ANNA  T.   CLASSE IV C.

   KARL  VON CLAUSEWITZ.(1780-1831)

 

COMANDANTE- GUERRA ASSOLUTA - GUERRA RELATIVA- IRRAZIONALITA’- POLITICA

Generale e scrittore militare prussiano . Responsabile della scuola di guerra prussiana tra il 1818 e il 1830, nel suo libro DELLA GUERRA(1832) esalta la centralità del fattore umano e dell’apporto personale del comandante nella condotta della guerra.

 

VITA Famiglia di piccola borghesia, si arruola nell’esercito prussiano a 12 anni, due anni più tardi diventa ufficiale.Amico dei principali generali prussiani viene introdotto a corte. 1806 campagna di Jena e catturato dai francesi. 1808 ritorno in Prussia, dimissioni e arruolamento esercito russo.1812 Membro dello Stato Maggiore russo, ritorno nell’esercito prussiano, campagne militari del 1813-14-15. 1818 generale e capo del Collegio militare. 1818/1831 si dedica alla stesura di "Della guerra." 1831 richiamato in servizio attivo, muore sul fronte polacco di epidemia.

"DELLA GUERRA" Otto libri, ciascuno con un diverso livello di elaborazione e revisione formale: Dell’essenza della guerra;Della teoria della guerra;Della strategia quale argomento principale;Il combattimento;Le forze combattenti; La difensiva; L’offensiva (schemi); Il piano di guerra (schemi).Pubblicazione postuma.

Prescindendo da ogni considerazione morale presuppone l’esistenza degli Stati organizzati come organismi politici in grado di rappresentare un intero popolo e considera la guerra come una delle possibili forme di relazione tra i vari Stati. Il suo scopo è quello di spiegare: realtà, vantaggi, svantaggi, funzionamento, sviluppo e previsioni della guerra.La guerra sfugge ai modelli perchè è un fatto sociale ed è connessa alla competitività fra i popoli: interessi, obiettivi, mezzi e forze che si oppongono si influenzano continuamente.Comandante: trasformare la teoria in pratica e saper riportare ad unità i mille momenti scomposti e frammentati della battaglia (figura soggettiva rilevante). In guerra tutto è finalizzato al combattimento, ma questo non è il fine ultimo bensì il mezzo mediante il quale si svolge. Distinzione tra guerra assoluta e relativa. Lo scopo ultimo è abbattere l’avversario e per questo tutto diventa subordinato.Occorre colpire il nemico con forza, utilizzando subito tutta l’energia possibile per una conclusione rapida, ogni perdita di tempo favorirà il nemico. In realtà una serie di condizioni storiche, politiche ed economiche spingono lontano la teoria assoluta e pongono limiti relativi a governi e condottieri.Dall’assoluto al ragionevole con mediazioni. L’inevitabile irrazionalità che si insinua nei movimenti di grandi masse di uomini rendendo spesso vani i piani è considerata l’attrito che rende impossibile uno svolgimento assoluto della battaglia. Il compito di sciogliere tutti questi nodi è affidato alla politica. "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque, solamente una atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi". La politica deve stabilire gli scopi e le modalità.Guerra :evento possibile, ma non da determinare ogni scelta politica. L’autore vuole spiegare e comprendere la logica interna . Non la competitività o l’aggressività spingono alla guerra: è chi si difende che vuole la guerra. L’aggressore non desidera la guerra, solo ottenere vantaggi sul difensore, e quest’ ultimo per non ottenere svantaggi troppo forti, è costretto a difendersi( rapporto con la politica). Senza la politica la guerra è insignificante.La guerra comporta un elemento di irrazionalità e la tecnica è il tentativo di ridurne gli effetti.

LIBRO. Mondadori riprende integralmente la prima edizione critica italiana pubblicata a cura dello Stato Maggiore dell’Esercito a Roma nel 1942.

WEB poche risorse sul Web. Il sito più completo sull’autore in tedesco e in inglese:

 http://www.clausewitz.com/cwzhome/cwzbase.htm 

BIBLIOGRAFIA: WWW. CLAUSEWITZ.COM - ENCICLOPEDIA GENERALE . DE AGOSTINI.