Immanuel Kant
Vita e opere
VITA (1724 - 1804)
Nato a Königsberg. Padre sellaio. Educazione religiosa austera (Pietismo, dalla madre).
Studi : Al Collegium Fridricianum, (illuminismo) teologia, filosofia, matematica, fisica all'Università di Königsberg. Poi libera docenza (guadagni esigui), lezioni private e molte opere su argomenti vari.
1770 Cattedra a Königsberg di "logica e metafisica" con la dissertazione De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis. Molto metodico: gli abitanti di Königsberg regolavano gli orologi sulla sua passeggiata quotidiana.
1781-1788 : Critica della ragion pura, Prolegomeni ad ogni futura metafisica che vorrà presentarsi come scienza (versione semplificata della Critica), seconda edizione della Critica della ragion pura con importanti modifiche (1787). Critica della ragione pratica, (1878 sulla morale). Critica del Giudizio, (sui sentimenti).
1793 Federico Guglielmo II gli ordina di non trattare argomenti religiosi (La religione nei limiti della semplice ragione). Kant ubbidisce fino alla morte del sovrano.
1795Per la pace perpetua, (federazione di tutti gli Stati contro la guerra).
1804 A poco a poco il suo spirito si spegne. L’epitaffio: “Un cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”.
Per saperne di più > vita
PIETISMO
Movimento mistico-religioso in polemica contro l’indifferentismo morale in cui era caduto il protestantesimo stesso.
Fondato da PHILIPP JAKOB SPENER (1635-1705), promotore di conferenze, in cui si commentava la Bibbia e si discutevano problemi religiosi.
Studio della Bibbia,
sacerdozio dei laici
preparazione biblico-edificativa dei pastori,
predicazione edificante e rinuncia alle sterili dispute dottrinali
preferenza oer l'azione piuttosto che per la teoria,
interesse per i problemi sociali, assistenziali, pedagogici.
Principali realizzazioni:
centro universitario di Halle,
scuole per i poveri,
orfanotrofio,
libreria,
tipografia
e scuola tecnica.
Il nome di "pietisti" venne dato dapprima a chi pratica le più austere virtù cristiane poi ai "bigotti".
Per saperne di più > pietisti
OPERE
Scritti precritici
Prima di scrivere i suoi tre capolavori Kant ne anticipò i contenuti nei cosiddetti scritti precritici.
Alcune di queste opere sono piuttosto curiose...
Storia universale della natura e teoria del cielo (1705):
In questo testo Kant espone la sua teoria della formazione dell'universo a partire da una nebulosa primitiva, secondo le leggi della meccanica newtoniana. ("teoria di Kant-Laplace")
C'è anche un'interessante discorso sull'azione di Dio sul cosmo:
L'ordine delle leggi dell'universo implica l'esistenza di un ordinatore e quindi di Dio.
in altre parole: se c'è un ordine ci sarà un ordinatore...
Ciò non significa che si debba ricorrere a Dio nella spiegazione dei fenomeni naturali.
Presumere l'esistenza di Dio risponde all'esigenza di sapere chi ha creato la materia e le leggi naturali,
per spiegare tutti i fenomeni fisici sono sufficienti causalità, meccanica e gravitazione.
Appendice sugli abitanti dei corpi celesti:“è assurdo negare che altri pianeti oltre al nostro siano abitati".
In questo breve testo Kant in tono scherzoso cerca di immaginare gli abitanti degli altri pianeti
Siccome il corpo è il limite della ragione e della spiritualità,
e più i pianeti sono vicini al sole più i corpi dei loro abitanti sono grandi (per resistere alla gravità)
un essere è tanto più perfetto quanto più si trova lontano dal Sole…
Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica (1765),
prendendo spunto dalle fantasticherie dell'occultista svedese Swedenborg, attacca la metafisica del suo tempo, facendo un parallelo fra i sogni dei visionari e quelli dei metafisici.
La metafisica "di cui la sorte ha voluto che mi innamorassi" diventerà scienza dei limiti della ragione.
I problemi che la metafisica dovrà trattare sono quelli entro i confini dell'esperienza umana.
"Merito della saggezza sta nello scegliere, tra gli innumerevoli problemi che si presentano, quelli la cui soluzione sta a cuore all'uomo".
De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis
(dissertazione per la nomina a professore ordinario di "logica e metafisica").
La conoscenza sensibile (intuizione) è dovuta alla passività o ricettività del soggetto:
fa vedere le cose così come ci appaiono, i fenomeni ,
le cose come si manifestano a noi e non come sono in sé.
La conoscenza sensibile avviene nello spazio e nel tempo ,
che sono le forme della sensibilità.
Ricordi Aristotele, materia e forma?
nella sensibilità i fenomeni sono la materia, spazio e tempo sono la forma
La conoscenza intellettuale ci permette di cogliere le cose così come sono,
i noumeni (dal greco noein, "pensare"),
ad esempio il concetto di "possibilità", di "necessità" e simili.
Nella Critica della ragione pura Kant riprenderà questi argomenti e dichiarerà che è impossibile cogliere i noimeni, (le cose così come sono), con la conoscenza intellettuale.
Gli errori della metafisica tradizionale derivano dal "gioco illusionistico" di confondere conoscenza intellettuale e conoscenza sensibile.
Per saperne di più > precritici | religione
Critica della ragion pura
Con quest'opera Kant
mette sotto processo la ragione che spiega il "ti esti",
il che cos'é delle cose
al fine di verificare la scientificità di alcune branche del sapere umano.
In pratica Kant, che ama e odia allo stesso tempo la metafisica le affida due nuovi compiti:
sondare i confini della ragione
in questo modo possiamo ritenere scientifico ciò che sta all'interno di questi confini
stabilire la scientificità delle varie branche del sapere umano.
Ecco lo schema dell'opera
Dottrina degli elementi: Indagine sugli elementi della conoscenza. Si divide in
Estetica trascendentale: che verifica il fondamento della matematica e della geometria
si occupa dell'intuizione, della sensibilità, dei fenomeni, dello spazio e del tempo
e Logica trascendentale che verifica il fondamento di fisica e metafisica. La logica studia l'intelletto
Analitica trascendentale, con cui si fonda la fisica, che si divide in
Analitica dei concetti (che studia le categorie)
Analitica dei princìpi (che si occupa di come applichiamo le categorie ai concetti)
2.2) e Dialettica trascendentale con cui verifica la fondatezza della metafisica
che si occupa ragione idee (Dio mondo e anima)
Fonda la metafisica
Dottrina del metodo
Metodo della conoscenza: la filosofia come scienza del limite.
Argomento che non tratteremo
Per saperne di più > ragion pura
Le altre due critiche
Critica della Ragion pratica
In quest'opera Kant si occupa di filosofia pratica: del dovere, della legge, delle regole, della libertà, di ciò che spinge i pensanti del nostro tipo a compiere una scelta piuttosto che un'altra.
Esiste una legge "sintetica a priori"? Una regola di tutte le regole, l'imperativo categorico, la chiave per risolvere tutti i problemi pratici?
Esiste la libertà?
Per saperne di più > pratica
Critica del giudizio(critica della ragione che giudica)
In quest'opera si "mette sotto processo" la ragione che giudica se le cose sono belle o no.
Qui si parla di bello, di sublime e di senso del gusto.
Per Kant il bello non può essere soggettivo.
Esiste un bello "sintetico a priori"? Un bello che piace a tutti i pensanti del nostro tipo?
Come mai giudichiamo belle cose che apparentemente non danno piacere? (un'impresa sportiva è fonte di grande sofferenza ma ci dà indubbiamente moltissima soddisfazione...)
Per saperne di più > giudizio | tutto
ALTRI SCRITTI NON CRITICI
Kant e l'Illuminismo (1784) Illuminismo significa diventare maggiorenni dal punto di vista della ragione, imparare a pensare con la propria testa.
Per trasformare la società conta
l'autonomia intellettuale dell'individuo
non basta il miglioramento delle istituzioni proposto dagli illuministi...
La libertà civile trova il suo perno nella libertà di pensiero e di stampa.
Kant e la pace in “ Per la pace perpetua” (1795 Sull'insegna di un oste olandese era dipinto un cimitero, con la scritta "Alla pace eterna"…)
Per promuovere la pace bisogna
costituire una federazione di tutti gli Stati.
Avere la forma repubblicana
e respingere la guerra come strumento per dirimere le controversie fra le nazioni;
in caso di conflitto lo si sottopone all'arbitrato di un parlamento comune.
Il diritto dovrebbe essere cosmopolitico:
uno straniero non va trattato da nemico nel territorio di un altro stato.
Kant e la religionecol testo "La religione entro i limiti della semplice ragione", le autorità prussiane gli negarono diritto di esprimere opinioni religiose. Il libro venne trovato troppo razionalistico dagli ambienti ortodossi e il sovrano chiese a Kant di non insegnare o scrivere niente altro su argomenti religiosi. Kant accettò fino alla morte del sovrano poi pubblicò le sue opere...
Per saperne di più > musica | bello sublime | immagini | in Italia
Critica della ragion pura
Definiamo il campo
La prima parte della critica del giudizio si chiama Estetica Trascendentale
attenzione, Kant usa il termine "estetica" in senso etimologico
dal greco sentire, sensazione
il termine "Estetica" è stato utilizzato in filosofia per indicare qualcosa che ha a che fare con la bellezza verso il 1870 su proposta di Baumgartner
L'Estetica Trascendentale è per Kant la dottrina del senso e della sensibilità, dal greco "aisthesis", sensazione. Studia
l'intuizione, strumento con cui la nostra mente si rapporta con i fenomeni
e il soggetto ha coscienza degli oggetti
le forme a priori dell’intuizione:
spazio
e tempo
il modo in cui l'uomo riceve le sensazioni ed ottiene una conoscenza sensibile
e verifica la scientificità di matematica e geometria.
La sensazione è una semplice modificazione (un tempo si diceva affezione) che il soggetto subisce, passivamente, ad opera di un qualsiasi oggetto.
La sensibilità è la facoltà di ricevere le sensazioni.
L’ intuizione è la conoscenza immediata degli oggetti.
È empirica quando sono concretamente presenti le sensazioni,
pura se si riferisce solo a spazio e tempo.
Il fenomeno è l'oggetto dell'intuizione sensibile, ciò che appare ai nostri sensi.
e non è detto che ciò che appare sia esattamente come la "cosa in sé".
nulla ci vieta di pensare che, se avessimo altri sensi, le cose ci apparirebbero in maniera diversa.
l'intuizione ha materia e forma
La materia dell'intuizione (fenomeno) consiste nelle sensazioni ed è a posteriori.
ovvero dopo l'esperienza sensoriale
La forma dell'intuizione è a priori e consisterà nelle intuizioni pure
dello spazio (forma del senso con cui percepiamo gli oggetti esterni)
e del tempo (senso interno),.
già presenti prima dell'esperienza sensoriale
spazio e tempo sono modi e funzioni di cogliere sensibilmente le cose.
non è detto che altri esseri non colgano il mondo secondo altre forme.
In altre parole i pensanti del nostro tipo comprendono le sensazioni (che provengono da fuori) grazie a spazio e tempo (che sono in noi già prima della sensazione).
Per saperne di più > estetica trascendentale | sito di estetica filosofica | sie
Struttura dell'opera
Riporto qui, per tua comodità, la struttura, l'indice della critica della ragion pura.
Se lo ritieni utile stampala e tienila a portata di mano, serve ad orientarti...
1) Introduzione
problemi della "Critica"
teoria dei giudizi
giudizi analitici a priori
giudizi sintetici a posteriori
giudizi sintetici a priori
2) Dottrina degli elementi: Indagine sugli elementi della conoscenza. Si divide in
Estetica trascendentale: che verifica il fondamento della matematica e della geometria
si occupa dell'intuizione, della sensibilità, dei fenomeni, dello spazio e del tempo
e Logica trascendentale che verifica il fondamento di fisica e metafisica. La logica studia l'intelletto e si divide in
Analitica trascendentale, con cui si fonda la fisica, che si divide in
Analitica dei concetti (che studia le categorie)
Analitica dei princìpi (che si occupa di come applichiamo le categorie ai concetti)
e Dialettica trascendentale con cui verifica la fondatezza della metafisica
che si occupa ragione idee (Dio mondo e anima)
psicologia razionale
ha per oggetto l'anima ed i suoi paralogismi
cosmologia razionale
ha per oggetto il mondo con le sue antinomie
teologia razionale
ha per oggetto Dio quale ideale della ragion pura
(uso regolativo delle Idee della ragione)
Fonda la metafisica (...)
3. Dottrina del metodo
Metodo della conoscenza: la filosofia come scienza del limite.
disciplina della ragion pura
canone della ragion pura
architettonica della ragion pura
storia della ragion pura
Argomento che non tratteremo
[La dottrina trascendentale del metodo studia quel tipo di sapere che è possibile costruire a partire dalle strutture della nostra conoscenza.]
Per saperne di più > struttura opera
Compito facoltativo: continua questa tabella (puoi aggiungere tutte le righe che vuoi...)
analitico a priori |
sintetico a priori |
sintetico a posteriori |
Cartesio, Spinoza... |
Kant |
Galileo, Bacone... |
razionalisti |
Criticismo |
empiristi |
metodo... |
|
metodo induttivo |
|
|
|
|
|
|
Schematizzando molto la critica della ragion pura parla di
Disciplina |
Facoltà |
Forme a priori |
Materia |
estetica trascendentale |
sensibilità |
spazio e tempo |
fenomeni |
analitica trascendentale |
intelletto |
categorie |
concetti |
dialettica trascendentale |
ragione |
idee |
mancando l'esperienza... |
Analitico e sintetico
La conoscenza scientifica consta di proposizioni o di giudizi
frasi composte da un soggetto e un predicato; ricordi i giudizi apofantici di Aristotele?
Per essere tale, poi, una scienza
deve essere aperta, deve poterci insegnare qualcosa che prima non sapevamo
e deve fornire delle verità certe
Nelle filosofie precedenti e in tutte le branche del sapere umano si trovano due tipi di giudizi:
Filosofie precedenti |
Giudizio |
Soggetto e predicato |
Esempi |
Ampia le conoscenze? |
A priori? |
Razionalismo (La scienza si ricava con la deduzione ) |
Analitico : |
Il predicato è contenuto nel soggetto |
"ogni corpo è esteso” “il bene è buono” |
No: non aggiunge nulla al soggetto |
Sì |
Empirismo (La scienza deriva induttivamente dall’esperienza) |
Sintetico: |
Il predicato non è implicito nel soggetto |
"ogni corpo è pesante" “il tavolo e rotondo” |
Si: aggiunge qualcosa al soggetto |
No |
In parole povere
Le scienze dei razionalisti
studiano delle verità certe, permanenti
ma non aggiungono nulla di nuovo alle premesse da cui partono, non c'insegnano nulla e quindi non sono scientifiche...
Le scienze empiriche, invece,
sono aperte, fanno molte scoperte ma
nessuna è permanentemente valida,
In conclusione i saperi che si basano su giudizi
sintetici a posteriori
o analitici a priori
non sono scienze.
Deve per forza esistere un terzo tipo di giudizi: sintetici a priori
Per saperne di più > criticismo | analitico sintetico
Sintetico a priori
La scienza, per essere conoscenza valida, deve basarsi su un terzo tipo di giudizi: sintetici a priori:
sintetici, ovvero che derivano dall'esperienza
e quindi c'insegnano cose nuove
e a priori, ovvero che precedono l'esperienza e la validano
e quindi ci garantiscono che le verità sono valide in modo definitivo e per tutti i pensanti del nostro tipo.
Kant ritiene che la logica non sia una scienza ma (come del resto pensava anche Aristotele) che sia uno strumento da utilizzare per qualsiasi scienza.
Matematica e geometria, invece sono scienze?. Di certo sono branche del sapere autonome. Vediamo se contengono giudizi "sintetici a priori"
Matematica: Il giudizio 5+7=12 è sintetico a priori.
xxxxx + xxxxxxx = XXXXXXXXXXXX
Il 5 o il 5+7 non contiene a priori il 12, bisogna contare
e il risultato, è per sempre valido per tutte le menti.
Geometria: "la linea retta è la più breve tra due punti".
Il concetto di "linea più breve" non è ricavabile da quello di "linea retta".
anche qui abbiamo una verità universalmente valida
Anche in fisica e metafisica , vi sono giudizi che paiono "sintetici a priori" ?
ad es. "il mondo deve avere un primo inizio"
l'inizio non è ricavabile dal concetto di mondo.
peccato che anche la frase "il mondo non può avere un primo inizio" sembri altrettanto vera...
Per saperne di più > estetica trascendentale | tesina
Rivoluzione copernicana
Prima di parlare delle antinomie dobbiamo ancora fare qualche ragionamento preliminare...
Prima di Kant tutti concordavano che
era il soggetto a dover ruotare intorno all'oggetto,
a prenderne atto:
Kant invece suppone che
il soggetto condizioni l'oggetto,
che gli aggiunga qualcosa mentre lo conosce
(spazio, tempo e, vedremo fra poco, categorie).
é "come se" il soggetto trasformasse l'oggetto mentre lo percepisce.
In questo pensiero alcuni vedono un filone romantico (c'è qualcosa di eroico nel trasformare il mondo...)
LOGICA TRASCENDENTALE
La possibilità della comunicazione tra pensanti del nostro tipo è nei fatti, direbbe Leibniz applicando il principio di ragion sufficiente. Kant, però non si accontenta di constatare che c'è ma vuole capire come funziona. Il suo ragionamento è molto più lungo e tortuoso abbi pazienza e ci arriveremo...
Verificata la scientificità di matematica e geometria, Kant passa all'analisi dell'intelletto per verificare se anche la scienza della natura è sintetica a priori.
A questa analisi è dedicata la Logica Trascendentale
La prima parte della logica trascendentale s'intitola ANALITICA TRASCENDENTALE e studia l’intelletto, la facoltà con cui comprendiamo le cose anche quando non siamo in presenza dei fenomeni, i concetti. Si divide in
Analitica dei concetti (Studia l'intelletto, i concetti e le categorie.)
e Analitica dei principi (che spiega come applichiamo le categorie ai dati sensibili)
questa seconda parte la studieremo poi...
Categorie
Prima di tutto vediamo le principali differenze e somiglianze tra le categorie di Kant e quelle di Aristotele
Per i logici medievali i giudizi erano di quattro tipi
QUANTITA': universali, particolari, singolari
QUALITA': affermativi, negativi, infiniti
RELAZIONE: categorici, ipotetici, disgiuntivi
MODALITA': problematici, assertori, apodittici
Kant s'ispira a questo schema e propone quattro tipi categorie:
quantità (unità pluralità, totalità),
relazione (causa effetto, accidente),
qualità (forma, colore, odore)
e modalità (inerenza e sussistenza o esistenza).
Categorie di Aristotele, invece sono divise in due tipi
sostanza (per esempio, Socrate o uomo),
e accidenti
quantità (un metro e mezzo), qualità (bianco o filosofo), relazione (figlio di Sofronisco), luogo (nel carcere), tempo (l'anno della morte), situazione (star seduto), avere (indossare il mantello), agire (bagnare), subire (essere bagnato).
Per Kant |
sono leggi della mente |
Sono 12 una per ogni forma di giudizio |
divise in 4 gruppi: ( quantità, qualità, relazione e modalità) Unità Realtà Inerenza Possibilità Pluralità Negazione Causalità Esistenza Totalità Limitazione Comunanza Necessità |
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Per Aristotele |
leggi dell'essere |
Sono 10 |
Divise in Sostanza, e Accidenti (qualità, quantità, relazione, azione, passione, dove, quando, avere, giacere) |
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Hai notato che gli elenchi hanno parole in comune?
Ho trovato nei vari testi parole differenti per tradurre le categorie...
Per saperne di più (usa il comando trova dal menu modifica) > schemi | Aristotele | Kant
Deduzione trascendentale
Torniamo al problema da cui siamo partiti: la nostra conoscenza scientifica è valida? Per rispondere a queste domande Kant parte dalle categorie
tutte le cose che noi pensiamo fanno parte di almeno una categoria ancor prima di essere pensate...
su che si basa la validità delle categorie
ovvero del modo di pensare le cose
dei "pensanti" del nostro tipo?
Quando il soggetto, coglie gli oggetti con i sensi ,
li spazializza e li temporalizza,
(intuizione)
quando li pensa,
li ordina secondo le categorie, modi propri del pensiero umano.
Le categorie sono le condizioni per poter pensare qualcosa come oggetto di esperienza.
L’oggetto
tradizionalmente concepito opposto al soggetto,
presuppone, al contrario, proprio il soggetto.
(rivoluzione copernicana...)
Pensare qualcosa è possibile solo se la molteplicità delle intuizioni sensibili viene unita in una sola rappresentazione: l’ Io Penso o Appercezione Trascendentale .
Io penso
In altri termini pensare è possibile solo a condizione che la rappresentazione sia presente all’autocoscienza, condizione di tutte le rappresentazioni, che vengono unificate appunto da ciò che K chiama l'Io Penso.
Ad esempio, se dico “La quarta C è un’ottima classe” è come se dicessi “Io penso che la quarta C sia un’ottima classe...
L'"Io Penso" è identico in tutti gli uomini. E' il modo di funzionare tipico dei pensanti del nostro tipo
Le categorie sono universali: non appartengono al singolo individuo bensì alla conoscenza umana in generale. Esse rendono possibile l'oggettività del giudizio
Possiamo concludere che è possibile la costituzione di un mondo oggettivo dell’esperienza ma come si costituiscono effettivamente i giudizi di esperienza che compongono le scienze della natura?
Analitica dei principi
Com'è possibile applicare le categorie ai dati sensibili se la categoria è un concetto puro che non può trovarsi nei fenomeni?
L’immaginazione, la capacità di usare e produrre le immagini, è una facoltà intermedia che presenta,
da un lato, il carattere spontaneo proprio dell'intelletto,
e dall'altro ha per oggetto rappresentazioni intuitive come la sensibilità: .
L'immaginazione può essere |
Riproduttiva |
capacità di richiamare alla memoria, di riprodurre appunto l'immagine di un oggetto non più dato ai sensi |
Produttiva |
Capacità di creare schemi (gli schemi trascendentali puri, permettono di applicare le categorie ai dati sensibili) |
L'immaginazione produttiva dà origine alle rappresentazioni intermedie tra la semplice immagine ed il concetto: gli schemi trascendentali, che rendono possibile collegare tra loro due rappresentazioni empiriche o rappresentazioni e categorie (Ad esempio una successione o una simultaneità.)
Le regole dell'uso oggettivo delle categorie, essendo tanto generali da fondare ogni conoscenza, si identificano, in pratica, con le leggi universali della natura.
Le leggi possono essere |
Universali |
Trascendentali |
Es. ogni fenomeno ha una durata |
Regole del nostro intelletto universali e necessarie |
Naturali |
Scoperte empiricamente |
Es l’accelerazione di gravità è pari a… |
Universali e necessarie ma fenomeniche |
Il Fenomeno, la cosa come "appare a noi", presuppone la cosa "in sé", il noumeno , concetto-limite che ci ricorda che quello che conosciamo nello spazio e nel tempo non è la realtà in assoluto.
L'intelletto non può conoscere le cose in sé ma solo pensarle come possibili.
Per saperne di più > analitica dei principi
La validità delle scienze empiriche
Praticamente le scienze della natura sono valide o no per Kant?
Ripetiamo il ragionamento complicato della lezione precedente partendo da un nuovo punto di vista
Le intuizioni sono solo sensibili (fenomeni),
mentre i concetti sono solo intellettuali (categorie).
Quindi intuizioni e concetti sono tra loro eterogenei
perché un oggetto venga pensato serve un intermediario che sia, sensibile ma anche intellettuale.
Chiameremo questo intermediario tra intuizione e intelletto immaginazione
trascendentale.
Il tempo è omogeneo
rispetto ai fenomeni
tutti gli oggetti sensibili possono essere temporalizzati,
ma anche alle categorie,
come queste, è a priori, puro e generale.
Dunque il tempo è uno ‘schema’ che potrà essere applicato alle categorie, in modo che queste stesse vengano temporalizzate.
Gli schemi trascendentali, prodotti dall’immaginazione trascendentale, sono categorie temporalizzate e sono tanti quante sono le categorie.
Due esempi (categorie temporizzate):
SOSTANZA : è temporalizzata mediante la durata , la permanenza del tempo
da quando un oggetto è a quando non è più.
CAUSA/EFFETTO: temporalizzata mediante la successione temporale
un prima e un dopo.
In entrambi i casi un concetto intermedio (durata - successione) temporalizza la categoria (sostanza - causa)
Le scienze della natura, intese come insiemi di giudizi relativi alla realtà fenomenica (piano trascendentale) sono quindi valide...
Come vedi Kant non si è accontentato di constatare l'esistenza delle scienze ma ne ha, per così dire analizzato e scomposto i procedimenti fino a trovarne i limiti. Forse più che nella dimostrazione della validità della scienza la teoria di Kant si è dimostrata valida nel dimostrare ciò che scienza non è...
Approfondimento
Questa parte è molto complicata, se vuoi puoi saltarla.
Se il discorso della lezione precedente non ti è parso convincente forse è perché ho tentato di semplificare...
Abbiamo visto che gli schemi trascendentali sono determinazioni le "regole dell'uso oggettivo delle categorie", che stanno a fondamento dell'uso dell'intelletto.
Queste regole prendono il nome di principi puri dell' intelletto e fondano ogni conoscenza senza essere a loro volta fondate su norme più elevate. Si dividono in quattro gruppi .
1) Gli assiomi dell' intuizione non possiamo intuire oggetti se non in forma quantitativa
ciò permette di applicare la matematica (la scienza della quantità) alla conoscenza degli oggetti naturali, ossia alla fisica .
2) Le anticipazioni della percezione qualsiasi cosa si percepisca ha un grado, un'intensità.
ossia è (o ha) una grandezza misurabile ,
le cui variazioni possono essere previste e misurate dall' intelletto
> "anticipazioni della percezione"
ciò garantisce l' applicabilità della matematica alla conoscenza della natura.
3) Le analogie dell' esperienza l' esperienza del mondo naturale è possibile soltanto se esso è un insieme di leggi necessarie.
la permanenza , la successione e la simultaneità
che corrispondono alle categorie della sostanza , della causalità e della relazione reciproca
La prima (permanenza) stabilisce il principio della permanenza della sostanza
"In ogni cambiamento dei fenomeni la sostanza permane e la quantità di essa nella natura non aumenta né diminuisce" .
La seconda (successione)contiene la legge della causalità necessaria
"Tutti i fenomeni accadono secondo la legge della connessione di causa ed effetto".
La terza indica il principio della simultaneità
"Tutte le sostanze percepibili nello spazio come simultanee, si trovano tra loro in un' azione reciproca universale" .
4) I postulati del pensiero empirico per decidere se un oggetto è
possibile
in accordo con le condizioni formali dell' esperienza,
o reale
"si connette con le condizioni materiali dell' esperienza"
o necessario
se la sua connessione con il reale "è determinata secondo le condizioni universali dell' esperienza"
cioè dimostrabile in base a una legge universale della natura
I princìpi puri dell' intellettocoincidono con le leggi universali della natura
che corrispondono a loro volta ai princìpi della scienza newtoniana.
la fisica, quindi è scienza pura.
C.V.D.
Ma cos'é la natura
Ora che abbiamo faticosamente capito che le scienze della natura sono possibile chiediamoci cos'é per Kant la natura
Intesa come insieme unitario dei fenomeni, la natura è resa possibile dalle leggi della sensibilità,
secondo le quali le sensazioni sono percepite e ordinate nello spazio e nel tempo .
Come complesso unitario delle leggi che connettono i fenomeni in maniera necessaria è resa possibile dalle categorie e dai principi puri dell' intelletto.
L' unità che si riscontra nel mondo naturale
non è intrinseca alle cose in sé
che non conosciamo
ma il riflesso dell' io penso.
Analogamente le leggi che connettono i fenomeni naturali sono ad essi prescritte dalle forme a priori dell' intelletto
Rivoluzione copernicana"
le regolarità e l'unità della natura provengono dall'oggetto, ma da una proiezione del soggetto sull' oggetto .
Noi colleghiamo la natura alle regole del nostro intelletto.
In parole povere, a ben vedere la natura per Kant è un insieme di regole, quindi un insieme di giudizi concatenati tra loro (c'entra col "piano trascendentale", né immanente né trascendente...).
Fenomeno e noumeno
Va meglio, vero? Forse dovevamo percorrere una strada più lunga per capire prima...
Ora riprendiamo un momento la distinzione tra
fenomeno (ciò che appare ai nostri sensi)
e noumeno (la cosa in sé).
Per Kant la conoscenza scientifica è solo fenomenica
tutto ciò che l’uomo può conoscere deriva unicamente
dal mondo sensibile
e dal modo in cui il Soggetto lo vede e lo interpreta.
ma ciò non significa che la conoscenza scientifica non sia universale e necessaria
La conoscenza fenomenica è l’unica conoscenza sicura.
Il fenomeno, tuttavia non è che un ristretto ambito, circondato da un campo ben più vasto e non conoscibile per l’uomo.
L’oggetto è fenomeno, è ciò che appare all’uomo,
ma possiamo presupporre che ciò che appare all'uomo sia prodotto da una realtà ben più vasta
ciò che è in sé, il noumeno
che è anch'esso un oggetto.
Noumeno
Il noumeno può essere inteso in due modi diversi:
Negativamente: è la cosa qual è in sé,
ciò che non può essere conosciuto
e non è accessibile all’intelletto umano.
Positivamente: è l’oggetto dell'Intelletto
l’intuizione, cioè, di un intelletto superiore a quello umano
infatti solo un dio può intuire sul piano intellettivo.
E' possibile pensare al concetto di noumeno,
ma non è possibile effettivamente conoscere il noumeno
si tratta di un concetto limite
in tedesco, Grentzbegriff
che serve proprio a circoscrivere le pretese della sensibilità.
In altre parole la scienza è necessariamente legata alla sensibilità e quindi il noumeno è il limite, il confine della scienza. Qualcosa che possiamo pensare ma non sperimentare o descrivere in base all'esperienza.
DIALETTICA TRASCENDENTALE
Dimostrata la validità delle scienze fisiche e naturali Kant prova ora a rispondere alla domanda: "La metafisica è una scienza valida"?
Il pensiero umano è limitato, in ambito conoscitivo, all'esperienza.
La tendenza ad andare oltre l'esperienza è naturale e irrefrenabile, ma non appena lo spirito vi si avventura, cade in errori che non possono non essere commessi.
La ragione è lo strumento intellettuale che si spinge al di là dell'esperienza e si confronta con le idee. Per Kant le idee sono tre: Dio. Mondo e Anima. Di nessuna delle tre abbiamo esperienza sensoriale ma siamo comunque in grado di pensarle. Che le idee siano noumeni o concetti di noumeni?
Osserva lo schema
3 Idee o concetti puri della ragione |
Anima |
Psicologia razionale |
Unifica i dati del senso interno (tempo) |
Errore: paralogismo trasformare queste esigenze mentali in altrettante realtà autonome.. E' un'illusione strutturale così forte che non cessa neppure quando ci rendiamo conto che essa è tale. |
|
Mondo |
Cosmologia razionale |
Unifica i dati del senso esterno (spazio) |
Errore: antinomie ragionamenti contraddittori |
||
Dio |
Teologia razionale |
Unifica i dati esterni ed interni |
Errore: voler dimostrarne razionalmente l’esistenza |
A prima vista si direbbe che si tratti di pensieri che non hanno corrispondenza certa nella realtà e che quindi la metafisica non sia una scienza...
Psicologia razionale
La psicologia razionale si occupa dell'anima,
possiamo pensare l'anima
ma non possiamo averne esperienza mediante i sensi
quindi è un noumeno
e anche una delle tre idee di cui si occupa la DIALETTICA TRASCENDENTALE
Se dell'anima non possiamo avere esperienza sensoriale non possiamo sapere esattamente cos'è, quindi è inutile cercare di descriverla. La psicologia razionale, però ci può dire lo stesso qualcosa sull'anima, ad esempio:
il pensiero non rende possibile la materia...
Kant demolisce l'Io penso Cartesiano con questo ragionamento
Chi afferma l'esistenza dell'anima come qualcosa di reale e diverso dal corpo,
cade in un paralogismo, ragionamento sbagliato
che trasforma l'Io Penso (atto)
in una sostanza.
La sostanza è una delle categorie e può applicarsi solo ai dati dell'intuizione sensibile.
L'Io Penso è attività, non dato.
Posso conoscermi come fenomeno ma non come “io in se stesso”, io noumenico.
Un'altra frase che era solito dire sull'argomento era più o meno questa:
"Penso quindi esisto. Pensi che pensare ed esistere siano la stessa cosa? Bene, dammi 50 talleri ed io te ne penso subito 100!"
Per saperne di più > Tesina | Non è una scienza
Cosmologia razionale
Se per mondo intendiamo la totalità dei fenomeni cosmici
di cui noi possiamo sperimentare solo una parte
Il "mondo" nella sua totalità rimane al di là di ogni esperienza umana possibile.
Un noumeno: possiamo pensarlo ma non descriverlo nella sua totalità
Ma possiamo evitare alcuni errori...
Quando si fa un discorso sul mondo nella sua totalità, si cade in antinomie.
Frasi opposte che paiono entrambe vere ma si escludono a vicenda.
Kant ne identifica ed analizza quattro
Le quattro antinomie
tesi 1 > Il mondo ha un inizio nel tempo e un limite nello spazio |
antitesi 1 > il mondo non ha limiti né nel tempo né nello spazio |
tesi 2 > ogni sostanza composta consta di parti semplici |
antitesi 2 > non vi è nulla di semplice ma tutto è composto |
tesi 3 > oltre alla causalità naturale vi è la libertà |
antitesi 3 > la libertà non esiste e tutto è determinato |
tesi 4 > oltre al mondo, c'è un essere necessario |
antitesi 4 > non vi è nessun essere necessario oltre il mondo |
Sembrano entrambe vere o entrambe false ma si escludono a vicenda, quindi non possono esserlo
Il difetto principale è nella stessa Idea di "mondo", che, essendo al di là di ogni esperienza possibile, non può fornire alcun criterio per decidere la verità di una o dell'altra affermazione.
Kant le risolve così:
le prime due antinomie (matematiche)
In favore di ciascuna è possibile addurre argomenti molto convincenti
ciò dipende dal fatto che il concetto di mondo è fuori da ogni esperienza possibile
le altre due (dinamiche) .
possono essere entrambe vere se riferite a ordini diversi di realtà:
le tesi (libertà , esistenza di un essere necessario) potrebbero esser vere nel mondo delle cose in sé ,
le antitesi (necessità causale , contingenza universale) valgono nel mondo dei fenomeni.
Per saperne di più > schema ! cosmologia razionale | discorso difficile
Teologia razionale
L'Idea di Dio è più esattamente un Ideale, il modello supremo di tutte le cose, di ogni perfezione e realtà.
Questa Idea o Ideale ci lascia nella "totale ignoranza" circa la sua esistenza effettiva.
Di Dio non possiamo avere esperienza quindi la teologia non è una scienza valida.
Non potendo né stabilire se Dio esiste né spiegarci com'é la ragione può tuttavia demolire le tradizionali tre prove dell’esistenza di Dio |
Ontologica |
Dio, Essere perfettissimo, non può mancare dell'attributo o perfezione della esistenza |
Salta dal piano della possibilità logica a quello della realtà ontologica - differenza tra cento talleri (monete) reali e cento talleri pensati - impossibile e contraddittoria |
Cosmologica |
Se qualcosa esiste, deve esistere anche un Essere necessario; ma almeno io esisto, quindi… |
Uso improprio del principio di causalità (partendo dall'esperienza degli esseri contingenti, pretende di innalzarci, ad un Essere incausato e necessario) |
|
Teleologica |
La bellezza del mondo implica una Mente suprema, ordinatrice cioè Dio creatore, perfetto e infinito |
L'ordine della natura potrebbe essere una conseguenza della natura stessa e delle sue leggi immanenti |
Conclusioni: Non possiamo dimostrare con certezza l'esistenza di Dio. (Kant è agnostico).
Ma se non possiamo dimostrarlo ci rimane comunque la possibilità di vivere come se ci fosse...
"Io asserisco, dunque, che le idee trascendentali sono inadatte a qualsiasi uso costitutivo, per cui debbono fornire concetti di oggetti; e che se sono intese in questo modo, si risolvono in semplici concetti raziocinanti (dialettici). Esse hanno però un uso regolativo vantaggioso e imprescindibile, consistente nel dirigere l’intelletto verso un certo scopo, in vista del quale le linee direttive delle sue regole convergono in un punto, che — pur essendo null’altro che un’idea [...] — serve tuttavia a conferire a tali concetti la massima unità ed estensione possibile..."
Per saperne di più > estratti | religione naturale
I limiti della ragione
Una metafisica come scienza è quindi impossibile .
Le tre Idee non possono avere un uso costitutivo come le categorie,
cioè non servono a conoscere alcun oggetto possibile,
ma hanno un uso regolativo
cioè valgono come "regole" per sistemare i fenomeni.
Le Idee, non valendo come realtà,
varranno come principi euristici (dal greco "eurischein" = scoprire),
come condizioni cioè che impegnano l'uomo nella ricerca,
unificano la conoscenza,
rafforzano il pensiero
e stimolano la ricerca a continuare per sempre.
In pratica Kant ha "scoperto" i limiti della ragione e ci ha spiegato come non ci sia alcunchè di scientifico nel superare questi limiti ma ha anche proposto
una ben precisa funzione di questi limiti: delimitare le scienze
una funzione regolativa per gli oggetti che vanno oltre
un ampio campo in cui ricercare (ciò che c'è all'interno del limite)
una nuova missione per la metafisica: validare le scienze (epistemologia)
Critica della ragion pratica
Definizione
Oltre alla ragione teoretica, che si occupa del che cos'è delle cose (ricordi il ti esti?) abbiamo la ragione pratica che ci spinge a compiere un'azione piuttosto che un'altra.
La filosofia pratica di solito si occupa di problemi relativi all'azione umana: etica, morale, politica...
Kant analizza (mette sotto processo) la ragione pratica e si domanda
se la ragione sia sufficiente da sola a muovere la volontà ad agire in un modo piuttosto che in un altro
e se esista o meno una legge morale universale (valida per tutti ed in tutti i casi)
Per saperne di più > schema | morale | primato r. pratica
Schema
Osserva attentamente
princìpi pratici |
Validità |
Si dividono in |
Formula tipo |
Finalità |
Massime |
valgono anche solo soggettivamente |
Un’infinità di raggruppamenti possibili |
Anche le formule che esprimono gli imperativi sono delle massime |
varia di momento in momento, da persona a persona |
Imperativi |
principi pratici oggettivi, cioè sono validi per tutti |
Ipotetici (regole dell'abilità e consigli di prudenza) |
Se …allora devi |
Finalizzati al raggiungimento di obiettivi |
Categorici (leggi morali universali) |
"Tu devi perché devi", "Tu devi e basta" |
Ordina in modo incondizionato, a prescindere da qualsiasi scopo |
La legge morale
Torniamo al problema iniziale: esiste una legge morale, una legge valida in tutti i casi e per tutti?
La legge morale non può mai dipendere dal suo contenuto concreto, altrimenti si cadrebbe nell'empirismo o nell'utilitarismo.
l'imperativo che esprime la legge morale deve per forza essere categorico
se fosse ipotetico la legge sarebbe valida solo relativamente all'ipotesi e non in tutti i casi
La legge morale è tale per la sua intrinseca razionalità,
perché comanda di rispettarla proprio in quanto legge ("devi perché devi")
e vale universalmente, senza eccezioni.
Se questa legge esiste deve essere possibile formularla, esprimerla, con una massima, come tutte le altre leggi e imperativi
Formalismo morale Kantiano : morale non è ciò che si fa, ma l' intenzione con cui lo si fa.
In altre parole l'etica di Kant è detta etica dell'intenzione perché parte dall'idea che se le intenzioni sono quelle giuste non si sbaglia.
Le tre formulazioni dell’imperativo categorico
Kant propone tre formulazioni dell’imperativo categorico:
1) "Agisci in modo che la massima della tua volontà possa valere sempre, al tempo stesso, come principio di una legislazione universale".
Nella Fondazione della metafisica dei costumi (1785) due altre formule dell'imperativo categorico:
2) "Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua come nella altrui persona, sempre come fine e mai come semplice mezzo".
3) "Agisci in modo che la volontà, con la sua massima, possa considerarsi come universalmente legislatrice rispetto a se stessa".
La vera legge è frutto della nostra stessa razionalità e dipende quindi da noi: siamo noi stessi con la nostra volontà e razionalità a dare legge a noi stessi.
per saperne di più > Cristo | r. pratica | imperativo categorico
Morali autonome ed eteronome
Secondo Kant esistono due tipi di morale:
autonoma, (la sua) che esclude
Qualsiasi fine estrinseco alla legge morale stessa (cioè al dovere),
anche il fine più nobile,
snaturerebbe la morale.
eteronoma (le "vecchie" morali)
che fondano il dovere su principi esterni all'uomo e alla sua ragione: Dio, la felicità, il piacere, la saggezza...
Kant cita sei morali eteronome: esse sono tali perché basate
sull'educazione (Montaigne),
sul governo civile (Mandeville),
sul sentimento fisico (Epicuro),
sul sentimento morale (Hutcheson),
sulla perfezione della natura (Wolff, Stoici),
sulla volontà di Dio (teologia in genere).
Etica dell'intenzione e della responsabilità
La morale Kantiana è autonoma: chiede di agire solo per il puro dovere, di attuare la legge della ragione.
Da qui l’esclusione dalla morale di ogni emozione o sentimento
se faccio il bene mi sento meglio…).
Viene anche definita etica delle intenzioni
L'etica della responsabilità, (Proposta all'inizio del '900 da Max Weber in opposizione alla morale delle intenzioni di tipo Kantiano) invece, tiene conto dell'effetto di un'azione.
se il risultato è negativo o disastroso anche se le mie intenzioni erano ottime ho comunque sbagliato...
Oggi si parla anche molto di morali miste (responsabilità ma anche intenzioni)
Per saperne di più > Weber | etiKant
Libertà
Osserva lo schema
Libertà |
In senso negativo |
"indipendenza dalla legge naturale" o "indipendenza dai contenuti della legge morale" |
In senso positivo |
è in grado di determinarsi da sé, di autodeterminarsi |
Kant propone tre postulati (proposizioni non dimostrabili) per giustificare la morale:
Libertà . "Tu devi, quindi puoi".
L'uomo, inteso come fenomeno, è determinato e soggetto alla causalità meccanica;
ma come noumeno, è intelligibile e libero in virtù della legge morale.
Immortalità dell'anima. La realizzazione della santità implica l'immortalità dell'anima,
dobbiamo postulare un mondo dell'aldilà in cui sia possibile realizzare quello che in questa vita è impossibile.
Ciò non contraddice il carattere disinteressato della morale
serve a pensare che l'uomo,
pur agendo per dovere,
possa essere degno di felicità.
Esistenza di Dio. Il sommo bene implica l'esistenza di una Volontà santa e onnipotente che faccia corrispondere la felicità ai meriti,
il che rende moralmente necessario postulare l'esistenza di Dio.
Da quanto detto, deriva il primato della ragione pratica sulla ragione pura,
la ragione è riuscita ad ammettere,
essendo anche pratica,
quelle realtà che non avrebbe mai potuto ammettere nel suo uso puramente teoretico.
I postulati Kantiani continuano a non valere come conoscenze:
se la ragionevole speranza nell'esistenza di Dio e nell'immortalità dell'anima si trasformasse in una certezza razionale,
la moralità non avrebbe più alcun senso
e tanto meno la nostra libertà,
in quanto l'uomo sarebbe una sorta di marionetta
per non parlare dell'intolleranza...
In altre parole non ha senso e non conviene dire che la libertà o l'immortalità dell'anima o Dio sono una determinata cosa e funzionano in un certo modo ma non è scorretto renderci conto che se esistessero sarebbe meglio per noi...
La morale non ha bisogno della religione ma potrebbe condurre alla religione (Da Dio possiamo sperare quel sommo bene che la legge morale ci indica).
Critica del giudizio
La facoltà del Giudizio
ci permette di apprezzare le cose belle
è collegata al senso del gusto
che ci dà i sentimenti del piacere e del dispiacere
è facoltà intermedia tra il conoscere è l’azione morale
e non ha valore conoscitivo o teoretico.
Il sentimento è la facoltà mediante la quale l'uomo fa esperienza della finalità nella realtà
esclusa dalla Critica della ragion pura sul piano fenomenico
l'intuizione, l'intelletto e la ragione non hanno a che fare col sentimento...
e postulata sul piano noumenico dalla Critica della ragion pratica).
non fa parte dell'imperativo ma comportarsi come se l'uomo fosse il fine dell'universo...
nella critica del giudizio ci si domanda se ci sia un bello "sintetico a priori"
in altre parole si domanda se esistano
forme universali e necessarie della subordinazione
tra mondo della natura
che la conoscenza , dominata dalla necessità, non può oltrepassare
e mondo della libertà spirituale
in cui la finalità la fa da padrona.
GIUDIZI |
||||
Determinanti |
(r. pura) |
Determinano gli oggetti, li spiegano |
Questo studente è diligente |
Un unico tipo? |
Riflettenti |
(giudizio) |
Riflettono su un oggetto un sentimento |
Ma guarda che bella persona! |
Due tipi:
|
Per saperne di più > sintesi
Bello
Uno dei due tipi di giudizio riflettente è quello estetico
Il giudizio estetico è appunto quello che si riferisce al bello e al sublime .
Bello, piacevole ed utile:
Bello |
non si ha riferimento ad alcun interesse |
Piacevole |
l'oggetto risponde a un nostro interesse individuale |
Utile |
l'oggetto risponde a un nostro interesse razionale |
Kant afferma dunque la completa autonomia del bello rispetto a ogni altro genere di valori .
Il bello è soggettivo o oggettivo?
non basta che una cosa piaccia a qualcuno per essere bella
è bello per un assassino trucidare le persone?
deve essere qualcosa che piace nel giudizio di gusto.
Gli uomini giudicano il bello con la facoltà del gusto .
Comune a tutti, non razionale né pratica
Una cosa è bella se:
- è oggetto di un puro piacere estetico disinteressato, "libero e vissuto gioco di armonie formali" non riducibile ad un determinato schema conoscitivo.
- è oggetto di un piacere universale e necessario (giudizi basati sul sentimento), su cui tutti debbono convenire. Non si può dire "è bello per me" ma "è piacevole per me".
Rivoluzione copernicana estetica. Il bello non è una proprietà delle cose in sé ma il frutto dell'incontro del nostro spirito con le cose, se la bellezza risiedesse negli oggetti in sé, essa sarebbe imposta dalla natura e non libera.
Per saperne di più > bello | brano antologico
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Sublime
Uno dei due tipi di giudizio riflettente è quello estetico
Il giudizio estetico è appunto quello che si riferisce al bello e al sublime .
Il sublime è prodotto in noi dalla percezione di qualcosa di smisurato o di incommensurabile, anch'esso non è nelle cose di per sé ma nasce nell'uomo.
Ma sentiamo dalle stesse parole di Kant (con qualche modifica e schematizzazione) la definizione di bello e di sublime (le parti di questo colore sono mie spiegazioni - questo > [...] indica che ho eliminato un pezzo di frase)
Il bello della natura si riferisce alla forma dell'oggetto,
la limitazione, l limite dell'oggetto.
Il sublime invece può riferirsi anche ad un oggetto informe (senza forma, illimitato),
che abbia o rappresenti o indichi un'illimitatezza [...].
L'oggetto stesso può apparirci sublime in duplice modo:
sublime matematico
[...] ciò che è assolutamente grande, ciò che è grande al di là di ogni comparazione.
e sublime dinamico.
la Natura ci può apparire dinamicamente sublime, e quindi provocare timore.
Il piacere del sublime ha solo un'origine indiretta,
sorge da [...] un momentaneo arresto delle energie vitali,
seguito da una più intensa loro esaltazione.
in altre parole un arresto della vita seguito da una grande esaltazione della vita stessa...
Il piacere del del bello produce direttamente un sentimento di esaltazione della vita;
La possibilità di pensare il Sublime dimostra la presenza di una facoltà del nostro animo che trascende (va oltre) ogni misura sensibile.
Il sentimento del sublime rende [...] per così dire intuibile la superiorità della razionalità.
La sublimità dunque non sta in nessuna cosa della Natura, ma solo nell'animo nostro, in quanto noi possiamo riconoscerci superiori alla Natura.
Sublime |
Matematico |
entità naturali smisuratamente grandi |
Ci opprime, fa male ma affascina: La nostra piccolezza fisica diventa grandezza intellettuale |
Dinamico |
natura immensamente potente |
All’impotenza del nostro corpo si affianca la grandezza del nostro spirito |
Per saperne di più > testo originale
Giudizio teleologico
L'altro dei due tipi di giudizio riflettente è quello teleologico
Nel giudizio teleologico (dal greco "telos" = fine, scopo) il predicato spiega il fine del soggetto
l'uomo ha la tendenza a considerare finalisticamente la natura.
Di fronte all'ordine e all'armonia della natura, possiamo pensare che Dio le abbia dato uno scopo.
In ambito etico, possiamo pensare che Dio abbia organizzato al natura, in modo da rendere possibile
la libertà
e la moralità.
Per Kant, poi, L'uomo è il fine della natura,
(imperativo categorico: considera l'umanità sempre come un fine e mai come un mezzo...)
rispetto all'uomo tutte le cose costituiscono un sistema di fini.
"Senza l'uomo, il mondo sarebbe un semplice deserto".
Questo finalismo ha i limiti di una visione puramente meccanicistica della realtà?
Ricorda che per Kant le conoscenze sono valide solo se "sintetiche a priori" (esperienza ma anche qualcosa che la precede).
“Un cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”
Conclusioni
Bene, il corso è finito. se vuoi puoi saltare questa pagina...
Con la critica del giudizio Kant propone la sua teoria estetica (nel senso che a questa parola darà Baumgardner qualche anno più tardi...)
Partendo dalla definizione dei giudizi estetici e teleologici Kant esamina il senso del gusto e lo ritiene a priori e comune ai pensanti del nostro tipo.
Passa poi all'analisi di bello e sublime e propone un bello "disinteressato", diverso dall'utile o dal piacevole e fa notare come funziona la "percezione" del sublime...
Prima di abbandonare il corso ti voglio proporre alcune domande da cui prende spunto l'opera. Se hai studiato bene dovresti saper rispondere
esiste un bello è "sintetico a priori"?
Il senso del gusto ha forma e materia come l'intuizione?
Ma dov'é il gusto?
Il gusto è fenomeno o noumeno? E il bello e il sublime?
Quando dici che una cosa è bella (o brutta) o sublime, ti riferisci a qualcosa di esterno alla cosa stessa o al piacere (o dispiacere) che questa cosa ti provoca, che senti dentro di te?
I fenomeni appartengono al mondo esterno, Il bello è in noi, (nell"io penso"?) e lo possiamo percepire e quindi non è un noumeno, allora cos'é?
Una scienza che si basi su giudizi riflettenti è sintetica a priori?
Per saperne di più > sintesi