiega la vita morale in base a processi istintivi naturali senza ricorrere a principi o valori riconosciuti con la ragione e liberamente attuati. Le nostre scelte non dipendono dal "Bene" o dal "Giusto" ma sono "scelte obbligate": siamo ingranaggi della grande macchina dell'universo e non possiamo che fare i movimenti che l'universo stesso ci impone. Anche la nostra approvazione, il senso di giustizia, l'appagamento per aver fatto il bene sono determinate meccanicisticamente... Per approfondire > bene e male |
La morale ha lo scopo rendere felici gli uomini nella loro vita; essa deve quindi togliersi "l’abito del lutto" con cui l’hanno rivestita gli uomini. Non esistono nè la libertà ne la spontaneità e la volontà non è guidata dalla ragione
La libertà è sempre condizionata da fattori empiricamente determinabili. Quindi non esiste il libero arbitrio La "spontaneità" è determinata, da motivi interni. Quindi non esiste nemmeno la spontaneità La "ragione" non guida la volontà, i nostri comportamenti valgono solo se i loro effetti sono positivi, abbiamo raggiunto certi scopi, il principale dei quali è il piacere. L'uomo è spinto dalle passioni e dalla simpatia: L’uomo agisce spinto dall’egoismo, dal risentimento per le offese, dalla passione sessuale. ma anche dalla simpatia ci fa percepire il piacere o, il bene altrui come parti del nostro piacere o bene. è l’unica forza che ci consenta di uscire dal nostro egoismo.
La morale è la ricerca del benessere collettivo
Le regole della giustizia nascono dall’utilità che hanno per la società.
Il benessere e la felicità individuali, comunque, sono strettamente legati al benessere e alla felicità collettivi. |
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Politica |
Politica | Politica | Politica |
Locke è il padre del liberalismo , ne parla in due trattati.
Lo stato di natura è governato dalla legge di natura , che afferma: "Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te". (giusnaturalismo). Dal diritto alla vita derivano il diritto alla libertà e alla proprietà .
Già nello stato di natura c'è un embrione della società perché
Ad un certo momento gli uomini si associano per creare tre poteri ,
Gli uomini si uniscono in società per meglio esercitare i loro diritti e
I cittadini che lo hanno formato possono controllare ed eventualmente variare il potere legislativo, intervenendo nei suoi confronti, quando delibera contro la fiducia in esso riposta.
Tutte le decisioni, poi, vanno prese a maggioranza. I poteri dello Stato sono quattro
Locke fu il primo teorico della Separazione dei poteri legislativo ed esecutivo (se non fossero divisi, chi guida la società potrebbe approfittarne... I poteri giudiziario e federativo, sono parte o specificazione di quello esecutivo e non sono necessariamente divisi. |
La nuova scienza politica: Hobbes sperava di fondare la nuova scienza politica applicando il rigore logico della matematica (e non le mistificazioni della retorica) al comportamento umano, come Copernico e Galileo avevano fondato la nuova astronomia. La politica è un'attività umana come la Storia e quindi l'uomo può studuarla con cognizione di causa. La scienza politica fa parte delle scienze "vere". La politica di Hobbes è fondata su pochi principi rigorosi da cui si può dedurre tutto il resto. Se si scoprono i principi necessari dell’azione umana, si potrà, partendo da essi, costruire una politica rigorosa, "more geometrico".
Tutto parte da due semplici princìpi e tre norme altrettanto intuitive - Il primo principio è l’egoismo : primo e originario bene è la vita e la conservazione della medesima (e quindi il primo male è la morte). Ne consegue che l’uomo non è per natura animale politico (come dice Aristotele) Per natura "homo homini lupus", l’uomo è un lupo verso l’altro uomo. Lo stato di natura è uno stato di guerra incessante di tutti contro tutti: "bellum omnium contra omnes".
- Il secondo principio è il convenzionalismo : la ragione ha suggerito all’uomo le varie norme e i principi generali da cui derivano le varie leggi naturali del vivere civile, proibendo a ciascun uomo di fare ciò che arrecherebbe danno o distruzione della vita ecc. La legge naturale è quindi un prodotto della ragione umana e non un ordine divino, è una tecnica calcolatrice che opera le scelte più convenienti. Tre norme: - cercare sempre la pace (pax est quaerenda), - rinunciare al diritto su tutto e - accontentarsi di avere tanta libertà quanta ne riconosciamo agli altri. (uscita dallo stato di natura e patti tra uomini) - Ma i patti sono inutili se non s'impone in qualche modo di rispettarli (pacta sunt servanda). Queste norme, tuttavia, non bastano per costituire la società, un potere deve costringere tutti a rispettarle: i "patti, senza la spada che ne imponga il rispetto" non servono ad ottenere lo scopo che ci si prefigge. Per conseguenza, secondo Hobbes, occorre che tutti gli uomini deputino un unico uomo (o un'assemblea) a rappresentarli. Lo stato : la rinuncia al diritto illimitato dello stato di natura crea lo Stato. - Il “patto sociale” è stretto tra i sudditi non col sovrano ma tra di loro. - Il sovrano resta fuori del patto e resta il solo depositario dei diritti cui i sudditi hanno rinunciato. - Se anche il sovrano entrasse nel patto, non si eliminerebbero le guerre civili, perché nascerebbero contrasti vari nella gestione del potere. Questa teoria dello Stato assolutistico, non deriva dal "diritto divino", ma dal "patto sociale" tra i sudditi. Il sovrano rappresenta lo Stato e ha un potere assoluto simile a quello del Leviatano (mostro biblico contro cui le armi del popolo nulla possono) ecco alcune conseguenze di questa concezione: - costituito lo Stato, i cittadini non possono dissolverlo - il potere è indivisibile, il sovrano può intervenire anche in materia di opinione, giudicare, approvare o proibire determinate idee. - lo Stato ha potere anche in materia di religione: è arbitro per l’interpretazione delle Scritture ed i dogmi - la legge civile appartiene allo Stato e non ai cittadini - la sovranità esige obbedienza, anche di fronte ad un tiranno il popolo non può ribellarsi (il sovrano risponde a Dio, non al popolo) il tirannicidio non è ammesso - il sovrano non è soggetto alle leggi, non ha obblighi e non è tenuto a rispettare i patti: la terza norma vale, come le altre, per i cittadini, non per il sovrano. Tuttavia - il suddito è tenuto all’obbedienza formale (nell’agire e nei discorsi) ma nessuno gli può proibire di pensare come vuole - non si può comandare ad un uomo di uccidersi o di non difendersi o di non prendere qualcosa necessario per vivere. Per approfondire > saggio |
L'atteggiamento di Hume è scettico. Ecco le sue principali perplessità:
Per approfondire > Politica |
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Religione e tolleranza | Religione, Dio, bene e male | Religione | Religione: Dio |
Il Cristianesimo è la religione che maggiormente rispecchia i dettami della ragione. Va detto tuttavia che il nostro autore ha in mente un cristianesimo privo di qualsiasi riferimento al soprannaturale: la divinità di Cristo, la grazia… Tolleranza e libertà di religione
Il principio di tolleranza non si applica :
In parole povere, tenuto conto dell'epoca in cui locke scrisse i suoi trattati, l’intolleranza è ammessa solo contro gli intolleranti (Locke è inglese, per lui gli intolleranti sono i "papisti", i cattolici?) Per saperne di più: dizionario | commento |
La parola "incorporeo", riferita a Dio,
In generale si chiama
poiché il raggiungimento di ciò che si desidera procura "piacere",
anche di fronte ad un tiranno il popolo non può ribellarsi (il sovrano risponde a Dio, non al popolo) il tirannicidio non è ammesso |
Anche qui prevale lo scetticismo. "E' un indovinello, un enigma, un mistero inesplicabile. Dubbio, incertezza, sospensione di giudizio sembrano i soli risultati delle nostre più accurate indagini". Contro le prove dell’esistenza di Dio,
Se non è possibile dimostrare l'esistenza di Dio, quindi,
Cerca di ricordare queste tesi l'anno prossimo, quando studieremo Feuerbach e la sinistra Hegeliana... Per approfondire > Religione |
Dio:
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