Vita
(1685 – 1753)
Nato
in Irlanda da famiglia anglicana d’origine inglese si sentì sempre irlandese.
Studia prima a Kilkenny e poi a Dublino.
1708-13
In questo periodo è empirista
respinge Malebranche (para-platonismo), che, però legge con interesse;
nega l'esistenza della materia e l'astrazione.
Nuovo principio: "esse est percipi". Frequenti
soggiorni in Italia come cappellano.
"Saggio verso una nuova teoria della visione."
E' ordinato sacerdote della Chiesa Anglicana.
Pubblica il "Trattato sui principi della conoscenza umana."
1721 – 31
"De motu":
anziché un empirismo integrale ammette la validità del raziocinio;
ammette implicitamente l'esistenza della materia;
avversione a Newton ed ai suoi enti metafisici assoluti.
Decide di catechizzare le colonie americane.
Il parlamento concede un finanziamento per il suo progetto d’evangelizzazione.
Va in America, a Rhode Island.
1731-1734
Pubblica l'Alciphron, difesa del Cristianesimo come religione rivelata.
IL Deismo non è sufficiente per trasformare gli astratti principi filosofici in religione sentita e vissuta
affinché la religione operi realmente nel cuore e nelle azioni dell'uomo è necessaria la Rivelazione.
Non è possibile una morale senza la religione (contro gli illuministi).
Sviluppa
un certo razionalismo contro l'empirismo precedente e modifica in parte alcuni
dei suoi scritti
1744 – 53
Pubblica Siris, riflessioni e ricerche filosofiche sulle virtù dell'acqua di catrame.
sulle proprietà terapeutiche dell'acqua di catrame, usata dagli indigeni d'America come curativo
giunge ad un idealismo di tipo platonico;
ammette anche la materia;
accetta alcuni aspetti della teoria di Newton (per cui ora professa grande ammirazione);
s’interessa dei più recenti risultati della chimica.
Muore ad
Oxford.
Premessa
il materialismo è l'origine dell'ateismo,
(per Malebranche la causalità attribuita alle creature era paganesimo)
l'immaterialismo (termine coniato da Berkeley) è per Berkeley la migliore difesa della religione,
come per Malebranche lo era l'occasionalismo.
Attraverso un esame accurato della realtà gnoseologica egli cerca di dimostrare agli uomini quanto sia falso il materialismo,
e quanto erronea sia la posizione di chi ammette l'esistenza della materia, per far meglio risaltare Dio.
Va detto che l’autore è spinto a filosofare da motivi religiosi
senso missionario
se la materia esistesse realmente Dio sarebbe ancora necessario?
Nella sua filosofia poi, troviamo forti tracce di
Neoplatonismo:
assoluto valore di Dio e delle realtà spirituali,
mondo delle idee,
ansia del divino,
svalutazione della materia, ecc.
Il
neoplatonismo si farà sempre più evidente
nel nostro autore, l’ultima opera, Siris, ne è il
manifesto.
Nominalismo:
le "idee astratte" o universali
non sono possibili
sono causa di errore ed incertezza in filosofia.
sono idee particolari che indicano altre idee particolari affini.
Fatto
psicologicamente spiegabile, ma logicamente errato.
Le nostre idee non possono essere che particolari.
Pensare qualcosa significa pensarne anche le caratteristiche particolari.
Non esiste una sostanza materiale
Non è possibile concepire un substrato ignoto che "sostiene" l'estensione con i suoi "accidenti", cioè con le sue qualità sensibili,
e che tale sostrato sia immaginabile come esistente al di fuori di esse.
La filosofia di Berkeley potrebbe essere definita Ideismo, più che idealismo
l'unica realtà è quella delle idee e degli spiriti (Dio e le anime) che le producono.
Per giungere a
questa conclusione B. parte dall’esame del nostro modo di conoscere.
Il nocciolo del suo pensiero può essere riassunto in questa frase: "Esse est percipi", essere è esser percepiti :
la materia non esiste
da dove arrivano, qual'é l'origine delle nostre idee?
Sono pure illusioni soggettive?
E non esiste alcun essere al di fuori di ciò che pensiamo e percepiamo?
Da cosa sono causate le nostre percezioni?
se fossero effetto di un principio materiale non sarebbe necessaria la presenza divina
allora sono causate direttamente o indirettamente da Dio
L'essere esiste, ma esso è la stessa idea.
Ciò che conosciamo delle cose sono le idee.
Tutto l'essere dell'essere per noi è nell'essere
percepito.
L'io se l'"esse est
percipi" ci deve essere necessariamente un soggetto che percepisce".
Lo
spirito
Siccome
"noi avvertiamo una successione incessante di idee", deve esserci
"una causa delle idee. Non potendo essa stessa essere un'idea o una loro
combinazione, deve allora essere una sostanza, ma non certo una sostanza
corporea e materiale, ma una incorporea ed attiva, cioè lo spirito.
Dio:
Alcune
idee, infatti, ci appaiono "libere", create da noi; altre, invece, ci
sono imposte (quelle percepite attualmente dai sensi) "quando apro gli
occhi non posso scegliere di vedere o di non vedere". Dio, attraverso i
sensi, imprime in noi queste idee, producendole nel nostro spirito con tale
regolarità e organicità che si possono chiamare e sono "leggi di
natura".
Spazio
e tempo:
sia
l'estensione sia la distanza sono fatti soggettivi, percepiti in
un certo modo a causa della nostra conformazione psicofisica e non perché
esistano realmente nel mondo.
Polemica contro lo spazio ed il tempo assoluti di Newton: le qualità secondarie (sensibili) sono solo nella nostra mente, soggettive, e quindi lo sono anche le qualità primarie (estensione, la forma ed il moto dei corpi).
Per saperne di più > schema | appunti |