Da Talete a Democrito: Physis e arché

di P. Mussa

1. Prima di cominciare


Sui filosofi e sulla filosofia

Prima di provare a definire la parola "filosofia" ecco una carrellata di caratteristiche che la gente comune attribuisce ai filosofi o alla filosofia...

  1. I filosofi sono piuttosto distratti

  2. I filosofi non hanno senso pratico

  3. I filosofi hanno la testa nelle nuvole

  4. I filosofi hanno un brutto carattere

  5. Chi si occupa di filosofia ha del tempo da perdere

  6. La filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale si rimane sempre uguale

  7. La filosofia è molto difficile

  8. Tutti gli uomini sono filosofi

  9. I filosofi sanno tutto

  10. Prenderla con filosofia


Fatti curiosi

statuastatuaNella storia della filosofia si viene in contatto anche con personaggi curiosi e originali, ecco alcuni esempi

 

< Parmenide , passò tutta la vita a discutere del fatto che il nulla non esiste.

Anassimandro > fu deriso perché era stonato


 

statuastatuaUn mercante si rivolse a < Talete per un consiglio: uno dei suoi asini si rotolava nell’acqua quando trasportava sale. Il filosofo consigliò di caricare l’asino di spugne...


 

Ecco alcune regole della scuola di Pitagora >: non mangiare le fave, non spezzare il pane, non toccare il gallo bianco, non attizzare il fuoco col ferro, non guardarti nello specchio accanto al lume...
 


 

schizzo di RubensschizzoSulla morte di < Empedocle ci sono almeno cinque leggende diverse: caduto da un carro, autostrangolamento, suicidio per impiccagione e morte naturale. La più bizzarra dice che, dopo aver resuscitato una donna di Agrigento si buttò nell’Etna, che sputò fuori un suo calzare di bronzo

Eraclito > diceva di non aver mai avuto maestri.


Diogene > viveva in una botte e possedeva solo una tazza che usava per bere. Una volta vide dei bambini che bevevano alla fonte aiutandosi col palmo della mano. Buttò via la tazza.stampa


 


Per saperne di più > se ti piacciono le curiosità o le cose strane procurati uno dei testi di Luciano De Crescenzo


Aforismi

Ecco cinque più o meno famosi aforismi (pensieri) sulla filosofia scritti da importanti uomini di cultura
 

Norberto Bobbio: "I due mali contro cui la ragione filosofica ha sempre combattuto - e deve combattere ora più che mai - sono, da un lato, il non credere a nulla; dall'altro, la fede cieca. "

Umberto Eco  "Cos'è la filosofia? Scusate il mio conservatorismo banale, ma non trovo ancora di meglio che la definizione che ne dà Aristotele nella Metafisica: è la risposta a un atto di meraviglia."

Roberto Gervaso "La filosofia non c'impedisce di commettere errori, ma ce li spiega. "

Vladimir Jankélévitch "La filosofia è questo: fare cose non particolarmente utili."
Bertrand Russell "Secondo me il vero scopo di un filosofo non è quello di cambiare il mondo, ma di capirlo, e cioè l'esatto opposto di quel che ha detto Marx."


Per saperne di più > aforismi


Domande filosofiche 

Ecco una serie di domande "filosofiche" per cominciare a capire di che si occupa la filosofia...


Filosofia e storia della filosofia: definizione schematica

Segui questo ragionamento

Cerchiamo di distinguere la filosofia dalla storia della filosofia

 

Filosofia

Storia della filosofia

La parola FILOSOFIA deriva dal greco (filo = amore, Sofia = sapere) e significa “Amore per il sapere”

Aristotele diceva che la filosofia nasce dalla meraviglia: se qualcosa ti stupisce, ti meraviglia, t'incanta, ecco che cominci a filosofare

La storia della filosofia si occupa della vita, delle opere e del pensiero dei filosofi che si sono alternati alla ribalta della storia, ma anche della storia dei problemi che hanno affrontato

Anche Pitagora, quello del teorema, era un filosofo.

Egli divideva gli uomini in due gruppi: acusmatici e matematici.

I primi potevano solo ascoltare e servire, i secondi potevano anche fare domande e commenti.

Che l’unico filosofo fosse lui?

Una delle prime storie della filosofia fu scritta circa 2300 anni fa da Aristotele, filosofo che spesso, prima di affrontare un argomento, raccontava come l’argomento stesso fosse stato affrontato dai suoi colleghi che lo precedettero.

Da allora molti furono i filosofi che adottarono questo metodo (Prima raccontare le idee degli altri poi confrontarle con le proprie)

Platone, uno dei più grandi filosofi della Grecia antica, divideva gli uomini in tre gruppi: i filosofi, destinati a governare, i guerrieri, che difendevano la città e gli altri, i lavoratori, che ubbidivano.

Nella Grecia antica c’erano delle persone che si guadagnavano da vivere raccontando o scrivendo le opinioni degli altri.

Li chiamavano DOSSOGRAFI (da Doxa = opinione, Grafo = scrivo). I primi storici della filosofia?

Una bella definizione di filosofo che ho sentito di recente da una mia allieva, dice più o meno così:

“Filosofo è colui che entra per la prima volta in una stanza buia e riesce a trovare ciò che altri, che magari ci sono già stati, non riescono a trovare nemmeno quando la stanza è illuminata.”

Ma non tutti i filosofi accettano di confrontarsi coi loro colleghi.

Eraclito - soprannominato “L’oscuro” perché erano ben pochi quelli che riuscivano a capire quello che diceva - diceva di non avere maestri e considerava stupidi quasi tutti quelli che gli altri consideravano saggi o sapienti.

 

Per saperne di più > Abbagnano | Filosofia della storia | filosofia | storia della filosofia

In Italia al liceo si studia la storia della filosofia, La filosofia vera e propria viene studiata solo all’università. E ciò accade anche in molti paesi stranieri.

Ma come mai la storia e non la materia?

Pensa a cosa accadrebbe se, per esempio, si studiasse la storia della matematica invece della matematica o la storia della lingua invece di scrittura e lettura o grammatica...

Evidentemente con la filosofia le cose vanno diversamente...


Per saperne di più > filosofia | storia della filosofia


Io cercherò di... 

Ecco le mie intenzioni
 

2. Arché e Physis


Arché

Arché significa principio, la prima cosa, ciò che tutto regge, la sostanza (ciò che non ha bisogno d'altro per esserci) l'essenza prima.

 

 

Il problema filosofico dell'arché cerca la risposta a domande come queste:

  • esiste qualcosa che permane sempre uguale mentre tutto il resto cambia?

  • c'è una (o qualche) sostanza di cui tutto ciò che esiste è fatto

  • qual'è il principio vitale?

  • c'è qualcosa che sostiene tutto?

Prima della filosofia il problema dell'arché fu già discusso

Il nostro corso di storia della filosofia comincia con la prima scuola filosofica occidentale, la scuola di Mileto,
Vedremo come i tre grandi maestri:
 

statua

miniatura

Stampa

Talete di Mileto

Anassimandro

Anassimene

 

affrontatono i problemi dell'Arché e della Physis

? Prima dei filosofi di Mileto le risposte a questi interrogativi erano per lo più di tipo mitico - religioso


Gli arché di Mileto

La novità portata dai filosofi consiste nel tentativo di rispondere utilizzando la razionalità.

 

Conosciamo il pensiero dei filosofi di Mileto, di cui non ci sono quasi pervenuti scritti, grazie ad Aristotele, che oltre ad essere un grande filosofo fu anche dossografo (divulgatore dell'opinione altrui)

  • Talete di Mileto identificò nell'acqua il principio originario della natura;

  • Anassimandro, riteneva che il principio fosse una sostanza eterna e infinita (ápeiron) che si trasforma incessantemente originando tutte le cose.

  •  Anassimene, propose l'aria (pneuma) come principio vitale


 


Per saperne di più > I milesi


PHYSIS

La parola PHYSIS (si legge fusis) indica la natura nel suo insieme.

Per Aristotele la filosofia ebbe inizio con tre autori greci vissuti fra il VII e il VI secolo a.C. nella città ionica di Mileto in Asia Minore.

La ricerca del principio di tutte le cose (ARCHE'), li portò verso un primo tentativo di spiegazione della realtà, intesa globalmente come "natura", "physis"
 

In altre parole tentarono di ricondurre tutti i fenomeni a un principio naturale, senza postulare l'esistenza di entità divine. - naturalismo ionico


Cosmologie e cosmogonie

Già in precedenza esistevano, specialmente in Asia, molte cosmologie e cosmogonie ma di solito erano spiegazioni di tipo mitico o religioso, spesso utilizzate con scopi di tipo etico o morale.

La novità dei milesi, la caratteristica della cultura occidentale, è che la spiegazione è di tipo razionale, logico e non ha secondi fini, la filosofia occidentale nasce dalla meraviglia e cerca di dare risposte razionali.


Cosmo o caos?

Riguardo all'universo nel suo insieme fin dalla più remota antichità ci sono due scuole di pensiero:

  1. quella che sostiene che l'universo sia CHAOS, privo di regole precise e il cui corso sia regolato in toto o in parte dalla casualità,

    • quindi caratterizzato da un futuro imprevedibile

  1. quella che dice che l'universo sia COSMOS, regolato da leggi

    • e quindi caratterizzato da un futuro prevedibile, almeno per chi conosce tali leggi.


Denso o rado?

 Ti ho già chiesto se preferisci il minestrone coi pezzetti di verdura (rado) o frullato (denso)?

Anche l'universo può essere pensato in uno di questi due modi
 

  • DENSO se credi che non esista qualcosa di indivisibile, una parte così piccola o dura da rendere impossibile la sua divisione
     

  • RADO se pensi che esistano dei mattoncini, delle parti, dei pezzetti indivisibili di cui tutto è composto


Talete

statuaAi tempi di Talete si pensava che ci fossero un immenso Oceano, una Terra tonda e delle acque interne: su quest' Oceano infinito galleggiava la Terra.

Per Talete l’arché è l’acqua. Essa è principio (Arché) in tre modi, secondo tre punti di vista:

  1. Perché fonte di vita

  2. Perché sostiene

  3. Perché secco è morto.

Talete non si accontenta della tradizione mitologica.

Per lui l'acqua è

  • sostanza (ciò che sta sotto)

    • la sostanza rimane sempre la stessa: è sempre acqua.

    • l'acqua sostiene le altre cose

  • ma anche essenza (ciò che effettivamente è)

    • sotto il mutamento continuo (ghiaccio, vapore, umidità...)

    • tutto e fatto di acqua

Alla domanda "cosa sostiene l'acqua?" Talete risponderebbe "nulla, l'acqua è sostanza e quindi non ha bisogno di nulla per sostenersi..

 

Di Talete non abbiamo testi da leggere.


Per saperne di più, se vuoi, puoi dare un'occhiata a > questa pagina


Anassimandro

miniaturaDi Anassimandro ci è pervenuto soltanto un frammento, il più antico testo filosofico occidentale, che studierai a memoria.

"Da dove infatti gli esseri hanno l’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo."

 

Il luogo da cui tutto proviene e dove tutto ritornerà si chiama apeiron

  • che significa privo (a) di confine (peras)

Che cosa può voler dire?

  • secondo necessità : (Perché è necessaria la distruzione?)

  • la pena e l’espiazione dell’ingiustizia (Quale ingiustizia possono aver commesso gli esseri per il solo fatto di esistere?)

  • secondo l’ordine del tempo. (Che cosa c’entra il tempo? )


Per saperne di più puoi dare un'occhiata a > questa pagina


Cosmologia e cosmogonia di Anassimandro

Se il frammento di Anassimandro ti è sembrato incomprensibile non preoccuparti. Sono più di 2000 anni che i filosofi litigano tra loro per cercare di interpretare queste parole ecco alcune delle più condivise deduzioni

  • l'universo è infinito (ai suoi tempi si pensava che fosse finito).

    • ricorda che la parola peras vuol dire limite, confine

    • e che la parola perfetto deriva da peras

    • quindi ciò che non ha limite per i greci era imperfetto...

  • Il mondo era nato e prima o poi sarebbe morto.

schema del mondo secondo AnassimandroQueste altre idee costituiscono la cosmologia di Anassimandro, il suo contributo a risolvere il problema della PHYSIS
 

  • Il nostro mondo non è il solo nell'universo

    • che è un oceano di apeiron con sparsi qua e là

      • da ciascuno dei quali si è staccato qualche mondo.

    • nell'apeiron ci sono vortici in grado di separare i vari contrari.

  • La luna ed il sole sono buchi in cui è possibile scorgere l'apeiron

  • La terra ha una forma simile al tamburo di una colonna.

  • Dalla terra e dall'acqua riscaldate nacquero o dei pesci o comunque degli animali molto simili ai pesci;

    • in questi pesci crebbero i feti degli uomini rimasero rinchiusi fino alla pubertà.

    • Quando i pesci si spezzarono ne uscirono uomini e donne che potevano già nutrirsi.


Forse in fondo in fondo anche per lui il vero principio è... l'acqua, infatti la vita nasce nell'acqua


Anassimene

StampaLa vera novità della filosofia occidentale non è l'astratto o l'infinito, ma l'uso della spiegazione razionale. Anassimene diede una spiegazione razionale facendo ricorso a due principi

Per Anassimene, importante filosofo della scuola di Mileto, invece, Il principio di tutte le cose, è l’aria, il “pneuma”.

  • è una sostanza indeterminata, infinitamente estesa e sempre mobile.

  • è infinita e non avendo fine è anche eterna

  • è divina e da questo Dio supremo si generano altri dei.

Tutto (acqua, fuoco e terra) deriva dall’aria mediante i processi di condensazione e rarefazione


Per saperne di più su Anassimene dà un'occhiata a > questa pagina
 

(della sua vita si sa molto poco ..)


Cosmologia e cosmogonia di Anassimene

disegnoEcco alcuni elementi di cosmologia e cosmogonia anassimenea

  • Il cosmo è un grande organismo e quindi nasce, si sviluppa e muore secondo un grande ciclo.
     

  • Il cosmo è animato dal soffio vitale.

  • La Terra è una superficie piatta, fluttuante nell'aria

  • Il Sole e le stelle sono nati dalla Terra

    • i vapori rarefacendosi divengono fuoco dal quale nascono gli astri.

  • Gli astri di notte hanno il loro moto in cielo e di notte contornano il disco terrestre sino al luogo donde risorgono;

    • le montagne ci impediscono di vedere questo percorso diurno


Compito facoltativo

Bene, anche questa lezione è giunta al termine.
 

Puoi aumentare il tuo credito in questo modo:

  1. Studia una cosmologia antica (ne puoi trovare moltissime sia sul tuo libro, sia in biblioteca sia in internet).

  2. Schematizzala citando le fonti e l'autore di riferimento

  3. Incollala nel forum (o consegnala al Prof prima della verifica finale)

  4. Il punteggio aumenta un pochino anche rispondendo ai "rami" del forum

  • che ti aspetti dal prof

  • e facciamo conoscenza

3. Auctoritas: Pitagora, Senofane ed Eraclito


Pitagora 

statuaNato a Samo, verso il 575 a.c.

Probabilmente viaggiò in Egitto ed in oriente (la sua filosofia - in particolare la teoria della metempsicosi , presente in molte religioni e filosofie orientali - lo dimostrerebbe)

Di sicuro sappiamo che verso i 40 anni emigrò a Crotone dove fondò la sua scuola e divenne famoso. Su di lui furono scritte molte cose fantasiose.

A pagina 88 del testo ne troverai alcune, molte altre sul libro di De Crescenzo di cui si è parlato in classe.

Sul piano propriamente scientifico noi possiamo attribuirgli nulla con assoluta certezza perché la scoperte della sua scuola furono frutto di lavoro collettivo

La tradizione gli attribuisce le scoperte

  • del famoso teorema

  • e dell’ottava musicale.


Per saperne di più > vita | vita2


Auctoritas

Pitagora fu la prima e più famosa “Auctoritas” della storia della filosofia. Era considerato infallibile. Gli si dovevano ubbidienza e rispetto assoluti. Le sue idee erano giuste anche quando l'evidenza dimostrava che erano sbagliate.

(Nel medioevo la parola auctoritas" indicherà una sentenza della Chiesa che impone una tradizione o decisione approvata dai concili e il principio di auctoritas sarà alla base di molte leggi civili, della cultura e dei processi dell'inquisizione...)

Nella scuola pitagorica gli allievi dovevano ubbidienza assoluta al loro maestro e le sue lezioni non potevano mai essere messe in discussione.

Erano divisi in due gruppi:

Acusmatici: che potevano solo ascoltare (in cambio di lavori di vario tipo) le lezioni del maestro

Matematici: che potevano anche far domande, chiedere chiarimenti (ovviamente non si permettevano di confutare i suoi discorsi.

Un esempio per capire:

Pitagora considerava i numeri qualcosa di concreto, perfetto, assolutamente privo di comportamenti irrazionali. Il capo dei suoi matematici, uno ei suoi allievi,

Ippaso scoprì e divulgò contro il parere del suo maestro i numeri irrazionali... Fu espulso (qualcuno dice che fu ucciso).


Scuola pitagorica

Più che di Pitagora bisognerebbe parlare di scuole pitagoriche o di pitagorici, allievi di ovvero degli allievi di questo filosofo - sacerdote - oracolo - educatore ed uomo politico, perché le scoperte e le invenzioni attribuite a Pitagora sono troppe per poter essere frutto dell'ingegno di un solo uomo.

Oltre ad esssere una filosofia quella dei pitagorici era un modo di vivere, una pratica

Troverai i Principali temi delle scuole pitagoriche sul libro di testo da p. 69 a p. 73


Puoi anche approfondire > QUI


I temi, le proposte e le scoperte dei pitagorici

In particolare cerca di capire almeno i seguenti:

  1. L’arché è il numero

  2. Il pari è imperfetto e femminile e il dispari è perfetto, maschile e benevolo e l'uno è parimpari.

  3. I vari significati e corrispondenze dei numeri 1, 2, 3, 4...9.

  4. La metempsicosi


Per saperne di più > sito1 | sito2 | il libro di testo da p. 69 a p. 73


L'arché

L’arché è il numero

  • il numero per i pitagorici non era solo un concetto astratto - come lo intendiamo oggi - un simbolo che si riferisce alla quantificazione delle cose,

    • il numero dei pitagorici aveva una dimensione geometrica

      • ci sono numeri triangolari, quadrati, rettangolari, cubici.

    • tutte le cose sono oggetti geometrici composti da numeri,

      • un po' simili agli atomi di cui parlerà più tardi Democrito.

    • I numeri sono entità materiali (dotati di estensione),
       

      • pitagorici usavano i sassolini per contare


Per approfondire > numeri


Pari e dispari, ovvero maschi e femmine

I pitagorici, come abbiamo visto, utilizzavano oggetti per contare ed erano soliti allinearli su due file, così:

 

2
 

3
 

4
 

5
 

OO
 

OO
O
 

OO
OO
 

OO
OO
O
 

Osserva attentamente i numeri dispari, hanno qualcosa che li chiude, li tappa, non possono essere attraversati come i pari...

Il pari
è imperfetto e femminile
Il dispari è perfetto, maschile e benevolo
Se si accetta questo ragionamento è evidente che l'uno non ha abbastanza cose per poter essere attraversato come i numeri pari e non ha nulla da "tappare" come i numeri dispari... La soluzione pitagorica è questa:
L'uno non è né pari né dispari: è entrambe le cose, parimpari.

  • L'1 era oggetto di venerazione

    • perché tutti gli altri numeri (e quindi tutte le cose) sono composti da più unità.

    • esprimeva quindi l'originaria unità del tutto

  • il 2 rappresentava l'opposizione degli elementi contrari.

Ricordi il significato della parola "Peras" , da cui deriva l'aggettivo "perfetto"?


Significati dei numeri 

Ecco alcuni significati pitagorici dei numeri.

  • Il 2, primo numero pari, è anche contrapposizione al vero sapere,

    • ovvero l'1, l'unico.

  • Il 3 è il divino.

    • Trinità cristiana

    • Trimurti orientale.

  • Il 4 è anche la quadruplicità della natura:

    • quattro erano le stagioni.

    • quattro gli elementi

  • Il 7 è numero perfetto.

  • Il 10 era rappresentato in forma triangolare (tetraktis)


Gli altri significati sono > qui o nel libro (p. 76)


Metempsicosi
I pitagorici credevano in questa teoria (qui è ridotta agli elementi essenziali)
 

  • L'anima immortale è condannata da una colpa originaria a trasferirsi da un corpo all'altro (compresi gli animali) finché non sia purificata.

  • Per interrompere il ciclo di reincarnazioni bisogna seguire le regole matematiche dell'armonia e della proporzione.

Questa teoria appare in alcune religioni orientali (e testimonia quindi i contatti tra i pitagorici e l'oriente) ed ha punti in comune con L'Orfismo
 


Per approfondire > metempsicosi


Senofane

sarà lui?Di Senofane (Colofone, 570 circa a.c.) conserviamo solo alcuni frammenti di composizioni satiriche.

Per Eraclito era un falso sapiente, per Platone e Aristotele fu il maestro di Parmenide.

Il tema centrale dei frammenti in nostro possesso è la critica alla religione pubblica greca. In particolare, Senofane critica l’antropocentrismo (e l’antropomorfismo).

Una curiosità dal libro sui presocratici di De Crescenzo: "si dice che Senofane fosse il più povero di tutti gli ateniesi; pensate che per andare a teatro si faceva accompagnare solo da quattro schiavi...
 


Per saperne di più > Senofane | Iconoclastia


Eraclito

disegnoSoprannominato l’oscuro,
 

  • forse perché si esprimeva in modo incomprensibile

  • (o perché molti suoi frammenti che ci sono pervenuti sono piuttosto difficili da capire
     

visse ad Efeso tra il 540 e il 480 a.c.

Aveva un caratteraccio.

Detestava gli Efesini che avevano cacciato il suo carissimo amico (!?) Ermodoro perché era il migliore di tutti.

Riteneva che la verità andasse ricercata superando le false opinioni degli uomini.


Per saperne di più > vita


Logos

Eraclito non partecipò alla vita politica della sua città, in alcuni dei frammenti delle sue opere ci sono critiche

  • ai suoi concittadini (considerati gregge e fanciulli),

  • e ai personaggi più sapienti del suo tempo (come Esiodo, Pitagora, Omero),

    • accusati di possedere la polymathía (il sapere molte cose)
       

    • ma non il lógos (il vero sapere).

Per lui il principio (arché) è il Logos - parola greca che ha almeno tre significati:

  1. Legge - misura, rapporto e proporzione

  2. Ragione - verità di ogni pensare e dire

  3. Linguaggio - pensiero e discorso vero

Questo termine ricongiunge il pensiero vero e la parola che lo esprime


Per saperne di più > Schema | Bodei


Physis 

L'universo è composto da coppie di contrari, che si alternano e si combattono l'un l'altro, senza mai annullarsi, essendo aspetti indissolubili della stessa realtà.

La realtà è armonia prodotta dalla tensione di forze opposte.

La molteplicità e le differenze sono alla base dell'esistente

Nella differenza e nel conflitto (pólemos) risiede l'unità del tutto.

Il fuoco è l’elemento naturale più adatto a rappresentare il logos


Aforismi

I frammenti che ci sono pervenuti sono frasi brevi ma molto evocative e significative che fanno riflettere

Questo tipo di frasi è detto AFORISMA

Li puoi leggere sul nostro testo a partire da p. 92.

Gli aforismi di Eraclito sono raggruppati in cinque temi principali o dottrine:

  1. L’ignoranza umana

  2. Il logos

  3. L’unità dei contrari

  4. Il divenire

  5. Il fuoco

Nella domanda qui sotto avrai modo di cimentarti con questo modo di scrivere filosofia
 


Per saperne di più > logos e divenire | tutti i testi pervenuti | aforismi


L'ignoranza umana

Eraclito non aveva molta stima dei suoi concittadini e più in generale dell'Umanità.
Forse perché avevano cacciato il suo allievo prediletto e "amasio" Ermodoro, forse anche per motivi più profondi...
Ecco un paio di aforismi che illustrano questo suo punto di vista
 


Sull'uomo in generale
 

  • La maggior parte degli uomini non intende tali cose, quanti, in esse s'imbattono, e neppur apprendendole le conoscono, pur se ad essi sembra.

  • Rispetto a tutte le altre una sola cosa preferiscono i migliori: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie.

  • Assomigliano a sordi coloro che, anche dopo aver ascoltato, non comprendono, di loro il proverbio testimonia: " Presenti, essi sono assenti ".


Sui grandi sapienti della sua epoca
 

  • Sapere molte cose non insegna ad avere intelligenza: l'avrebbe altrimenti insegnato ad Esiodo, a Pitagora e poi a Senofane e ad Ecateo.

  • Omero è degno di essere scacciato dagli agoni e di essere frustato, ed egualmente Archiloco.


Sugli Efesini
 

  • Bene farebbero gli efesi ad arrampicarsi tutti, quanti sono nell'età adulta, e a consegnare la città ai fanciulli imberbi, essi che hanno esiliato Ermodoro, il più capace di tutti loro, con queste parole: tra noi nessuno sia eccellente per capacità, ma se vi è, vada altrove in mezzo ad altri.


Ancora sul LOGOS

Abbiamo già visto i tre significati della parola e il suo senso nel contesto del pensiero filosofico di Eraclito.

In questo aforisma troviamo un'altra considerazione relativa al logo

  • Di questo lógos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano secondo lo stesso lógos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole ed in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com'è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo.

  • La maggior parte degli uomini ignora il LOGOS, si comporta come se non ci fosse, in fondo non sanno cosa fanno. Un'interpretazione aristocratica, solo i migliori conoscono il logo


L'unità dei contrari

In questi aforismi

  • La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli e quelli mutando son questi.

  • Una e la stessa è la via all'in sù e la via all'in giù.

  • Maestro dei più è Esiodo: credono infatti che questi conoscesse molte cose, lui che non sapeva neppure che cosa fossero il giorno e la notte; sono infatti un'unica cosa.


Tutto scorre

La più celebre frase di Eraclito è forse pánta reî (tutto scorre). In questa frase c'é tutta la sua teoria del divenire

  • Il fiume rappresenta l'eterno scorrere, perché

    • non resta mai fermo

    • non è mai composto dalle medesime acque

    • chi si immerge in esso in momenti diversi non è mai lo stesso individuo

Vivo e morto, giovane e vecchio sono la stessa cosa, cioè sono parti inscindibili della stessa realtà.

Con gli aforismi sul divenire, eccone tre tra i più famosi:

  • A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove.

  • Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo.

  • Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.

Eraclito ci ricorda che la realtà si trasforma irrimediabilmente mentre cerchiamo di capirla


Il fuoco

Eterno e vivente, il fuoco

  • è il divino che governa e giudica,

  • è la materia universale di cui sono fatte le cose

    • e in cui ritornano.

  • ha la funzione cosmologica di generare la realtà,

  • offre una rappresentazione del concetto logico del conflitto.

Perfino la teoria dell'anima (o psicologia, dal greco "psyche", anima e "logos", discorso) è collegata al fuoco.

  • se si lascia guidare dal proprio desiderio,

    • diventa umida e molle e quindi volubile

  • se si lascia guidare dal dal lógos e dal nómos (la legge - traduzione a livello civile del lógos),

    • diventa secca, e quindi saggia.


Curiosità 

ritratto di rubensDal libro di De Crescenzo “Storia della filosofia greca” - Oscar Mondadori)

... Giunto all’età di sessant’anni si ammalò di idropisia: si gonfiò sempre più di acqua e fu costretto a ritornare in paese per farsi curare. Diciamo subito che il vecchio Eraclito non aveva mai avuto troppa simpatia per i medici. Tra i suoi frammenti ce n’è uno che dice: “costoro non solo ti tagliano e ti bruciano ma pretendono pure di essere pagati”. Inoltre anni di solitudine lo avevano disabituato al colloquio col prossimo. Fu così che, anche in presenza dei medici, si mise a parlare per enigmi: chiese se ci fosse qualcuno in grado di mutare un’inondazione in una siccità. Quelli non capirono niente e lui li mandò al diavolo.


Per saperne di più > Eraclito


Conclusioni

Bene, anche questa lezione è terminata.
Hai conosciuto due autori che in modi diversi possono essere considerati delle vere e proprie autorità filosofiche.
Del terzo non possiamo dire quanto fosse autorevole, anche se l'argomento per cui lo abbiamo ricordato (rispetto di Dio - paura di offenderlo anche inconsapevolmente), è uno di quelli che più hanno fornito giustificazioni al potere, fino ad arrivare al fanatismo degli iconoclasti
 

4. Parmenide, Zenone e l'ontologia


Vita di Parmenide

statuaNato da famiglia aristocratica ad Elea, oggi Velia, nei pressi di Capo Palinuro, nel 515 a.C.

Fu senz'altro influenzato dal pitagorismo, per lo meno nella fase di formazione;

Qui fondò la sua scuola, detta eleatica, e scrisse le leggi della città.

Secondo la tradizione visse i suoi ultimi anni ad Atene assieme al suo discepolo prediletto, Zenone.

Ad Atene conobbero Socrate.

Secondo Plutarco le lezioni del maestro erano seguite anche da Pericle.


Per saperne di più > vita


Poema filosofico

Parmenide scrisse un poema, di cui ci restano alcuni frammenti e a cui venne dato il titolo Sulla natura dove una dea e fanciulle immortali e cavalli sapienti spiegano che il nulla non esiste.

Ecco un breve stralcio

"Orbene ti dirò quali sono le sole vie di ricerca pensabili, e tu ascolta attentamente le mie parole,

  • L’una che dice che l’ ESSERE è e non può non esserci

    • è il sentiero della PERSUASIONE, che tiene dietro alla verità.

  • L’altra, che dice che anche il NULLA deve necessariamente esistere

    • è un sentiero che non devi seguire.

    • Non lo puoi pensare né lo puoi esprimere (...)

    • infatti, è lo stesso

      • il PENSIERO

      • e l’ ESSERE"

Se pensiero ed essere sono la stessa cosa non si può pensare il nulla In altre parole quando si pensa a nulla, in realtà non si pensa...


Non sembra una così grande scoperta...

Sembra un ragionamento semplice ed evidente:

  • se penso una cosa vuole dire che, almeno come pensiero, esiste.

  • se una cosa non viene pensata non esiste, almeno per chi non la pensa .

  • l’essere c’è, il nulla non c’è:

    • è molto meglio studiare (vie di ricerca) le cose che ci sono che quelle che non esistono.

  • col nulla non si può costruire qualcosa...

e così via.

Eppure i filosofi hanno discusso di essere e di nulla per più di 2000 anni e ancora continuano.
 

In pratica Parmenide ha creato una nuova scienza filosofica
 

  • trasformando il verbo essere
     

  • nel sostantivo essere 

creando così la più importante delle scienze metafisiche...


Ontologia

Dal poema di Parmenide prende le mosse una branca della filosofia che si chiama Ontologia (tal greco “to on”, essere) che studia l’essere e le sue caratteristiche.

 

Ecco un elenco di parole che hanno a che fare con l'essere, il nulla e l'ontologia:

Ente | Essere | Essenza | Esistenza | Nulla | Sostanza

 

Attenzione! Il nulla di cui Parmenide vieta l'uso non è lo zero matematico scoperto e divulgato dai Maya e dagli Arabi...


Per saperne di più clicca sulle parole blu e cerca le altre su uno di questi dizionari filosofici > 1 | 2 | 3


Gli attributi dell'essere

Ma com’è fatto l’ESSERE?

 

La Dea dice al filosofo che ci sono due strade

  • la prima è quella facile, in discesa,

    • non porta da nessuna parte

    • non va percorsa,

    • la strada del non essere

  • la seconda è difficile, ardua, in salita,

    • ma bisogna passare di lì per raggiungere la perfezione

    • è quella dell'essere.

Ecco gli attributi, le caratteristiche dell'essere

  1. ESSENDO INGENERATO

  2. è ANCHE IMPERITURO

  3. TUTT'INTERO

  4. UNICO

  5. IMMOBILE

  6. SENZA FINE

  7. NON MAI ERA NE’ SARA’

  8. SIMILE ALLA MASSA DI BEN ROTONDA SFERA

  9. PRIVO DI PARTI

  10. INDIVISO

Un consiglio: studiale a memoria, prima o poi le capirai tutte e bene...

Attenzione, alcuni di questi attributi si somigliano molto ma non sono identici:

  • io sono indiviso ma non privo di parti


Per saperne di più > Parmenide | Ontologia | Puoi anche usare i dizionari


Zenone, l'allievo di Parmenide

ritrattoAllievo prediletto e “AMASIO” di Parmenide, Zenone era un gran logico, specializzato

      • nelle dimostrazioni per assurdo

        • Ammettiamo pure che A sia B. Ma se A è B allora... Quindi A non può essere B! c.v.d.

      • e nei paradossi

        • ragionamenti opposti che sembrano entrambi veri,

si diede da fare per dimostrare a tutti i costi che il suo maestro aveva ragione.

 


 

Per saperne di più > vita | paradossi


Se lo spazio esistesse Parmenide avrebbe torto, quindi non esiste,,, 

Ma com'è possibile che l’ESSERE sia uno e indivisibile? Io vedo un mondo pieno di esseri, tutti sono divisibili!

Zenone rispose che evidentemente, visto che il suo maestro non poteva avere torto avevano torto i nostri sensi e inventò questa definizione:

  1. Ammettiamo pure che gli esseri siano più di uno

  2. O sono un numero infinito o sono un numero finito

  3. Se fossero in numero infinito anche le loro parti sarebbero in numero infinito

  4. Ma se le parti sono in numero infinito ciascuna di loro avrà un peso

  5. La somma di infiniti pesi, per piccola che sia dà un peso infinito

  6. Allora nel mondo ci sono delle pizze, delle scarpe e delle piume infinitamente pesanti....

  7. Bisognerà quindi pensare che non siano in numero infinito ma finito

  8. Mettiamo che siano due

  9. Per sapere che sono due deve esserci qualcosa che li divide

  10. Allora non sono due ma tre

  11. Ma se sono tre allora sono cinque perché devono esserci almeno due cose che li separano...

  12. Quindi non sono né un numero finito né uno infinito quindi l'essere è uno

Analogamente si potrebbe fare per dimostrare l'indivisibilità dell'essere

CONCLUSIONE: Lo spazio è un’illusione dei nostri sensi.


Per saperne di più> paradossi


Anche il tempo non può esistere

Col PARADOSSO DELLA DICOTOMIA. Poi, Zenone dimostrò che anche il tempo non esiste

  1. Tra A e B, a metà, c’è il punto C, tra A e C, a metà c’è il punto D, tra A e D, a metà c’è il punto E (e così via all'infinito...)

  2. Un corpo, per muoversi da un punto all'altro impiega un tempo La somma di infiniti tempi è un tempo infinito (!!!)

  3. Se tra due punti ci sono infiniti punti (spazio continuo), un corpo, per muoversi, impiegherebbe un tempo infinito

  4. Ma anche se i punti fossero in numero finito (mettiamo due)...


Per saperne di più > Zenone | Paradossi | Puoi anche usare i dizionari


Compito facoltativo: Prova a continuare questo ragionamento fino a giungere alla conclusione che il tempo non esiste.

Per andare a Cuneo un Torinese deve passare prima da Levaldigi...

Puoi pubblicare tuo il testo sul forum


5. Filosofi pluralisti


L'arché non è uno solo

Le affermazioni di Parmenide e di Zenone relative all'essere unico ed alle sue caratteristiche furono discusse e confutate da filosofi che chiameremo "pluralisti" perché la maggior parte delle loro filosofie portarono all'esigenza di ammettere che l'essere non è uno e che ci sono più esseri.

La principale difficoltà dell'ontologia parmenidea sta nel fatto che

  • da un punto di vista logico l'essere, la sostanza, non può che essere uno,

    • quindi immobile, quindi privo di parti...

  • da un punto di vista empirico (basandoci sulla nostra esperienza) non possiamo non renderci conto che la realtà pare composta da un'infinità di enti

    • in continuo movimento e cambiamento


Prima di continuare dai uno sguardo a questa >tabella riassuntiva


Melisso

miniaturaMelisso di Samo, Coetaneo di Zenone e discepolo di Parmenide, In un libro Sulla natura o sull’essere, ipotizzò che l'essere fosse infinito.

Ricordi? Il termine PERFEZIONE deriva da PERAS, confine.

  • Anticamente si pensava che solo le cose ben rifinite, dotate di confine, di bella forma fossero perfette:

    • per questo l'essere di Parmenide doveva essere finito.

A rigore Melisso non è un pluralista ma mi è sembrato corretto inserirlo tra i "demolitori" della teoria di Parmenide perché cambia le premesse e gli attributi dell'essere.

Secondo Melisso per essere uno l'essere doveva essere infinito.

Partendo da questa considerazione Melisso propose nuove e diverse caratteristiche dell'essere:

  • Essendo infinito è unico, se fossero due uno limiterebbe l'altro, non sarebbero infiniti.

  • Essendo infinito occupa già tutto lo spazio e non può crescere ulteriormente, infatti se crescesse richiederebbe più spazio

  • Ma se è infinito lo spazio vuoto non c'è, dove prima c'era il nulla non può esserci qualcosa

  • Se non c’è il vuoto l'essere è pieno e immobile

  • Se fosse denso o rado ci sarebbe più o meno spazio vuoto tra le sue parti,

  • Se si muovesse dovrebbe esserci un dove.


Per saperne di più > Melisso


Anche Dante parla di Melisso 

ritratto di dante
Dante inserisce Melisso e Parmenide tra quelli che cercano senza metodo e tornano peggio di com'erano prima di partire:

Vie più che indarno da riva si parte,

Perché non torna tal qual ei si muove,

Chi pesca per lo vero, e non ha l'arte:

E di ciò sono al mondo aperte prove

Parmenide, Melisso e Brisso e molti,

I quali andavan, nè sapevan dove.

 

(Paradiso, XIII,121-126)


Per saperne di più > Biografia | Melisso


Parmenide e Melisso a confronto

Esamina attentamente questa tabella

due diverse opinioni

statuaParmenide
 

miniaturaMelisso

ESSENDO INGENERATO

 

è ANCHE IMPERITURO

 

TUTT'INTERO

 

 

Essendo infinito

UNICO

è unico

 

perché occupa già tutto lo spazio

 

e non può crescere

 

Ma se è infinito lo spazio vuoto non c'è

IMMOBILE

Se non c’è il vuoto l'essere è immobile

SENZA FINE

se fossero due uno limiterebbe l'altro, non sarebbero infiniti

NON MAI ERA NE’ SARA’

 

SIMILE ALLA MASSA DI BEN ROTONDA SFERA

 

PRIVO DI PARTI

 

INDIVISO (quindi denso?)

Nè denso né rado: se fosse denso o rado ci sarebbe più o meno spazio vuoto tra le sue parti

 


Vita di Empedocle (492 - 432 a. C)

empedocleNato ad Agrigento intorno al 492 a. C.

Capo dei democratici fu esiliato nel Peloponneso.

Conobbe Protagora, Erodoto e Ippodamo.

Si occupò di botanica, zoologia, fisiologia, biologia.

Fu oratore, profeta, taumaturgo e medico. Gli si attribuisce la scoperta del labirinto dell’orecchio interno e la fondazione di una scuola di medicina scientifica.

Sembra anche che fosse un esperto ingegnere e come tale deviò le acque del fiume che attraversava la città di Selinunte distrutta dalla pestilenza.

Scrisse poemi. Uno, "Sulla Natura", trattava argomenti cosmologici e naturalistici

Secondo la leggenda si gettò nel cratere dell’Etna per far credere di essere stato accolto dagli dei, ma neppure il vulcano lo volle: un suo sandalo di bronzo fu risputato fuori.

 


Il pluralismo di Empedocle

EMPEDOCLE più che di ESSERE parlò di ENTI (al plurale) egli sosteneva che

  • da un certo punto di vista ci fosse un solo essere, lo Sfero, eterno ed immutabile

  • dal nostro punto di vista, invece, gli esseri sono moltissimi e tutti soggetti a mutazione

La sua filosofia si rifà alla tradizione.

  • Gli arché sono 4, le radici (aria, acqua, terra e fuoco)

  • Ogni cosa è composta da una o più di queste radici, in parti diverse.


Per saperne di più > Empedocle


Il non essere esiste

Il "non - essere" lo è rispetto ad uno degli altri esseri

  • non il nulla

  • ma qualcosa di differente, (distinto qualitativamente).

    • Il non essere dell'acqua, ad esempio, è terra, aria e fuoco

Se le cose stanno così non c’è bisogno di quegli elementi di divisione che permettevano a Zenone di dire che se gli esseri fossero due necessiterebbero di un elemento separatore quindi sarebbero tre ma se fossero tre sarebbero cinque...

  • tra l'aria e l'acqua non è necessario un separatore perché si vede benissimo dove finisce l'una e comincia l'altra...

Gli elementi e i loro composti sono diversi qualitativamente non quantitativamente.

Amore e odio

Di per sé le quattro radici non nascono né muoiono.

Ciò che noi chiamiamo nascere e morire in realtà è aggregazione e disgregazione di elementi.

 

Due forze antitetiche

  • L'amore (EROS) attrae e porta l'aggregazione, la nascita

    • le quattro radici si uniscono, generando tutte le cose che nascono,

  • l'odio (THANATOS) conduce alla disgregazione

    • le quattro radici si separano, distruggendo tutte le cose che muoiono.

Scrive Empedocle:

  • «Sono queste, dunque, le cose che sono e, passando le une attraverso le altre, divengono varie di aspetto: tanto mescolandosi mutano!»

  • Soltanto il loro insieme permane costante:

    • «Sfero circolare che gode della solitudine che tutto l’avvolge.»

Quindi tutto l'universo (il loro insieme) è formato da una immutabile quantità di aria, acqua, terra e fuoco che compongono lo Sfero, gli esseri sono fenomeni limitati nel tempo e nello spazio


Per saperne di più > sintesi


Le Purificazioni

Nella teoria delle Purificazioni troviamo

La legge di natura fa scontare i peccati attraverso una serie continua di nascite e di morti,

  • l'anima (divina) passa da un corpo (animale o vegetale) all'altro per millenni.

Se nel corso di questo ciclo l'anima si è comportata bene, al termine del ciclo delle purificazioni potrà tornare nella sua condizione divina.


Per saperne di più clicca sulle parole blu


Anassagora, vita (verso il 470 - 428 a. C.)

anassagora miniaturaNato a Clazomene, in Ionia, visse ad Atene dove fu consigliere di Pericle.
 

Criticò le divinità e i miti tradizionali, e sostenne l'utilità delle tekné (sapere tecnico), utile per conoscere e dominare il mondo.

Nel 433 venne processato perché sosteneva, che la luna fosse di pietra e il sole materia incandescente, e non delle divinità. Scelse l'esilio per evitare pene peggiori
Studiò anche medicina e matematica e la filosofia di Parmenide e di Empedocle.


Per saperne di più > Anassagora


Teoria e pratica

Anassagora cercò di non contraddire l'ontologia e contemporaneamente di dimostrare che la mente è in grado di capire e descrivere il divenire, che secondo Parmenide non era invece che un'invenzione dei sensi.

Riguardo a Empedocle si chiese come fosse possibile che lo splendore della physis sia determinata dalla compenetrazione di soli quattro elementi?

Negò l’unicità ed indivisibilità dell’ESSERE distinguendo
 

  • il piano teorico
     

  • da quello pratico:
     

    • per quante siano le parti dal punto di vista teorico, (numero teoricamente infinito),
       

    • esse, all'atto pratico, sono sempre in numero finito

Esempio del prosciutto:

  • Lo divido in 2 parti e la loro somma 1 prosciutto

  • Lo divido in 20 parti e la loro somma 1 prosciutto

  • Lo divido in 200 parti e la loro somma 1 prosciutto...

  • e così via all’infinito!


Per saperne di più > Anassagora


I semi

Da ciò che abbiamo appena visto derivano alcune considerazioni:

  • Ogni cosa è infinitamente grande rispetto alle possibili parti, infinitamente piccola rispetto ciò di cui può far parte

  • Le parti più piccole sono i SEMI, che costituiscono tutte le cose

    • Ogni seme ha tutte le caratteristiche dell'essere di Parmenide.

  • Relatività: "Caldo per me, freddo per te, piccolo per te, grande per me..."

  • Ma come fanno tutte queste parti a formare un insieme ordinato?

    • Il Noùs (intelletto supremo) sa e governa tutto


Il noùs 

Il noùs, cioè l'intelletto conosce e governa ogni cosa.

Si presenta due forme:

  • come principio vitale, elemento puro e incorruttibile all'interno delle cose,

    • non identificandosi in nessuna parte

    • ma stando da solo, non mescolandosi.

  • come principio organico,

    • all'inizio dei tempi, i semi erano mescolati e fermi (migma)

    • il noùs produsse un moto rotatorio centrifugo

    • i semi si disposero in sfere concentriche, in base al peso

    • dando origine al cosmo.


Curiosità sui semi 

Meccanismo della visione

  • La forma dei semi è simile a quella della cosa di cui fanno parte

  • ogni oggetto emana semi che si spargono in tutte le direzioni

  • noi vediamo le cose perché i loro semi colpiscono i nostri occhi

Tutto è in tutto: ogni seme contiene in sé tutto l'universo

  • i semi non hanno una nascita né una morte, ma solo una trasformazione

  • In ogni cosa c'è un po' di un'altra cosa

  • tutti i fenomeni avvengono per movimenti della quantità dei semi,

    • che mantengono comunque inalterate le loro qualità


Per approfondire > Anassagora


Leucippo e Democrito

Nati entrambi ad Abdera.

ritrattoLeucippo > sembra essere vissuto nella seconda metà del V secolo a.C., si formò alla scuola eleatica e sarebbe stato, pare, discepolo di Parmenide e di Zenone.

democrito.jpg < Democrito, vissuto tra il 460 e il 370 a.C. (contemporaneo quindi di Socrate), fu allievo e amico di Leucippo e fondò ad Abdera una vera e propria scuola filosofica.

Le concezioni atomistiche di Leucippo e Democrito furono esposte in due opere di fisica:
 

  • il "Makròs diàkosmos" ("Grande cosmologia" di Leucippo)

  • e il "Mikròs diàkosmos" ("Piccola cosmologia" di Democrito), entrambe perdute.

Diedero un nuovo significato al NULLA, considerato spazio VUOTO - Spazio in cui ci sono le cose, fatte di atomi, e in cui avviene il movimento


Per saperne di più > Democrito | Atomismo


Atomismo 

L’essere, per loro, non è indivisibile, è divisibile ma solo fino ad un certo punto.

  • Quando si raggiunge il limite della divisibilità abbiamo gli ATOMI.

    • A (non) TOMO (taglio) = che non possono essere divisi, tagliati.

    • Tutte le cose sono aggregati di atomi.

    • La somma degli atomi restituisce l’intero...

    • Il ragionamento di Zenone viene confutato: essendoci il vuoto gli elementi divisori non sono più necessari

    • I paradossi basati sulla divisione infinita sono confutati:

    • Tra divisione pratica (col coltello) e teorica (matematica) c’è differenza e le due operazioni non vanno mischiate. (Un atomo (indivisibile) può essere grande come la metà d di un altro)

    • Gli atomi sono di misure diverse


Per saperne di più > Democrito | Atomismo