Galileo Galilei, L’essenziale di P. Mussa

PAROLE CHIAVE: telescopio esperienza dimostrazione scrigno processo

VITA (1564 -1642)


Opere

Trattato di fortificazioni - Le meccaniche - Trattato della sfera o cosmografia - Le operazioni del compasso geometrico e militare - Sidereus nuncius - quattro Lettere " copernicane" (a Benedetto Castelli, a mons. Pietro Dini, a Cristina di Lorena) - Il saggiatore 1623 ( comete) - Discorso sopra i due massimi sistemi del mondo - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze

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Pensiero

Galileo è considerato il fondatore della scienza moderna. A lui si attribuisce la prima sistematica formulazione del metodo scientifico che applica la matematica al dato osservabile.

Pars destruens

contro gli aristotelici, perché

- Rifiutavano di fare i conti con l'esperienza, trincerandosi dietro l'autorità del Filosofo

- Non curavano abbastanza l'esattezza delle premesse del sillogismo (il sillogismo è corretto solo se lo siano anche le premesse).

- Credevano di poter spiegare i fenomeni naturali con concetti (le forme sostanziali, le essenze delle cose) che erano in realtà solo parole, spesso ridicole.

contro l'autorità della Bibbia nella scienza

- Rivelazione e scienza sono da intendersi ormai come due sfere separate, e senza rapporti, se non quello di una generica impossibilità di contraddizione reciproca. (va detto che Galileo si proclamò sempre credente)

- Il fine della rivelazione è di insegnare "come si vadia al cielo, e non come vadia il cielo"

- il Libro della Scrittura è oggetto della fede, e il libro della natura scritto in un linguaggio matematico, e perciò solo matematicamente leggibile è , oggetto della scienza,

Pars construens

sensate esperienze

Lo scienziato deve guardare i fatti, i fenomeni che sono oggetto dei sensi.

Anche Aristotele e Tolomeo, tenevano conto dell’esperienza sensibile, ma, secondo lui, traevano conclusioni frettolose, senza indagare con la dovuta ampiezza, senza ricorrere a strumenti e a verifiche sperimentali sistematiche.

matematiche dimostrazioni

Il vero fattore originale di G. fu l'altro, le "matematiche" o "necessarie" dimostrazioni Galileo teorizzò il carattere matematico del sapere scientifico. Per questo gli unici aspetti della realtà sensibile che ci devono interessare sono quelli quantitativi, matematizzabili.

Dopo le fasi di osservazione e sperimentazione (matematica) si giunge non alle essenze, come pensava la tradizione, ma a leggi, formulate matematicamente.

meccanicismo

il mondo è materia e moto locale: non hanno esistenza qualità e forme, che per la filosofia scolastica ne sono la causa. Colori, suoni, sapori, odori sono solo in noi "tengono lor residenza nel corpo sensitivo".

Nodi interpretativi Era (anche) un filosofo (e tale si pensava) o era (e voleva essere) solo uno scienziato? - Fino a che punto era sincero credente? - Aveva ragione? (Il sole è al centro? – la natura è uno scrigno da saccheggiare? – l’esperienza e la matematica sono sufficienti?) - Gli scienziati non devono usare l’intuizione né condurre ragionamenti che giungono alle conclusioni saltando le premesse (euristici)? – Il libro della natura ci dà delle certezze? – La scienza galileana funziona (va d’accordo con quella einsteiniana)?


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