La Sindone

 < | Altacomba | Ripaglia | Palazzo reale | Venaria | Stupinigi | P.Carignano | Exilles | Villefranche | F.E.R.T | Stemma | GENEALOGIE | Onorificenze | Sindone | Theatrum | Corona | scale
I Savoia consideravano la Sindone segno tangibile del favore di Dio per la loro casata e, dell’origine divina di ogni potere temporale. Le frequenti esposizioni pubbliche o private, quindi avevano un forte scopo di promozione e validazione del loro potere.

LireyVerso il 1350 Geoffroy de Charny, (generale francese morto a Poitiers nel 1356), mise la Sindone nella chiesa del suo feudo di Lirey nello Champagne. Non si sa né come né dove Geoffroy abbia trovato il Lenzuolo. Subito iniziarono i pellegrinaggi e le immancabili dispute sull'autenticità della reliquia e sull'opportunità di esporla.
All'inizio del 500 il feudo di Lirey era minacciato dall'acuirsi della guerra dei 100 anni. Marguerite de Charny, dopo aver peregrinato per mezza Europa portando con sé la Sindone, fu accolta alla corte dei Savoia, con cui era imparentata, e, dopo lunga e complessa trattativa donò la Sindone al duca Ludovico nel 1453 .
Il Lenzuolo fu inserito tra i tanti tesori dei Savoia.
Chambéry Amedeo IX il Beato, figlio di Ludovico, fece deporre la Sindone nella Sainte-Chapelle, a Chambery. Nel 1502 il Papa concesse una festa liturgica (il 4 maggio) dedicata alla reliquia.
Nel 1532, un incendio devastò la Sainte-Chapelle e causò al Lenzuolo notevoli danni che saranno riparati dalle Clarisse.
Durante la guerra tra Francesco I di Francia e l'imperatore  Carlo V, Carlo II "Il Buono" fuggì dalla Savoia occupata dai francesi portando con sé la Sindone a Torino, Milano, Nizza, Vercelli.
II Lenzuolo ritornò a Chambéry  dopo la pace di Cateau-Cambrésis del 1559 con la quale il nuovo duca Emanuele Filiberto aveva riottenuto i suoi Stati.
Emanuele Filiberto spostò la capitale da Chambéry a Torino, dove  trasferì anche la Sindone, nel 1578.
Cappella del GuariniA Torino la Sindone fu collocata dapprima nella chiesa di San Francesco d’Assisi, poi nella cappella di San Lorenzo, successivamente in una cappella rotonda dell'antico palazzo ducale e poi in un'edicola con colonne di marmo nero che occupava il posto dell'attuale altare maggiore del duomo.
Nel XVII su progetto di Bernardino Quadri abbellito da Guarino Guarini, che disegnò la splendida cupola fu realizzata la splendida, fastosa cappella che avrebbe ospitato la sindone, nell'altare-reliquiario ideato da Antonio Bertola, fino ai nostri giorni. Nel 1996 fu collocata nel coro del duomo, per un restauro della cappella e così scampò all’incendio dell’aprile 1997, che danneggiò gravemente la cappella.
La Sindone lasciò Torino nel 1706 (Fu portata a Genova prima dell'assedio dei francesi) e tra il 1939 ed il ‘46 (durante la Seconda Guerra Mondiale, fu trasportata nel santuario di Montevergine presso Avellino.
 
I Savoia consideravano la Sindone il "palladio" della loro casata, segno tangibile del favore di Dio, dell’origine divina di ogni potere temporale e in occasione delle ricorrenze religiose o di famiglia spesso veniva esposta in modo che tutti la potessero vedere. Perfino Pio VII approfittò di una di queste ostensioni pubbliche per rivederla.
Ovviamente i Savoia, anche per aumentare il proprio prestigio, concedevano volentieri ostensioni private agli illustri visitatori e ai sovrani di passaggio nelle loro terre.

Ostensione 1931L'ultima ostensione concessa dai Savoia in occasione di feste di famiglia avvenne nel 1931, (matrimonio tra Umberto e Maria José)
La prima Ostensione televisiva fu quella del 1973.

 

Link:
http://www.sindone.org/it/welcome.htm
http://www.csi.it/cupola/home.htm

H ritorno