Da Talete a Democrito: Physis e arché
di P. Mussa
Sui filosofi e sulla filosofia
Prima di provare a definire la parola "filosofia" ecco una carrellata di caratteristiche che la gente comune attribuisce ai filosofi o alla filosofia...
I filosofi sono piuttosto distratti
I filosofi non hanno senso pratico
I filosofi hanno la testa nelle nuvole
I filosofi hanno un brutto carattere
Chi si occupa di filosofia ha del tempo da perdere
La filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale si rimane sempre uguale
La filosofia è molto difficile
Tutti gli uomini sono filosofi
I filosofi sanno tutto
Prenderla con filosofia
Nella storia della filosofia si viene in contatto anche con personaggi curiosi e originali, ecco alcuni esempi
< Parmenide , passò tutta la vita a discutere del fatto che il nulla non esiste.
Anassimandro > fu deriso perché era stonato
Un mercante si rivolse a < Talete per un consiglio: uno dei suoi asini si rotolava nell’acqua quando trasportava sale. Il filosofo consigliò di caricare l’asino di spugne...
Ecco alcune regole della scuola di Pitagora >: non mangiare le fave, non spezzare il pane, non toccare il gallo bianco, non attizzare il fuoco col ferro, non guardarti nello specchio accanto al lume...
Sulla morte di < Empedocle ci sono almeno cinque leggende diverse: caduto da un carro, autostrangolamento, suicidio per impiccagione e morte naturale. La più bizzarra dice che, dopo aver resuscitato una donna di Agrigento si buttò nell’Etna, che sputò fuori un suo calzare di bronzo
Eraclito > diceva di non aver mai avuto maestri.
Diogene > viveva in una botte e possedeva solo una tazza che usava per bere. Una volta vide dei bambini che bevevano alla fonte aiutandosi col palmo della mano. Buttò via la tazza.
Per saperne di più > se ti piacciono le curiosità o le cose strane procurati uno dei testi di Luciano De Crescenzo
Ecco cinque più o meno famosi aforismi (pensieri) sulla filosofia scritti da importanti uomini di cultura
Norberto Bobbio: "I due mali contro cui la ragione filosofica ha sempre combattuto - e deve combattere ora più che mai - sono, da un lato, il non credere a nulla; dall'altro, la fede cieca. "
Umberto Eco "Cos'è la filosofia? Scusate il mio conservatorismo banale, ma non trovo ancora di meglio che la definizione che ne dà Aristotele nella Metafisica: è la risposta a un atto di meraviglia."
Roberto Gervaso "La filosofia non c'impedisce di commettere errori, ma ce li spiega. "
Vladimir Jankélévitch "La filosofia è questo: fare cose non particolarmente utili." Bertrand Russell "Secondo me il vero scopo di un filosofo non è quello di cambiare il mondo, ma di capirlo, e cioè l'esatto opposto di quel che ha detto Marx."
Per saperne di più > aforismi
Ecco una serie di domande "filosofiche" per cominciare a capire di che si occupa la filosofia...
Esiste qualcosa che permane sempre uguale mentre tutto il resto cambia?
Cosa facciamo sulla Terra?
Da dove veniamo? Dove andiamo?
Il Nulla esiste?
L’universo ha avuto un inizio? Avrà una fine?
Cos’è la storia? Visto che io vivo nel presente, com’è possibile per me conoscere il passato?
I pensieri sono reali o sono solo strumenti per comunicare?
C’è più certezza negli errori o nelle cose che riteniamo vere?
E’ meglio essere vittime o carnefici?
Quanto dura un attimo?
E’ meglio ragionare o essere pazzi?
Com’è possibile comunicare?
Siamo proprio sicuri che ci sia qualcos’altro oltre a noi?
Quand’è che una cosa è vera?
È possibile creare qualcosa dal nulla?
Cos’è il male?
Segui questo ragionamento
Cerchiamo di distinguere la filosofia dalla storia della filosofia
Filosofia
Storia della filosofia
La parola FILOSOFIA deriva dal greco (filo = amore, Sofia = sapere) e significa “Amore per il sapere”
Aristotele diceva che la filosofia nasce dalla meraviglia: se qualcosa ti stupisce, ti meraviglia, t'incanta, ecco che cominci a filosofare
La storia della filosofia si occupa della vita, delle opere e del pensiero dei filosofi che si sono alternati alla ribalta della storia, ma anche della storia dei problemi che hanno affrontato
Anche Pitagora, quello del teorema, era un filosofo.
Egli divideva gli uomini in due gruppi: acusmatici e matematici.
I primi potevano solo ascoltare e servire, i secondi potevano anche fare domande e commenti.
Che l’unico filosofo fosse lui?
Una delle prime storie della filosofia fu scritta circa 2300 anni fa da Aristotele, filosofo che spesso, prima di affrontare un argomento, raccontava come l’argomento stesso fosse stato affrontato dai suoi colleghi che lo precedettero.
Da allora molti furono i filosofi che adottarono questo metodo (Prima raccontare le idee degli altri poi confrontarle con le proprie)
Platone, uno dei più grandi filosofi della Grecia antica, divideva gli uomini in tre gruppi: i filosofi, destinati a governare, i guerrieri, che difendevano la città e gli altri, i lavoratori, che ubbidivano.
Nella Grecia antica c’erano delle persone che si guadagnavano da vivere raccontando o scrivendo le opinioni degli altri.
Li chiamavano DOSSOGRAFI (da Doxa = opinione, Grafo = scrivo). I primi storici della filosofia?
Una bella definizione di filosofo che ho sentito di recente da una mia allieva, dice più o meno così:
“Filosofo è colui che entra per la prima volta in una stanza buia e riesce a trovare ciò che altri, che magari ci sono già stati, non riescono a trovare nemmeno quando la stanza è illuminata.”
Ma non tutti i filosofi accettano di confrontarsi coi loro colleghi.
Eraclito - soprannominato “L’oscuro” perché erano ben pochi quelli che riuscivano a capire quello che diceva - diceva di non avere maestri e considerava stupidi quasi tutti quelli che gli altri consideravano saggi o sapienti.
Per saperne di più > Abbagnano | Filosofia della storia | filosofia | storia della filosofia
In Italia al liceo si studia la storia della filosofia, La filosofia vera e propria viene studiata solo all’università. E ciò accade anche in molti paesi stranieri.
Ma come mai la storia e non la materia?
Pensa a cosa accadrebbe se, per esempio, si studiasse la storia della matematica invece della matematica o la storia della lingua invece di scrittura e lettura o grammatica...
Evidentemente con la filosofia le cose vanno diversamente...
Per saperne di più > filosofia | storia della filosofia
Ecco le mie intenzioni
Affronteremo per primi gli argomenti più facili e, spero, interessanti in questo modo spero di suscitare in te un certo interesse per la materia conoscerti meglio per farti lavorare meglio convincerti che ce le puoi fare
in questo modo spero di
suscitare in te un certo interesse per la materia
conoscerti meglio per farti lavorare meglio
convincerti che ce le puoi fare
Cercherò di limitarmi ad esporti le idee e i pensieri dei filosofi senza pretendere che tu la pensi come me.
per far questo avrò bisogno del tuo aiuto
prima di tutto dovrai capire al più presto che differenza c'è tra insegnare e indottrinare
poi, ogni volta che avrai l'impressione che non sto insegnando ma cerco di indottrinarti dovrai farmelo notare
non dovrai offenderti se
pretenderò da te che tu sappia come pensano i filosofi
anche a costo di farti credere che la tua opinione non m'interessi...
1° Arché significa principio, la prima cosa, ciò che tutto regge, la sostanza (ciò che non ha bisogno d'altro per esserci) l'essenza prima.
Il problema filosofico dell'arché cerca la risposta a domande come queste:
esiste qualcosa che permane sempre uguale mentre tutto il resto cambia?
c'è una (o qualche) sostanza di cui tutto ciò che esiste è fatto
qual'è il principio vitale?
c'è qualcosa che sostiene tutto?
Il nostro corso di storia della filosofia comincia con la prima scuola filosofica occidentale, la scuola di Mileto, Vedremo come i tre grandi maestri:
Talete di Mileto
Anassimandro
Anassimene
affrontatono i problemi dell'Arché e della Physis ? Prima dei filosofi di Mileto le risposte a questi interrogativi erano per lo più di tipo mitico - religioso
La novità portata dai filosofi consiste nel tentativo di rispondere utilizzando la razionalità.
Conosciamo il pensiero dei filosofi di Mileto, di cui non ci sono quasi pervenuti scritti, grazie ad Aristotele, che oltre ad essere un grande filosofo fu anche dossografo (divulgatore dell'opinione altrui)
Talete di Mileto identificò nell'acqua il principio originario della natura;
Anassimandro, riteneva che il principio fosse una sostanza eterna e infinita (ápeiron) che si trasforma incessantemente originando tutte le cose.
Anassimene, propose l'aria (pneuma) come principio vitale
Per saperne di più > I milesi
La parola PHYSIS (si legge fusis) indica la natura nel suo insieme.
Per Aristotele la filosofia ebbe inizio con tre autori greci vissuti fra il VII e il VI secolo a.C. nella città ionica di Mileto in Asia Minore.
La ricerca del principio di tutte le cose (ARCHE'), li portò verso un primo tentativo di spiegazione della realtà, intesa globalmente come "natura", "physis"
In altre parole tentarono di ricondurre tutti i fenomeni a un principio naturale, senza postulare l'esistenza di entità divine. - naturalismo ionico
Già in precedenza esistevano, specialmente in Asia, molte cosmologie e cosmogonie ma di solito erano spiegazioni di tipo mitico o religioso, spesso utilizzate con scopi di tipo etico o morale.
La novità dei milesi, la caratteristica della cultura occidentale, è che la spiegazione è di tipo razionale, logico e non ha secondi fini, la filosofia occidentale nasce dalla meraviglia e cerca di dare risposte razionali.
Riguardo all'universo nel suo insieme fin dalla più remota antichità ci sono due scuole di pensiero:
quella che sostiene che l'universo sia CHAOS, privo di regole precise e il cui corso sia regolato in toto o in parte dalla casualità,
quindi caratterizzato da un futuro imprevedibile
quella che dice che l'universo sia COSMOS, regolato da leggi
e quindi caratterizzato da un futuro prevedibile, almeno per chi conosce tali leggi.
Ti ho già chiesto se preferisci il minestrone coi pezzetti di verdura (rado) o frullato (denso)? Anche l'universo può essere pensato in uno di questi due modi
DENSO se credi che non esista qualcosa di indivisibile, una parte così piccola o dura da rendere impossibile la sua divisione
RADO se pensi che esistano dei mattoncini, delle parti, dei pezzetti indivisibili di cui tutto è composto
Ai tempi di Talete si pensava che ci fossero un immenso Oceano, una Terra tonda e delle acque interne: su quest' Oceano infinito galleggiava la Terra.
Per Talete l’arché è l’acqua. Essa è principio (Arché) in tre modi, secondo tre punti di vista:
Perché fonte di vita
Perché sostiene
Perché secco è morto.
Talete non si accontenta della tradizione mitologica.
Per lui l'acqua è
sostanza (ciò che sta sotto) la sostanza rimane sempre la stessa: è sempre acqua. l'acqua sostiene le altre cose
la sostanza rimane sempre la stessa: è sempre acqua.
l'acqua sostiene le altre cose
ma anche essenza (ciò che effettivamente è)
sotto il mutamento continuo (ghiaccio, vapore, umidità...)
tutto e fatto di acqua
Alla domanda "cosa sostiene l'acqua?" Talete risponderebbe "nulla, l'acqua è sostanza e quindi non ha bisogno di nulla per sostenersi..
Di Talete non abbiamo testi da leggere.
Per saperne di più, se vuoi, puoi dare un'occhiata a > questa pagina
Di Anassimandro ci è pervenuto soltanto un frammento, il più antico testo filosofico occidentale, che studierai a memoria.
"Da dove infatti gli esseri hanno l’origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo."
Il luogo da cui tutto proviene e dove tutto ritornerà si chiama apeiron
che significa privo (a) di confine (peras)
Che cosa può voler dire?
secondo necessità : (Perché è necessaria la distruzione?)
la pena e l’espiazione dell’ingiustizia (Quale ingiustizia possono aver commesso gli esseri per il solo fatto di esistere?)
secondo l’ordine del tempo. (Che cosa c’entra il tempo? )
Per saperne di più puoi dare un'occhiata a > questa pagina
Se il frammento di Anassimandro ti è sembrato incomprensibile non preoccuparti. Sono più di 2000 anni che i filosofi litigano tra loro per cercare di interpretare queste parole ecco alcune delle più condivise deduzioni
l'universo è infinito (ai suoi tempi si pensava che fosse finito). ricorda che la parola peras vuol dire limite, confine e che la parola perfetto deriva da peras quindi ciò che non ha limite per i greci era imperfetto...
ricorda che la parola peras vuol dire limite, confine
e che la parola perfetto deriva da peras
quindi ciò che non ha limite per i greci era imperfetto...
Il mondo era nato e prima o poi sarebbe morto.
Queste altre idee costituiscono la cosmologia di Anassimandro, il suo contributo a risolvere il problema della PHYSIS
Il nostro mondo non è il solo nell'universo che è un oceano di apeiron con sparsi qua e là da ciascuno dei quali si è staccato qualche mondo. nell'apeiron ci sono vortici in grado di separare i vari contrari.
che è un oceano di apeiron con sparsi qua e là
da ciascuno dei quali si è staccato qualche mondo.
nell'apeiron ci sono vortici in grado di separare i vari contrari.
La luna ed il sole sono buchi in cui è possibile scorgere l'apeiron
La terra ha una forma simile al tamburo di una colonna.
Dalla terra e dall'acqua riscaldate nacquero o dei pesci o comunque degli animali molto simili ai pesci;
in questi pesci crebbero i feti degli uomini rimasero rinchiusi fino alla pubertà.
Quando i pesci si spezzarono ne uscirono uomini e donne che potevano già nutrirsi.
Forse in fondo in fondo anche per lui il vero principio è... l'acqua, infatti la vita nasce nell'acqua
La vera novità della filosofia occidentale non è l'astratto o l'infinito, ma l'uso della spiegazione razionale. Anassimene diede una spiegazione razionale facendo ricorso a due principi
Per Anassimene, importante filosofo della scuola di Mileto, invece, Il principio di tutte le cose, è l’aria, il “pneuma”.
è una sostanza indeterminata, infinitamente estesa e sempre mobile.
è infinita e non avendo fine è anche eterna
è divina e da questo Dio supremo si generano altri dei.
Tutto (acqua, fuoco e terra) deriva dall’aria mediante i processi di condensazione e rarefazione
Per saperne di più su Anassimene dà un'occhiata a > questa pagina
(della sua vita si sa molto poco ..)
Ecco alcuni elementi di cosmologia e cosmogonia anassimenea
Il cosmo è un grande organismo e quindi nasce, si sviluppa e muore secondo un grande ciclo.
Il cosmo è animato dal soffio vitale.
La Terra è una superficie piatta, fluttuante nell'aria
Il Sole e le stelle sono nati dalla Terra
i vapori rarefacendosi divengono fuoco dal quale nascono gli astri.
Gli astri di notte hanno il loro moto in cielo e di notte contornano il disco terrestre sino al luogo donde risorgono;
le montagne ci impediscono di vedere questo percorso diurno
Bene, anche questa lezione è giunta al termine.
Puoi aumentare il tuo credito in questo modo:
Studia una cosmologia antica (ne puoi trovare moltissime sia sul tuo libro, sia in biblioteca sia in internet).
Schematizzala citando le fonti e l'autore di riferimento
Incollala nel forum (o consegnala al Prof prima della verifica finale)
Il punteggio aumenta un pochino anche rispondendo ai "rami" del forum
che ti aspetti dal prof e facciamo conoscenza
che ti aspetti dal prof
e facciamo conoscenza
Nato a Samo, verso il 575 a.c.
Probabilmente viaggiò in Egitto ed in oriente (la sua filosofia - in particolare la teoria della metempsicosi , presente in molte religioni e filosofie orientali - lo dimostrerebbe)
Di sicuro sappiamo che verso i 40 anni emigrò a Crotone dove fondò la sua scuola e divenne famoso. Su di lui furono scritte molte cose fantasiose.
A pagina 88 del testo ne troverai alcune, molte altre sul libro di De Crescenzo di cui si è parlato in classe.
Sul piano propriamente scientifico noi possiamo attribuirgli nulla con assoluta certezza perché la scoperte della sua scuola furono frutto di lavoro collettivo
La tradizione gli attribuisce le scoperte
del famoso teorema
e dell’ottava musicale.
Per saperne di più > vita | vita2
Pitagora fu la prima e più famosa “Auctoritas” della storia della filosofia. Era considerato infallibile. Gli si dovevano ubbidienza e rispetto assoluti. Le sue idee erano giuste anche quando l'evidenza dimostrava che erano sbagliate.
(Nel medioevo la parola auctoritas" indicherà una sentenza della Chiesa che impone una tradizione o decisione approvata dai concili e il principio di auctoritas sarà alla base di molte leggi civili, della cultura e dei processi dell'inquisizione...)
Nella scuola pitagorica gli allievi dovevano ubbidienza assoluta al loro maestro e le sue lezioni non potevano mai essere messe in discussione.
Erano divisi in due gruppi:
Acusmatici: che potevano solo ascoltare (in cambio di lavori di vario tipo) le lezioni del maestro
Matematici: che potevano anche far domande, chiedere chiarimenti (ovviamente non si permettevano di confutare i suoi discorsi.
Un esempio per capire:
Pitagora considerava i numeri qualcosa di concreto, perfetto, assolutamente privo di comportamenti irrazionali. Il capo dei suoi matematici, uno ei suoi allievi,
Ippaso scoprì e divulgò contro il parere del suo maestro i numeri irrazionali... Fu espulso (qualcuno dice che fu ucciso).
Più che di Pitagora bisognerebbe parlare di scuole pitagoriche o di pitagorici, allievi di ovvero degli allievi di questo filosofo - sacerdote - oracolo - educatore ed uomo politico, perché le scoperte e le invenzioni attribuite a Pitagora sono troppe per poter essere frutto dell'ingegno di un solo uomo.
Oltre ad esssere una filosofia quella dei pitagorici era un modo di vivere, una pratica
Troverai i Principali temi delle scuole pitagoriche sul libro di testo da p. 69 a p. 73
Puoi anche approfondire > QUI
In particolare cerca di capire almeno i seguenti:
L’arché è il numero
Il pari è imperfetto e femminile e il dispari è perfetto, maschile e benevolo e l'uno è parimpari.
I vari significati e corrispondenze dei numeri 1, 2, 3, 4...9.
La metempsicosi
Per saperne di più > sito1 | sito2 | il libro di testo da p. 69 a p. 73
il numero per i pitagorici non era solo un concetto astratto - come lo intendiamo oggi - un simbolo che si riferisce alla quantificazione delle cose, il numero dei pitagorici aveva una dimensione geometrica ci sono numeri triangolari, quadrati, rettangolari, cubici. tutte le cose sono oggetti geometrici composti da numeri, un po' simili agli atomi di cui parlerà più tardi Democrito. I numeri sono entità materiali (dotati di estensione), pitagorici usavano i sassolini per contare
il numero dei pitagorici aveva una dimensione geometrica
ci sono numeri triangolari, quadrati, rettangolari, cubici.
tutte le cose sono oggetti geometrici composti da numeri,
un po' simili agli atomi di cui parlerà più tardi Democrito.
I numeri sono entità materiali (dotati di estensione),
pitagorici usavano i sassolini per contare
Per approfondire > numeri
I pitagorici, come abbiamo visto, utilizzavano oggetti per contare ed erano soliti allinearli su due file, così:
2
3
4
5
OO
OO O
OO OO
OO OO O
Osserva attentamente i numeri dispari, hanno qualcosa che li chiude, li tappa, non possono essere attraversati come i pari... Il pari è imperfetto e femminile Il dispari è perfetto, maschile e benevolo Se si accetta questo ragionamento è evidente che l'uno non ha abbastanza cose per poter essere attraversato come i numeri pari e non ha nulla da "tappare" come i numeri dispari... La soluzione pitagorica è questa: L'uno non è né pari né dispari: è entrambe le cose, parimpari.
L'1 era oggetto di venerazione perché tutti gli altri numeri (e quindi tutte le cose) sono composti da più unità. esprimeva quindi l'originaria unità del tutto
perché tutti gli altri numeri (e quindi tutte le cose) sono composti da più unità.
esprimeva quindi l'originaria unità del tutto
il 2 rappresentava l'opposizione degli elementi contrari.
Ricordi il significato della parola "Peras" , da cui deriva l'aggettivo "perfetto"?
Ecco alcuni significati pitagorici dei numeri.
Il 2, primo numero pari, è anche contrapposizione al vero sapere, ovvero l'1, l'unico.
ovvero l'1, l'unico.
Il 3 è il divino.
Trinità cristiana
Trimurti orientale.
Il 4 è anche la quadruplicità della natura:
quattro erano le stagioni.
quattro gli elementi
Il 7 è numero perfetto.
Il 10 era rappresentato in forma triangolare (tetraktis)
Gli altri significati sono > qui o nel libro (p. 76)
Metempsicosi I pitagorici credevano in questa teoria (qui è ridotta agli elementi essenziali)
L'anima immortale è condannata da una colpa originaria a trasferirsi da un corpo all'altro (compresi gli animali) finché non sia purificata.
Per interrompere il ciclo di reincarnazioni bisogna seguire le regole matematiche dell'armonia e della proporzione.
Questa teoria appare in alcune religioni orientali (e testimonia quindi i contatti tra i pitagorici e l'oriente) ed ha punti in comune con L'Orfismo
Per approfondire >
Di Senofane (Colofone, 570 circa a.c.) conserviamo solo alcuni frammenti di composizioni satiriche.
Per Eraclito era un falso sapiente, per Platone e Aristotele fu il maestro di Parmenide.
Il tema centrale dei frammenti in nostro possesso è la critica alla religione pubblica greca. In particolare, Senofane critica l’antropocentrismo (e l’antropomorfismo).
Una curiosità dal libro sui presocratici di De Crescenzo: "si dice che Senofane fosse il più povero di tutti gli ateniesi; pensate che per andare a teatro si faceva accompagnare solo da quattro schiavi...
Per saperne di più > Senofane | Iconoclastia
Soprannominato l’oscuro,
forse perché si esprimeva in modo incomprensibile
(o perché molti suoi frammenti che ci sono pervenuti sono piuttosto difficili da capire
visse ad Efeso tra il 540 e il 480 a.c.
Aveva un caratteraccio.
Detestava gli Efesini che avevano cacciato il suo carissimo amico (!?) Ermodoro perché era il migliore di tutti.
Riteneva che la verità andasse ricercata superando le false opinioni degli uomini.
Per saperne di più > vita
Eraclito non partecipò alla vita politica della sua città, in alcuni dei frammenti delle sue opere ci sono critiche
ai suoi concittadini (considerati gregge e fanciulli),
e ai personaggi più sapienti del suo tempo (come Esiodo, Pitagora, Omero),
accusati di possedere la polymathía (il sapere molte cose)
ma non il lógos (il vero sapere).
Per lui il principio (arché) è il Logos - parola greca che ha almeno tre significati:
Legge - misura, rapporto e proporzione
Ragione - verità di ogni pensare e dire
Linguaggio - pensiero e discorso vero
Questo termine ricongiunge il pensiero vero e la parola che lo esprime
Per saperne di più > Schema | Bodei
L'universo è composto da coppie di contrari, che si alternano e si combattono l'un l'altro, senza mai annullarsi, essendo aspetti indissolubili della stessa realtà.
La realtà è armonia prodotta dalla tensione di forze opposte.
La molteplicità e le differenze sono alla base dell'esistente
Nella differenza e nel conflitto (pólemos) risiede l'unità del tutto.
Il fuoco è l’elemento naturale più adatto a rappresentare il logos
I frammenti che ci sono pervenuti sono frasi brevi ma molto evocative e significative che fanno riflettere
Questo tipo di frasi è detto AFORISMA
Li puoi leggere sul nostro testo a partire da p. 92.
Gli aforismi di Eraclito sono raggruppati in cinque temi principali o dottrine:
L’ignoranza umana
Il logos
L’unità dei contrari
Il divenire
Il fuoco
Nella domanda qui sotto avrai modo di cimentarti con questo modo di scrivere filosofia
Per saperne di più > logos e divenire
Eraclito non aveva molta stima dei suoi concittadini e più in generale dell'Umanità. Forse perché avevano cacciato il suo allievo prediletto e "amasio" Ermodoro, forse anche per motivi più profondi... Ecco un paio di aforismi che illustrano questo suo punto di vista
Sull'uomo in generale
La maggior parte degli uomini non intende tali cose, quanti, in esse s'imbattono, e neppur apprendendole le conoscono, pur se ad essi sembra.
Rispetto a tutte le altre una sola cosa preferiscono i migliori: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie.
Assomigliano a sordi coloro che, anche dopo aver ascoltato, non comprendono, di loro il proverbio testimonia: " Presenti, essi sono assenti ".
Sui grandi sapienti della sua epoca
Sapere molte cose non insegna ad avere intelligenza: l'avrebbe altrimenti insegnato ad Esiodo, a Pitagora e poi a Senofane e ad Ecateo.
Omero è degno di essere scacciato dagli agoni e di essere frustato, ed egualmente Archiloco.
Sugli Efesini
Bene farebbero gli efesi ad arrampicarsi tutti, quanti sono nell'età adulta, e a consegnare la città ai fanciulli imberbi, essi che hanno esiliato Ermodoro, il più capace di tutti loro, con queste parole: tra noi nessuno sia eccellente per capacità, ma se vi è, vada altrove in mezzo ad altri.
Abbiamo già visto i tre significati della parola e il suo senso nel contesto del pensiero filosofico di Eraclito.
In questo aforisma troviamo un'altra considerazione relativa al logo
Di questo lógos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato; benché infatti tutte le cose accadano secondo lo stesso lógos, essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole ed in opere tali quali sono quelle che io spiego, distinguendo secondo natura ciascuna cosa e dicendo com'è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo.
La maggior parte degli uomini ignora il LOGOS, si comporta come se non ci fosse, in fondo non sanno cosa fanno. Un'interpretazione aristocratica, solo i migliori conoscono il logo
In questi aforismi
La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli e quelli mutando son questi.
Una e la stessa è la via all'in sù e la via all'in giù.
Maestro dei più è Esiodo: credono infatti che questi conoscesse molte cose, lui che non sapeva neppure che cosa fossero il giorno e la notte; sono infatti un'unica cosa.
La più celebre frase di Eraclito è forse pánta reî (tutto scorre). In questa frase c'é tutta la sua teoria del divenire
Il fiume rappresenta l'eterno scorrere, perché
non resta mai fermo
non è mai composto dalle medesime acque
chi si immerge in esso in momenti diversi non è mai lo stesso individuo
Vivo e morto, giovane e vecchio sono la stessa cosa, cioè sono parti inscindibili della stessa realtà.
Con gli aforismi sul divenire, eccone tre tra i più famosi:
A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono acque sempre nuove.
Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo.
Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
Eraclito ci ricorda che la realtà si trasforma irrimediabilmente mentre cerchiamo di capirla
Eterno e vivente, il fuoco
è il divino che governa e giudica,
è la materia universale di cui sono fatte le cose
e in cui ritornano.
ha la funzione cosmologica di generare la realtà,
offre una rappresentazione del concetto logico del conflitto.
Perfino la teoria dell'anima (o psicologia, dal greco "psyche", anima e "logos", discorso) è collegata al fuoco.
se si lascia guidare dal proprio desiderio,
diventa umida e molle e quindi volubile
se si lascia guidare dal dal lógos e dal nómos (la legge - traduzione a livello civile del lógos),
diventa secca, e quindi saggia.
Dal libro di De Crescenzo “Storia della filosofia greca” - Oscar Mondadori)
... Giunto all’età di sessant’anni si ammalò di idropisia: si gonfiò sempre più di acqua e fu costretto a ritornare in paese per farsi curare. Diciamo subito che il vecchio Eraclito non aveva mai avuto troppa simpatia per i medici. Tra i suoi frammenti ce n’è uno che dice: “costoro non solo ti tagliano e ti bruciano ma pretendono pure di essere pagati”. Inoltre anni di solitudine lo avevano disabituato al colloquio col prossimo. Fu così che, anche in presenza dei medici, si mise a parlare per enigmi: chiese se ci fosse qualcuno in grado di mutare un’inondazione in una siccità. Quelli non capirono niente e lui li mandò al diavolo.
Per saperne di più > Eraclito
Bene, anche questa lezione è terminata. Hai conosciuto due autori che in modi diversi possono essere considerati delle vere e proprie autorità filosofiche. Del terzo non possiamo dire quanto fosse autorevole, anche se l'argomento per cui lo abbiamo ricordato (rispetto di Dio - paura di offenderlo anche inconsapevolmente), è uno di quelli che più hanno fornito giustificazioni al potere, fino ad arrivare al fanatismo degli iconoclasti
Nato da famiglia aristocratica ad Elea, oggi Velia, nei pressi di Capo Palinuro, nel 515 a.C.
Fu senz'altro influenzato dal pitagorismo, per lo meno nella fase di formazione;
Qui fondò la sua scuola, detta eleatica, e scrisse le leggi della città.
Secondo la tradizione visse i suoi ultimi anni ad Atene assieme al suo discepolo prediletto, Zenone.
Ad Atene conobbero Socrate.
Secondo Plutarco le lezioni del maestro erano seguite anche da Pericle.
Parmenide scrisse un poema, di cui ci restano alcuni frammenti e a cui venne dato il titolo Sulla natura dove una dea e fanciulle immortali e cavalli sapienti spiegano che il nulla non esiste.
Ecco un breve stralcio
"Orbene ti dirò quali sono le sole vie di ricerca pensabili, e tu ascolta attentamente le mie parole,
L’una che dice che l’ ESSERE è e non può non esserci
è il sentiero della PERSUASIONE, che tiene dietro alla verità.
L’altra, che dice che anche il NULLA deve necessariamente esistere
è un sentiero che non devi seguire.
Non lo puoi pensare né lo puoi esprimere (...)
infatti, è lo stesso
il PENSIERO
e l’ ESSERE"
Se pensiero ed essere sono la stessa cosa non si può pensare il nulla In altre parole quando si pensa a nulla, in realtà non si pensa...
Sembra un ragionamento semplice ed evidente:
se penso una cosa vuole dire che, almeno come pensiero, esiste.
se una cosa non viene pensata non esiste, almeno per chi non la pensa .
l’essere c’è, il nulla non c’è:
è molto meglio studiare (vie di ricerca) le cose che ci sono che quelle che non esistono.
col nulla non si può costruire qualcosa...
e così via.
Eppure i filosofi hanno discusso di essere e di nulla per più di 2000 anni e ancora continuano.
In pratica Parmenide ha creato una nuova scienza filosofica
trasformando il verbo essere
nel sostantivo essere
creando così la più importante delle scienze metafisiche...
Dal poema di Parmenide prende le mosse una branca della filosofia che si chiama Ontologia (tal greco “to on”, essere) che studia l’essere e le sue caratteristiche.
Ecco un elenco di parole che hanno a che fare con l'essere, il nulla e l'ontologia:
Ente | Essere | Essenza | Esistenza | Nulla | Sostanza
Attenzione! Il nulla di cui Parmenide vieta l'uso non è lo zero matematico scoperto e divulgato dai Maya e dagli Arabi...
Per saperne di più clicca sulle parole blu e cerca le altre su uno di questi dizionari filosofici > 1 | 2 | 3
Ma com’è fatto l’ESSERE?
La Dea dice al filosofo che ci sono due strade
la prima è quella facile, in discesa,
non porta da nessuna parte
non va percorsa,
la strada del non essere
la seconda è difficile, ardua, in salita,
ma bisogna passare di lì per raggiungere la perfezione
è quella dell'essere.
Ecco gli attributi, le caratteristiche dell'essere
ESSENDO INGENERATO
è ANCHE IMPERITURO
TUTT'INTERO
UNICO
IMMOBILE
SENZA FINE
NON MAI ERA NE’ SARA’
SIMILE ALLA MASSA DI BEN ROTONDA SFERA
PRIVO DI PARTI
INDIVISO
Un consiglio: studiale a memoria, prima o poi le capirai tutte e bene...
Attenzione, alcuni di questi attributi si somigliano molto ma non sono identici:
io sono indiviso ma non privo di parti
Per saperne di più > Parmenide | Ontologia | Puoi anche usare i dizionari
Allievo prediletto e “AMASIO” di Parmenide, Zenone era un gran logico, specializzato
nelle dimostrazioni per assurdo
Ammettiamo pure che A sia B. Ma se A è B allora... Quindi A non può essere B! c.v.d.
e nei paradossi
ragionamenti opposti che sembrano entrambi veri,
si diede da fare per dimostrare a tutti i costi che il suo maestro aveva ragione.
Per saperne di più > vita | paradossi
Ma com'è possibile che l’ESSERE sia uno e indivisibile? Io vedo un mondo pieno di esseri, tutti sono divisibili!
Zenone rispose che evidentemente, visto che il suo maestro non poteva avere torto avevano torto i nostri sensi e inventò questa definizione:
Ammettiamo pure che gli esseri siano più di uno
O sono un numero infinito o sono un numero finito
Se fossero in numero infinito anche le loro parti sarebbero in numero infinito
Ma se le parti sono in numero infinito ciascuna di loro avrà un peso
La somma di infiniti pesi, per piccola che sia dà un peso infinito
Allora nel mondo ci sono delle pizze, delle scarpe e delle piume infinitamente pesanti....
Bisognerà quindi pensare che non siano in numero infinito ma finito
Mettiamo che siano due
Per sapere che sono due deve esserci qualcosa che li divide
Allora non sono due ma tre
Ma se sono tre allora sono cinque perché devono esserci almeno due cose che li separano...
Quindi non sono né un numero finito né uno infinito quindi l'essere è uno
Analogamente si potrebbe fare per dimostrare l'indivisibilità dell'essere
CONCLUSIONE: Lo spazio è un’illusione dei nostri sensi.
Per saperne di più> paradossi
Col PARADOSSO DELLA DICOTOMIA. Poi, Zenone dimostrò che anche il tempo non esiste
Tra A e B, a metà, c’è il punto C, tra A e C, a metà c’è il punto D, tra A e D, a metà c’è il punto E (e così via all'infinito...)
Un corpo, per muoversi da un punto all'altro impiega un tempo La somma di infiniti tempi è un tempo infinito (!!!)
Se tra due punti ci sono infiniti punti (spazio continuo), un corpo, per muoversi, impiegherebbe un tempo infinito
Ma anche se i punti fossero in numero finito (mettiamo due)...
Per saperne di più > Zenone | Paradossi | Puoi anche usare i dizionari
Compito facoltativo: Prova a continuare questo ragionamento fino a giungere alla conclusione che il tempo non esiste.
Per andare a Cuneo un Torinese deve passare prima da Levaldigi...
Puoi pubblicare tuo il testo sul forum
Le affermazioni di Parmenide e di Zenone relative all'essere unico ed alle sue caratteristiche furono discusse e confutate da filosofi che chiameremo "pluralisti" perché la maggior parte delle loro filosofie portarono all'esigenza di ammettere che l'essere non è uno e che ci sono più esseri.
La principale difficoltà dell'ontologia parmenidea sta nel fatto che
da un punto di vista logico l'essere, la sostanza, non può che essere uno, quindi immobile, quindi privo di parti...
quindi immobile, quindi privo di parti...
da un punto di vista empirico (basandoci sulla nostra esperienza) non possiamo non renderci conto che la realtà pare composta da un'infinità di enti
in continuo movimento e cambiamento
Prima di continuare dai uno sguardo a questa >tabella riassuntiva
Melisso di Samo, Coetaneo di Zenone e discepolo di Parmenide, In un libro Sulla natura o sull’essere, ipotizzò che l'essere fosse infinito.
Ricordi? Il termine PERFEZIONE deriva da PERAS, confine. Anticamente si pensava che solo le cose ben rifinite, dotate di confine, di bella forma fossero perfette: per questo l'essere di Parmenide doveva essere finito.
Ricordi? Il termine PERFEZIONE deriva da PERAS, confine.
Anticamente si pensava che solo le cose ben rifinite, dotate di confine, di bella forma fossero perfette:
per questo l'essere di Parmenide doveva essere finito.
A rigore Melisso non è un pluralista ma mi è sembrato corretto inserirlo tra i "demolitori" della teoria di Parmenide perché cambia le premesse e gli attributi dell'essere.
Secondo Melisso per essere uno l'essere doveva essere infinito.
Partendo da questa considerazione Melisso propose nuove e diverse caratteristiche dell'essere:
Essendo infinito è unico, se fossero due uno limiterebbe l'altro, non sarebbero infiniti.
Essendo infinito occupa già tutto lo spazio e non può crescere ulteriormente, infatti se crescesse richiederebbe più spazio
Ma se è infinito lo spazio vuoto non c'è, dove prima c'era il nulla non può esserci qualcosa
Se non c’è il vuoto l'essere è pieno e immobile
Se fosse denso o rado ci sarebbe più o meno spazio vuoto tra le sue parti,
Se si muovesse dovrebbe esserci un dove.
Per saperne di più > Melisso
Dante inserisce Melisso e Parmenide tra quelli che cercano senza metodo e tornano peggio di com'erano prima di partire:
Vie più che indarno da riva si parte,
Perché non torna tal qual ei si muove,
Chi pesca per lo vero, e non ha l'arte:
E di ciò sono al mondo aperte prove
Parmenide, Melisso e Brisso e molti,
I quali andavan, nè sapevan dove.
(Paradiso, XIII,121-126)
Per saperne di più > Biografia | Melisso
Esamina attentamente questa tabella
due diverse opinioni
Parmenide
Melisso
Essendo infinito
è unico
perché occupa già tutto lo spazio
e non può crescere
Ma se è infinito lo spazio vuoto non c'è
Se non c’è il vuoto l'essere è immobile
se fossero due uno limiterebbe l'altro, non sarebbero infiniti
INDIVISO (quindi denso?)
Nè denso né rado: se fosse denso o rado ci sarebbe più o meno spazio vuoto tra le sue parti
Nato ad Agrigento intorno al 492 a. C.
Capo dei democratici fu esiliato nel Peloponneso.
Conobbe Protagora, Erodoto e Ippodamo.
Si occupò di botanica, zoologia, fisiologia, biologia.
Fu oratore, profeta, taumaturgo e medico. Gli si attribuisce la scoperta del labirinto dell’orecchio interno e la fondazione di una scuola di medicina scientifica.
Sembra anche che fosse un esperto ingegnere e come tale deviò le acque del fiume che attraversava la città di Selinunte distrutta dalla pestilenza.
Scrisse poemi. Uno, "Sulla Natura", trattava argomenti cosmologici e naturalistici
Secondo la leggenda si gettò nel cratere dell’Etna per far credere di essere stato accolto dagli dei, ma neppure il vulcano lo volle: un suo sandalo di bronzo fu risputato fuori.
EMPEDOCLE più che di ESSERE parlò di ENTI (al plurale) egli sosteneva che
da un certo punto di vista ci fosse un solo essere, lo Sfero, eterno ed immutabile
dal nostro punto di vista, invece, gli esseri sono moltissimi e tutti soggetti a mutazione
La sua filosofia si rifà alla tradizione.
Gli arché sono 4, le radici (aria, acqua, terra e fuoco)
Ogni cosa è composta da una o più di queste radici, in parti diverse.
Per saperne di più > Empedocle
Il "non - essere" lo è rispetto ad uno degli altri esseri
non il nulla
ma qualcosa di differente, (distinto qualitativamente).
Il non essere dell'acqua, ad esempio, è terra, aria e fuoco
Se le cose stanno così non c’è bisogno di quegli elementi di divisione che permettevano a Zenone di dire che se gli esseri fossero due necessiterebbero di un elemento separatore quindi sarebbero tre ma se fossero tre sarebbero cinque...
tra l'aria e l'acqua non è necessario un separatore perché si vede benissimo dove finisce l'una e comincia l'altra...
Gli elementi e i loro composti sono diversi qualitativamente non quantitativamente.
Di per sé le quattro radici non nascono né muoiono.
Ciò che noi chiamiamo nascere e morire in realtà è aggregazione e disgregazione di elementi.
Due forze antitetiche
L'amore (EROS) attrae e porta l'aggregazione, la nascita
le quattro radici si uniscono, generando tutte le cose che nascono,
l'odio (THANATOS) conduce alla disgregazione
le quattro radici si separano, distruggendo tutte le cose che muoiono.
Scrive Empedocle:
«Sono queste, dunque, le cose che sono e, passando le une attraverso le altre, divengono varie di aspetto: tanto mescolandosi mutano!»
Soltanto il loro insieme permane costante:
«Sfero circolare che gode della solitudine che tutto l’avvolge.»
Quindi tutto l'universo (il loro insieme) è formato da una immutabile quantità di aria, acqua, terra e fuoco che compongono lo Sfero, gli esseri sono fenomeni limitati nel tempo e nello spazio
Per saperne di più > sintesi
Nella teoria delle Purificazioni troviamo
la teoria orfica
e la dottrina pitagorica della metempsicosi,
e un po' del frammento di Anassimandro...
La legge di natura fa scontare i peccati attraverso una serie continua di nascite e di morti,
l'anima (divina) passa da un corpo (animale o vegetale) all'altro per millenni.
Se nel corso di questo ciclo l'anima si è comportata bene, al termine del ciclo delle purificazioni potrà tornare nella sua condizione divina.
Per saperne di più clicca sulle parole blu
Nato a Clazomene, in Ionia, visse ad Atene dove fu consigliere di Pericle.
Criticò le divinità e i miti tradizionali, e sostenne l'utilità delle tekné (sapere tecnico), utile per conoscere e dominare il mondo.
Nel 433 venne processato perché sosteneva, che la luna fosse di pietra e il sole materia incandescente, e non delle divinità. Scelse l'esilio per evitare pene peggiori Studiò anche medicina e matematica e la filosofia di Parmenide e di Empedocle.
Per saperne di più > Anassagora
Anassagora cercò di non contraddire l'ontologia e contemporaneamente di dimostrare che la mente è in grado di capire e descrivere il divenire, che secondo Parmenide non era invece che un'invenzione dei sensi.
Riguardo a Empedocle si chiese come fosse possibile che lo splendore della physis sia determinata dalla compenetrazione di soli quattro elementi?
Negò l’unicità ed indivisibilità dell’ESSERE distinguendo
il piano teorico
da quello pratico:
per quante siano le parti dal punto di vista teorico, (numero teoricamente infinito),
esse, all'atto pratico, sono sempre in numero finito
Esempio del prosciutto: Lo divido in 2 parti e la loro somma 1 prosciutto Lo divido in 20 parti e la loro somma 1 prosciutto Lo divido in 200 parti e la loro somma 1 prosciutto... e così via all’infinito!
Esempio del prosciutto:
Lo divido in 2 parti e la loro somma 1 prosciutto
Lo divido in 20 parti e la loro somma 1 prosciutto
Lo divido in 200 parti e la loro somma 1 prosciutto...
e così via all’infinito!
Da ciò che abbiamo appena visto derivano alcune considerazioni:
Ogni cosa è infinitamente grande rispetto alle possibili parti, infinitamente piccola rispetto ciò di cui può far parte
Le parti più piccole sono i SEMI, che costituiscono tutte le cose
Ogni seme ha tutte le caratteristiche dell'essere di Parmenide.
Relatività: "Caldo per me, freddo per te, piccolo per te, grande per me..."
Ma come fanno tutte queste parti a formare un insieme ordinato?
Il Noùs (intelletto supremo) sa e governa tutto
Il noùs, cioè l'intelletto conosce e governa ogni cosa.
Si presenta due forme:
come principio vitale, elemento puro e incorruttibile all'interno delle cose,
non identificandosi in nessuna parte
ma stando da solo, non mescolandosi.
come principio organico,
all'inizio dei tempi, i semi erano mescolati e fermi (migma)
il noùs produsse un moto rotatorio centrifugo
i semi si disposero in sfere concentriche, in base al peso
dando origine al cosmo.
Meccanismo della visione
La forma dei semi è simile a quella della cosa di cui fanno parte
ogni oggetto emana semi che si spargono in tutte le direzioni
noi vediamo le cose perché i loro semi colpiscono i nostri occhi
Tutto è in tutto: ogni seme contiene in sé tutto l'universo
i semi non hanno una nascita né una morte, ma solo una trasformazione
In ogni cosa c'è un po' di un'altra cosa
tutti i fenomeni avvengono per movimenti della quantità dei semi,
che mantengono comunque inalterate le loro qualità
Per approfondire > Anassagora
Nati entrambi ad Abdera.
Leucippo > sembra essere vissuto nella seconda metà del V secolo a.C., si formò alla scuola eleatica e sarebbe stato, pare, discepolo di Parmenide e di Zenone.
< Democrito, vissuto tra il 460 e il 370 a.C. (contemporaneo quindi di Socrate), fu allievo e amico di Leucippo e fondò ad Abdera una vera e propria scuola filosofica.
Le concezioni atomistiche di Leucippo e Democrito furono esposte in due opere di fisica:
il "Makròs diàkosmos" ("Grande cosmologia" di Leucippo)
e il "Mikròs diàkosmos" ("Piccola cosmologia" di Democrito), entrambe perdute.
Diedero un nuovo significato al NULLA, considerato spazio VUOTO - Spazio in cui ci sono le cose, fatte di atomi, e in cui avviene il movimento
Per saperne di più > Democrito | Atomismo
L’essere, per loro, non è indivisibile, è divisibile ma solo fino ad un certo punto.
Quando si raggiunge il limite della divisibilità abbiamo gli ATOMI.
A (non) TOMO (taglio) = che non possono essere divisi, tagliati.
Tutte le cose sono aggregati di atomi.
La somma degli atomi restituisce l’intero...
Il ragionamento di Zenone viene confutato: essendoci il vuoto gli elementi divisori non sono più necessari
I paradossi basati sulla divisione infinita sono confutati:
Tra divisione pratica (col coltello) e teorica (matematica) c’è differenza e le due operazioni non vanno mischiate. (Un atomo (indivisibile) può essere grande come la metà d di un altro)
Gli atomi sono di misure diverse