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Venaria Reale

La Versailles dei Savoia

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Ho scelto Venaria per rappresentare come l'assolutismo, che cominciò a realizzarsi  verso la metà del '600 non fosse solo sfarzo e ricchezza, ma anche operosità e ingegnosità.
La reggia non può essere disgiunta dall'operoso borgo, ricco di attività manifatturiere che le fa da anticamera e dalla ricchissima tenuta della Mandria, coi suoi parchi e boschi e le sue floride attività agricole.

Venaria Reale, il CastelloNel 1632, Vittorio Amedeo I aveva pensato di creare nei pressi di Altessano un ambiente ideale per l'esercizio della caccia.
Il Castello fu realizzato tra il 1663 e il 1675 da Carlo Emanuele II che affidò ad Amedeo di Castellamonte la costruzione di una dimora di diletto, posta in un ambiente circostante civile che preludesse a "regali" scenari idilliaci. Fu scelta  Venaria sia per la vastità degli appezzamenti sia per la vicinanza a Torino.
Il progetto tiene conto del percorso che l'ospite e il visitatore percorre per giungere al castello.
Gli edifici sul rettilineo che porta all'ingresso e lo stesso borgo di Venaria, sono stati progettati come case effettivamente abitabili e sede di tutte le attività di una cittadina industriosa ma con caratteristiche architettoniche e di decorazione che inducono nel visitatore meraviglia e stupore in vista di chissà quali meraviglie.
Attraverso un portale si accedeva ad un cortile circondato da portici e sormontato dalla Torre dell'Orologio per giungere, quindi, ad un secondo cortile, arredato con fontane ed aiuole e sul cui fondo, su scalee ricurve, poggianti su scogli in mezzo ad un laghetto, si ergeva il Tempio di Diana.
Molta cura fu dedicata anche alla realizzazione del giardino su tre livelli: in primo piano i parterres, il teatro a emiciclo e la fontana dell’Ercole.
Tutto ciò rappresentava così bene lo Stato Assoluto, che ben presto altre Corti Europee furono modificate in modo simile.
Man mano che la reggia
Nel 1693 le truppe francesi distrussero alcuni edifici. Vittorio Amedeo II affidò a Michelangelo Garove un ampliamento dell'intero complesso. Furono realizzati due nuovi padiglioni e la galleria.
Nel 1716 e i lavori furono affidati a Filippo Juvarra: che realizzò la sopraelevazione della Galleria e i nuovi appartamenti nel padiglione verso il Borgo.
Tra il 1717 e il 1719 ,  fu realizzata la Cappella, di S. Uberto, la Citroniera e la Scuderia.
Siccome le precedenti costruzioni non lasciavano l'altezza sufficiente per la cupola della cappella essa fu disegnata sul soffitto. 
Gli spazi esterni furono ridisegnati secondo modelli francesi.
Nella seconda metà del 1700 Carlo Emanuele III affidò a Benedetto Alfieri la costruzione di opere di completamento: le scuderie, il maneggio, la galleria di collegamento tra la Cappella e la Citroniera.
Tra il Settecento e l'Ottocento intervennero a Venaria gli architetti Piacenza e Randoni che curarono il riarredo interno degli appartamenti e realizzarono la scala in faccia alla Reggia di Diana.
L'abbandono della Venaria a favore della palazzina di Stupinigi, già avvenuto nella prima metà del XVIII secolo, diede inizio ad una fase di decadenza; con la Restaurazione, la reggia fu adibita a caserma: la galleria di Juvarra divenne scuderia.
Le truppe tedesche e gli atti di vandalismo ad opera degli stessi abitanti del borgo completarono la distruzione.
Nel 1961, si effettuarono alcuni interventi di restauro che interessarono il Salone di Diana e la Galleria. Attualmente è in corso un importante restauro.
E' nata prima la reggia di Venaria o quella di Versailles?
O, meglio, quando Vittorio Amedeo I iniziò pensare la Venaria Reale i suoi progetti erano simili a quelli di Luigi XIV?
Domanda di non poco conto se si considera che l'impianto scenografico, l'organizzazione, la maggior parte delle innovazioni e la stessa funzione delle due regge e delle due città sono molto simili e dipendono da un'eguale concezione della monarchia.
Ovviamente i vecchi abitanti di Venaria sostengono la tesi favorevole alla loro città.
Link
http://www.lavenaria.it/ita/storia/

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