Alcune delle consonanti (e cioè, oltre alle
consonanti iniziali , le consonanti interne m, s, a, c) hanno la
funzione di indicare i passi da fare per convertire un sillogismo
in un altro. Eccone alcuni
I sillogismi con la stessa consonante iniziale
(B, C, D, F) possono essere convertiti rispettivamente in
questi modi:
B ⇒ Barbara; C ⇒ Celarent; D ⇒ Darii; F ⇒ Ferio.
es. Cesare (II) si riconduce a Celarent; Bocardo (III) a
Barbara, ecc.
Le consonanti mspc suggeriscono il modo di convertire
• La consonante m indica che deve essere
effettuata una mutatio praemissarum, ossia uno
scambio delle premesse (la minore diventa
maggiore, e viceversa);
• La consonante s indica che deve essere
effettuata una conversio simplex sulla
proposizione (premessa o conclusione) indicata dalla vocale che
precede ‘s’;
• La consonante p indica che deve essere
effettuata una conversio per accidens sulla
proposizione (premessa o conclusione) indicata dalla vocale che
precede ‘p’;
• La consonante c indica che la riconduzione
deve essere effettuata mediante un argomento per assurdo (per
contradictionem).
• Le altre consonanti non hanno valore. |