Jean-Jacques Rousseau l’essenziale di P. Mussa
Parole-chiave Uomo di natura Proprietà Disuguaglianza Volontà generale Educazione negativa
Vita (1712 - 1778)
1712 - 1749 Infanzia, formazione, lavoro
Figlio di un modesto artigiano calvinista, la madre muore nel darlo alla luce. Adolescenza difficile, affidato ad uno zio perché il padre deve fuggire.
Studia presso un pastore e lavora presso un incisore e un notaio.
Madame de Warens lo mantiene agli studi presso l’opprimente Ospizio dello Spirito Santo a Torino (dove diventa cattolico).
fa Molti mestieri: lacché, maestro di musica, studente in seminario…
e compie parecchi viaggi (Lione, Losanna, Berna…)
Per qualche tempo è amante della Warens e trascorre un periodo di pace e di studio a Chambery
Ma la pace non fa per lui e riprende a viaggiare:
a Parigi conosce i philosophes e la vita mondana,
poi a Venezia
poi di nuovo a Parigi dove compone le voci dedicate alla musica dell’Encyclopédie (in seguito curerà l’economia),
Si unisce a Marie-Therèse La Vasseur, una serva, piuttosto volgare e non bella. La relazione durerà tutta la vita e da lei avrà 5 figli, tutti abbandonati.
1749 – 1754 La fama
L’Accademia di Digione organizzò un concorso sul tema "rapporto tra i costumi e scienze e arti". Rousseau vinse con un discorso che suscitò clamore e polemiche e divenne celebre.
Si aprirono per lui i salotti e le possibilità. Con la sua conversazione brillante riuscì a farsi apprezzare dalle persone che contavano.
Dopo un breve periodo di fama (era piuttosto litigioso e collerico...), rinunciò a tutti i suoi privilegi (pensione compresa) e si ridusse a vivere copiando spartiti.
Dopo qualche anno partecipò ad un altro concorso dell’Accademia col “Discorso sulle origini della disuguaglianza…”, non ebbe lo stesso successo ma la sua fama non diminuì.
1754 – 1766 Idee geniali, liti e polemiche.
Torna a Ginevra (cittadino). Si riconverte al calvinismo. Poi va a vivere per un po' nei pressi di Parigi, ospite di nobili, e lì scrive i suoi tre capolavori:
“La nouvelle Eloise” Un testo che parla di educazione femminile in modo decisamente nuovo ed originale
“Contratto sociale” Con le sue critiche alla società e con proposte decisamente innovative per l'epoca in cui sono state formulate
e “Emilio”, che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire l'educazione.
In questo periodo il suo carattere polemico esplode in tutta la sua violenza
Rottura con i philosophes.
Polemica contro Voltaire.
Le sue opere sono condannate da cattolici e protestanti.
Un libello di Voltaire lo costringe a fuggire (tra l’altro il libello racconta che Rousseau, benestante e grande teorico della pedagogia ha abbandonato i propri figli alla pubblica carità)
va a Berna
e poi a Londra
Dove sarà accolto da Hume,
1766 – 1778 L'isolamento
Anche il rapproto con Hume presto s'incrina.
Rousseau vede congiure dappertutto e non riesce più a conservare rapporti con gli altri.
Trascorre gli ultimi anni isolato dedicandosi alle sue ultime opere
“Progetto di costituzione per la Corsica”
“Confessioni”
Muore all’improvviso ad Ermenonville.
Per saperne di più > vita
Opere
Tra le sue opere più importanti ci sono
I due discorsi per l'accademia di Digione che lo resero famoso
Discorso sulle scienze e sulle arti (1750);
Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini (1755);
Ne parleremo più avanti. In sostanza Rousseau afferma che la cultura, oltre che fonte di progresso, è per l'uomo anche fonte d'ingiustizia e che il progresso non è sempre verso il meglio.
Giulia, o la Nuova Eloisa (1761). Romanzo epistolare (Ricordi Abelardo ed Eloisa?)
Giulia, figlia unica di una famiglia di nobili origini, ama il suo giovane
precettore, dotato delle più belle qualità dell’anima, ma povero e inferiore
socialmente. Wolmar è quello che si usa dire un buon partito, uomo ricco e
solido, amico del padre di Giulia: è più giusto abbandonarsi alla pura passione
amorosa, sacra espressione della natura e dunque inalienabile diritto dell’uomo,
oppure tener conto delle convenzioni sociali?
Il contratto sociale (1762); uno dei principali testi di “dottrina politica” della storia del pensiero moderno
La legge non è espressione dell'arbitrio di un sovrano assoluto,
ma esprime volontà generale
obbedendo a essa, ciascuno obbedisce a se stesso
quindi l'individuo, obbedendo alla legge, non cessa di essere libero.
Emilio o dell'educazione (1762); un modo nuovo e, per l'epoca, "rivoluzionario" di vedere l'educazione.
Educazione negativa : la natura , di per sé buona , deve poter compiere la sua opera pedagogica senza interferenze da parte del maestro. Non bisogna pretendere di vedere nel fanciullo l' uomo, ma assecondare e a favorire la maturazione delle facoltà nei tempi e nei modi stabiliti dalla la natura. Il compito dell'educatore consiste nel predisporre un ambiente stimolante e isolato dalla società (corrotta) ed aspettare che l'allievo "costruisca se stesso".
Confessioni (1770)
M'impegno in un'impresa senza esempio, e la cui esecuzione non avrà imitatori. Voglio mostrare ai miei simili un uomo nella nuda verità della sua natura; e quest'uomo sarò io. Io solo. Sento il mio cuore e conosco gli uomini. Non sono fatto come nessuno di quelli che ho incontrati; oso credere di non essere come nessuno di quanti esistono. Se non valgo di piú, sono almeno diverso. Se la natura abbia fatto bene o male rompendo lo stampo nel quale mi ha colato, non si può giudicare che dopo avermi letto.
Per saperne di più > contratto sociale | confessioni | Emilio
L’origine della disuguaglianza tra gli uomini
Ma di cosa parlano i due discorsi per l'accademia di Digione che lo resero famoso?
Nel "Discorso sulle scienze e sulle arti"
In un periodo (illuminismo), in cui tutti decantavano lo splendido progresso raggiunto grazie alla ragione (e quindi a scienze e le arti...)
Il nostro autore scrive che le scienze e le arti,
tradendo la loro più vera missione,
non operanoper il miglioramento dell’umanità, e
rendendosi complici del rammollimento dei costumi
hanno favorito lo sviluppo del dispotismo repressivo.
L’armonia tra individuo e comunità, tra cultura e politica d’Atene e Sparta dovrebbe invece essere il traguardo delle nazioni moderne.
Nel "Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini"
La proprietà privata produce una disuguaglianza economica
che tende rapidamente a coincidere con una disuguaglianza sociale e politica.
Chi possiede, ha anche il potere.
Il potere, in una spirale perversa, genera altro potere.
L’élite dei proprietari è quella stessa che costituirà il sistema giuridico:
un sistema iniquo perché finalizzato
all’autoconservazione della forza e dell’autorità
e alla perpetuazione della disuguaglianza.
Per saperne di più > progresso
Il contratto sociale
Rousseau era convinto che l'uomo, per natura buono, sia stato corrotto dalla società. Ma che cos'é (e cosa non é) lo stato di natura?
Per stato di natura all'epoca s'intendeva
lo stato in cui si trovava l'uomo prima dell'avvento della società (ricordi i miti dell'età dell'oro?).
I giusnaturalisti sostenevano che
l'uomo uscì dallo stato di natura mediante il contratto sociale:
un patto (reale o implicito) in cui i cittadini rinunciarono ad alcuni dei loro poteri a favore del sovrano...
Per Rousseau
L'uomo di natura é
dotato di tendenze e istinti positivi,
socievole
portato naturalmente a perfezionarsi
Forse l'uomo di natura non è mai esistito e mai ci sarà
l'uomo allo stato di natura per Rousseau è di un punto di riferimento puramente teorico
Lo stato di natura non è
il tempo in cui l'uomo "dormiva a terra come le bestie, si "dava" addosso e mangiava il cibo senza cucinarlo... (Bruno)
L’Età dell’Oro, il Paradiso Perduto,
la sorgente di tutti i beni e di tutti i valori,
Non è neppure una realtà concreta o possibile
Il patto o contratto sociale
più che un accordo reale o implicito
è una rete assai complessa
d’inclinazioni,
bisogni,
sentimenti.
L’essenza della socialità è dunque cosa positiva
ma l’egoismo, la brama di potere generano il male e il conflitto sociale e umano.
Per saperne di più > stato di natura | patto sociale | pensiero politico moderno
Libertà e potere
Libertà:l’uomo è e deve restare libero ma la società implica un ordine e quindi delle rinunce
Hobbes aveva ipotizzato una cessione di tutti i poteri degli individui per garantire l’uguaglianza (Assolutismo)
Per Rousseau pur alienando tutti i loro diritti alla comunità, che ne ricava un massimo d’autorità, restano liberi. (Democrazia diretta) Ciò è reso possibile dall’educazione
La delega del potere da parte dei cittadini ad un loro gruppo è pericolosa e dannosa.
La sovranità appartiene al solo io comune del popolo che può affidare per motivi di convenienza pratica la gestione degli affari pubblici ad appositi deputati, che non sono depositari di potere ma al servizio del popolo.Una comunità di non grandi dimensioni, in cui il cittadino sia, insieme, governato e governante (Ginevra).
Per alcuni Rousseau è il padre del moderno concetto di democrazia diretta (sistema svizzero > frequenti referendum sia propositivi che abrogativi).
democrazia come potere del popolo (e non dei rappresentanti eletti)
chi è eletto è al servizio del popolo
il popolo deve avere la possibilità di cacciare i suoi rappresentanti in qualsiasi momento
Per altri è i predecessore ed il teorico dei totalitarismi del '900 (nazismo e comunismo)
La libertà consiste nell'assoggettarsi alla volontà generale
Per saperne di più > Rousseau antidemocratico
L'individuo e lo stato
Ecco alcuni spunti per meglio capire le idee e gli ideali politici di Rousseau
Nell’uomo naturale, l'uomo non ancora contaminato dalla società, prevalgono:
amore di sé (autoconservazione o egoismo)
e pietà (ripugnanza naturale a veder soffrire...)
Nell’uomo moderno, contaminato dalla cultura, dalle arti e dalla società, prevalgono:
Libertà e facoltà di perfezionarsi.
Razionalità ed amor proprio (egoismo)
che portano all’ineguaglianza.
Ma l’uomo
non è solo istinto, volontà egoistica e cieca,
è anche ragione, coscienza, riflessione,
può riuscire a guardare di là dal proprio perimetro soggettivo,
a cogliere valori più ampi.
E proprio dell'uomo essere cittadino
e quindi saper cogliere ed accettare le esigenze della società.
La volontà generale è la voce della collettività,
l’espressione degli interessi collettivi, dell’utilità generale;
è espressione del nostro essere uomini.
Obbedire alla volontà generale è la sola libertà degna di questo nome.
Questa teoria fa di Rousseau un precursore e un teorico dei totalitarismi del '900 (fascismo e comunismo)?
La civiltà
non sta tanto nel progresso materiale,
quanto nell'umanesimo.
Rousseau non si faceva illusioni sull'uso borghese della ragione...
Lo Stato
deve essere subordinato alla società,
il legislatore deve conformarsi alla volontà del popolo.
Il popolo deve diventare legislatore di se stesso.
Ma solo a livello locale è possibile una democrazia diretta, piena, non delegata a rappresentanti lontani dalla realtà quotidiana.
La democrazia è reale quando può essere posta sotto controllo quotidiano dagli stessi cittadini che la gestiscono.
Queste idee fanno di Rousseau un precursore ed un teorico della democrazia diretta o del totalitarismo?
Per saperne di più due definizioni > totalitarismo | democrazia
L’educazione
L’educazione può plasmare un’umanità capace di convivere, secondo giustizia e della ragione.
Prima che all’istruzione punta alla formazione.
Essa avviene mediante una libertà ben guidata, non capricciosa e disordinata.
Deve essere graduale, rispettosa degli stadi di sviluppo. (il fanciullo non è un adulto in miniatura).
Educazione negativa > garantire il cuore dal vizio e la mente dall’errore, piuttosto che insegnare la virtù.
La perversità e il vizio vengono dall’esterno. I vizi presi prima dei dodici anni, non saranno più sradicati; il bambino va protetto dall’ambiente esterno, favorendo le sue inclinazioni naturali.
L’obbedienza, in questo periodo, sarà ottenuta con la pura autorità, (la forza coi fanciulli e la ragione con gli uomini).
Dai dodici ai quindici anni educazione intellettuale (scienze, fisica, geometria e astronomia), contatto diretto con le cose. E’ importante che il discente si renda conto dell’utilità delle cose che apprende. (Motivazione).
Dai quindici ai ventidue anni educazione morale, sociale e religiosa. (controllare le passioni con ragione e coscienza). Educazione politica (distinguere il giusto dall’ingiusto e agire secondo la volontà generale.
Religione e fede.
Le verità fondamentali sono due:
esistenza di un essere supremo
immortalità dell’anima.
Rousseau rifiuta la dottrina del peccato originale e della salvezza
e propone una fede puramente civile
nelle due verità
e nella santità del contratto sociale e delle leggi.
Come Locke: sostiene che l’unico limite alla tolleranza religiosa è sono le religioni intolleranti.
La realizzazione della democrazia è affidata allo sviluppo di due strumenti non politici:
l'educazione
e la religione "civile"
e non, ad esempio, alla lotta di classe o alla rivoluzione o alla propaganda.
Per saperne di più > Emilio | educazione