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Amedeo III  "Conte Crociato", 1109-1148

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amedeo IIINato nel 1080 o nel 1095 sposò Gertrude, figlia di Simone, di Lotaringia e nel 1123 Matilde d’Albon, nel 1115 sua sorella Adelaide sposò Luigi VI. 
Ebbe 10 figli: Umberto III, Giovanni e Pietro (preti), Adelaide (o Elsa), che sposò Umberto di Beaujeu, Matilde (o Mahalda), che sposò il re del Portogallo, (e dalla cui figlia omonima prese il nome Mafalda di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III ed Elena) Margherita e  Guliana, (badesse), Agnese, che sposò il conte del Genevese, Guglielmo e Isabella.
Celebre guerriero, si dice che fu il primo Savoia ad utilizzare il titolo di conte del Sacro Romano Impero e lo stemma con la croce bianca in campo rosso.
Su altri testi si dice che il primo Savoia ad assumere il titolo di "Conte" fu Amedeo II,  nel 1103, su altri, ancora, il titolo è attribuito anche ad Umberto Biancamano ed ai suoi primi successori.
Fu nominato Vicario dell’Impero, viceré di Arles, abate secolare di S. Maurice d'Agaune. Ricuperata la contea di Torino, persa dal padre, fece costruire i castelli fortificati di Avigliana, per meglio difenderla. Rinforzò anche i castelli di Montmelian e Pierre Chatel. 
Fondò diverse abbazie, tra cui,nel 1125 Altacomba, che diverrà la cripta della dinastia; restaurò Saint Maurice d’Agaune e intrecciò stretti legami con le nuove abbazie di   Abondance, Bellevaux, Arvières, Saiint-Sulpice, che sorgevano in quegli anni.
Era nipote di Callisto V, i suoi buoni rapporti col papa non gl'impedirono di rinforzare i suoi legami col re di Francia.
Nonostante gli importanti titoli imperiali, tuttavia, almeno a Torino  il suo potere diminuì,  l'imperatore Enrico V infatti, concesse una serie di privilegi al comune.
 
moneta amedeo 3Amedeo alla crociata
Il Papa Eugenio III, in fuga a Lione ai tempi di Arnaldo da Brescia, attraversò i possedimenti di Amedeo, che volle accompagnarlo personalmente attraverso il Moncenisio e la Moriana. 
Di solito il passaggio di un potente attraverso le vie di Francia era fonte di ricchezza o privilegi. Quell'incontro, invece, cambiò la vita e il destino del Conte di Savoia riducendo lui e la sua famiglia quasi sul lastrico.
Non si sa se perché affascinato dal papa o per profonde convinzioni religiose o, piuttosto, per opportunismo politico, il conte decise di partecipare alla II crociata, (chiesta a gran voce da Bernardo di Chiaravalle), con numerosi Signori savoiardi e a fianco di suo nipote Luigi VII
Un'impresa del genere aveva un costo altissimo, ma poteva anche fruttare molto, Amedeo si fece prestare soldi e uomini dai signori e dai vescovi del suo feudo, in particolare dall'abate di San Giusto di Susa, che, in cambio di 11000 soldi ottenne i diritti sulle acque della dora e mezza dozzina di borghi della media valle di Susa.
Partì con sei - settecento uomini armati di tutto punto. Non si distinse per abilità e riuscì a farsi disprezzare dagli altri comandanti. 
Nel viaggio da Bisanzio alla costa del mediterraneo, dove navi greche avrebbero dovuto portare i crociati a Cipro l'avanguardia (incarico di fiducia: dall'avanguardia dipende la vita di tutti), fu affidata a lui e Geffroy di Rancogne, i due litigavano continuamente e con la loro scarsa collaborazione misero a repentaglio degli attacchi mussulmani il grosso della spedizione. Questo fatto suscitò gravi perdite e procurò loro la sfiducia e il disprezzo degli altri capi.  
Qualche tempo dopo Amedeo morì, forse per malattia, forse per la prostrazione e le fatiche, mentre tentava di raggiungere Cipro. I sabaudi continuarono l'impresa con Luigi VII attraversando la Siria fino a Damasco, dove furono duramente sconfitti. Solo qualche decina di sabaudi rientrò  in patria.

 

Ma questa storia viene raccontata in modo ben più fantasioso da Jean d’Orville, detto il Cabaret, (v. la pagina dedicata allo stemma dei Savoia)
 
Amedeo III è sepolto a Nicosia.  

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