Fichte
Nato a Rammenau (Dresda), famiglia povera.
Da bambino lo mandavano a sorvegliare le oche.
Un mecenate che spesso si fermava a parlare con lui, giudicandolo molto intelligente e precoce decise di pagargli gli studi
Sarà vero?
Studia
nel collegio di Pforta
scuola piuttosto severa,
poi a Jena e Lipsia
anche qui l'ambiente è molto serioso ma i corsi di studi non sono chiusi alle nuove idee...
Per guadagnarsi da vivere fa il precettore (Disponibilità di libri e viaggi in Svizzera e Germania...)
1793 Svizzera, (dove si sposa) conosce Rousseau
periodo giacobino - "Rivendicazione della libertà di pensiero dai principi d'Europa..."
Diritto dei popoli alla rivoluzione.
1792 Studia Kant e scrive il "Saggio di una critica di ogni rivelazione" che, pubblicato anonimo, viene scambiato per uno scritto di Kant. Sarà lo stesso kant a presentare il suo allievo, che diviene presto famoso
1794/99 Docente a Jena - elabora la prima dottrina della scienza "Sul concetto della dottrina della scienza o della cosiddetta filosofia" "Fondamento della dottrina della scienza" "Profilo delle particolarità della dottrina della scienza"
1799 Polemica sull'ateismo:
Fichte afferma che Dio non va inteso come persona metafisica ma come ordine del mondo,
accusato di ateismo si difende minacciando di andarsene con tutti i colleghi e studenti, alienando, così l’amicizia di Goethe...
Le sue dimissioni sono accettate,
tutti gli altri restano al loro posto.
Va a Berlino dove si guadagna da vivere con lezioni private
modifica la concezione di Dio.
Continui attacchi e polemiche con il circolo romantico
distacco da Schelling
Espulso dalla massoneria
1805/07 Docente ad Erlagen e a Konisberg (L’insegnamento è interrotto dalla IV coalizione contro Napoleone)
dal 1804
Porta a termine la seconda “Dottrina della scienza”
la versione più importante, che sarà pubblicata postuma
Scrive opere popolari:
"La missione del dotto",
"L'introduzione alla vita beata"
o politiche:
"Stato commerciale chiuso",
"Discorsi al-la nazione tedesca"
e fa conferenze di argomenti divulgativi che gli restituiscono la popolarità di un tempo. Impegno patriottico (discorsi).
Nel 1810 al culmine della popolarità diventa docente nella prestigiosa università di Berlino
periodo metafisico religioso: adesione al romanticismo
dopo due anni di contrasti con colleghi e studenti se ne và.
Muore di tifo nel 1814
Se qualcuno di questi punti non ti è chiaro aiutati col libro di testo e in futuro presta maggior attenzione alle lezioni...
Per saperne di più > Vita e opere
La filosofia deve diventare dottrina della scienza, dare al sapere principi e metodi.
Prima di tutto bisogna formulare un principio assolutamente primo e incondizionato, come proposero
Cartesio (chiaro e distinto)
e Kant (sintetico a priori).
L’intero sapere sarà quindi dedotto da tale principio.
Non dipende dalla logica che, tuttavia, trova in esso il suo fondamento.
Non può essere un FATTO (esperienza o coscienza);
deve essere un ATTO assolutamente libero:
l’AUTOPOSIZIONE DEL SOGGETTO.
Kant aveva dimostrato come
la ragion pratica
(imperativi e massime...)
superasse in qualche modo i limiti della ragion pura
(intuizione,intelletto e ragione...).
L’attualismo o attivismo fichtiano derivano da queste premesse.
Questo principio primo si articola in tre momenti, successivamente definiti principi
d'identità (tesi),
dell'antitesi
e della sintesi
Per approfondire > dottrina della scienza | brano
Prima di continuare cerchiamo di capire cos'è per Fichte l'Io
Se io prendo in considerazione un oggetto o un essere vivente, ad esempio il merluzzo, di solito intendo "qualsiasi merluzzo"
Sembrerei matto se pensassi che esiste un MERLUZZO, un "merluzzone" formato da tutti i merluzzi del mondo
Sembrerei matto anche de solo pensassi che sia possibile fondere due o più merluzzi in un supermerluzzo.
ma quando parlo di realtà spirituali, come l'io le cose cambiano
io può significare "qualsiasi autocoscienza"
oppure "l'idea di autocoscienza"
ma anche la somma del pensiero di due o più persone, il loro sapere collettivo, la loro cultura
o la somma di tutto il pensiero esistente
qualcosa di superindividuale
Se penso che esista una coscienza collettiva sembro ancora così matto?
In altre parole, più "filosofiche"...
L'"Io" è "egoità", pura forma della soggettività,
corrisponde all'Io penso di Kant, (ho detto Kant, non Cartesio...)
ma, in più, comprende i contenuti dell'esperienza
sul piano trascendentale...
ed è fondamento
sia della conoscenza
sia della morale.
Fichte si riferisce ad un "Io superindividuale", fatto di tutto il pensiero del mondo, o, almeno di quello di un gruppo di individui
Dottrina della scienza: il primo momento, la tesi
L'io di Fichte è quindi qualcosa di "superindividuale", fatto di tutto il pensiero del mondo, o, almeno di quello di un gruppo di individui
questo Spirito era o stava diventando autoconsapevole.
L'IO PONE SE STESSO
Principio d'identità: (A=A) tetico (tesi)
Per Kant
pensare non significa necessariamente essere
i talleri pensati non si scambiano con quelli veri
Bisogna distinguere e separare
intuizione
che elabora ciò che proviene dai sensi utilizzando spazio e tempo
da intelletto
che elabora i concetti con le categorie ed altri strumenti intellettuali,
Fichte risponde che il principio d’identità,
applicato ad una realtà diversa dall’Io
non ne implica l'esistenza
se penso 1000 euro non significa necessariamente che ci siano,
applicato all’Io,
implica l’identità
e anche l'esistenza
se posso pensare a me significa che devo per forza esserci.
Porre = atto.
Fichte riconosce la possibilità della intuizione intellettuale
un'unica funzione al posto delle due proposte da kant, che elabora
ciò che proviene dai sensi
intuizione
e i concetti
intelletto
L'intero processo della conoscenza (anche morale) si sviluppa in base alle leggi dell’Io, deduttivamente ed assolutamente a priori,
L'autoposizione funziona anche in situazioni individuali?
I bimbi piccoli, ad esempio, dapprima sembrano non distinguere se stessi dal mondo, poi, a un certo punto…
Dottrina della scienza: secondo momento, antitesi:
ALL'IO E' OPPOSTO ASSOLUTAMENTE UN NON - IO
Per mezzo della stessa attività con cui pone se stesso
l'Io oppone a sé un Non – io,
in altri termini,
l'Io (soggetto)
rappresenta a se stesso l’oggetto
che, in quanto tale, limita l'Io.
Ma se l'Io è infinito, com’è possibile che qualcosa lo limiti?
Fichte risolve il problema utilizzando l'inconscio:
l'Io (tutto il pensiero)
produce inconsapevolmente il Non Io quando pone se stesso
e quindi non si accorge che il Non Io
non è qualcosa di esterno
ma una sua parte: l'Immaginazione produttiva inconscia...
Dottrina della scienza: terzo momento, sintesi:
ALL'INTERNO DELL'IO L'IO OPPONE UN NON - IO DIVISIBILE ALL'IO DIVISIBILE
Con questo principio Fichte rende possibile la realtà come la conosciamo noi, formata da coscienze individuali e oggetti del mondo esterno
All'interno dell'Io infinito
agli io (singole conoscenze individuali)
si oppongono tanti non - io (oggetti del mondo esterno), finiti
Così si spiega l'esistenza dei gruppi e degli individui.
Se ancora non hai capito, se questo discorso non ti convince pienamente, se hai comunque fatto del tuo meglio puoi passare alla prossima lezione.
Ti posso consigliare di fare come ho fatto io quando avevo la tua età: ho studiato i tre principi a memoria e ho sperato molto che non me li chiedessero all'esame.
La conoscenza
L'Io e il Non - io si determinano a vicenda:
L'Io pone
se stesso come determinato dal Non - Io
e se stesso come determinante il Non - Io
Ma com’è possibile che l'Io produca il proprio oggetto di conoscenza sensibile e poi se lo trovi di fronte come dato, qualcosa di sconosciuto ed indipendente da esso?
Kant aveva fatto ricorso allo schematismo trascendentale
per spiegare
pur riconoscendo che non tutto il ragionamento filava liscio
il legame tra percezione e intelletto,
Fichte fa ricorso, in modo sibillino, all’” immaginazione produttiva inconscia”:
Per Kant l’immaginazione produttiva
si limitava ad unificare un’infinità di dati sensibili in un concetto.
Per Fichte è
produzione inconsapevole,
trasposizione
posizione del non io “trans”, fuori dall’io
e privazione
l’io si priva di qualcosa
Il processo di contrapposizione tra Io empirico e Non - io avviene internamente all'Io
Un nuovo modo di definire il trascendentale: il confine della persona psichica coincide con le cose che sa e prova, in questo modo Fichte elimina il problema della cosa in sé: tutta la conoscenza è all'interno del soggetto conoscente.
Con la dottrina di Fichte sembrerebbe risolto il problema lasciato aperto da Kant di giustificare la rappresentazione di qualcosa come contemporaneamente
visto come oggetto esterno
e come produzione dell’oggetto da parte del soggetto.
Accanto all'intuizione sensibile, Fichte riconosce l'esistenza di un'intuizione intellettuale, che consente al soggetto conoscente di riflettere sull'oggetto conosciuto comprendendo come esso sia in realtà una produzione dell'Io.
L'intuizione intellettuale porta alla conoscenza adeguata di se stesso: della propria attività e della propria essenza. Capacità che Kant riservava solo ad una mente infinita.
Presta molta attenzione alla parola "inconscio" perché quest'anno la sentirai ancora molte volte (e non solo nelle mie lezioni...)
Per saperne di più > inconscio
L'Assoluto
Hegel definì soggettivo l’idealismo di Fichte, oggettivo quello di Schelling e assoluto il proprio. In realtà Hegel si riferiva al primo periodo di Fichte, anche perché le opere del secondo periodo furono pubblicate postume...
L'idealismo dei "tre princìpi" fu presto abbandonato da Fichte, anche a causa delle critiche dei romantici e della polemica sull'ateismo... Esso acquistò un sempre più forte carattere religioso:
Ecco una sintesi schematica dell'evoluzione della nozione di INFINITO in Fichte :
Fino al 1800 infinita è l’ attività del soggetto (l’infinità dell’Essere infinito, "Dio stesso esiste come ordine...).
Per i romantici l'Essere si manifesta nella natura.
Dopo il 1800 Fichte comincia a parlare di Essere infinito, con carattere metafisico, di Dio, di Assoluto (ed entra in polemica con Schelling, che attribuisce a sé la scoperta dell’Assoluto...)
Per Schelling l’Assoluto è identità e indifferenza
Per Fichte "né Sapere né Essere né identità o indifferenza degli stessi" ma assolutamente l'Assoluto, di cui possiamo cogliere solo l'immagine. (Poco chiaro, vero?)
Nell’ultimo periodo, Fichte parla di tre gradi della realtà:
Assoluto (Simile all'uno di Plotino?)
Idea di Dio (Logos, Verbo, Figlio?)
Io che produce il mondo sensibile. (Una specie di Dio creatore?)
La Beatitudine è nell’unione con Dio (ricorda un po' Plotino...).
Il Sapere può aprirsi all'Assoluto, portando all'estremo la riflessione su se stesso ma...
La piena fusione con l'assoluto si realizza con un atto d'amore. (e non con un atto conoscitivo).
Per Fichte l'Assoluto si manifesta nella sfera morale(più kantiano)
La morale
Questa parte è decisamente più facile
Nella conoscenza l'Io pone se stesso come determinato dal Non - io,
Nella morale l'Io si pone come determinante il Non – io.
La realtà è posta inconsciamente, quindi è indeterminata, assomiglia un po’ alla materia di Plotino, prigione delle anime, o al peccato di Agostino.
Quando l’Io entra in contatto con il non - io si verifica un “Urto”, l'io percepisce una resistenza.
Di qui la teoria fichtiana dello “Sforzo”: attività che oppone se stessa ad un ostacolo (Non - io).
Lo Sforzo plasma l’indeterminato, è l'io che plasma il non io e non viceversa (Fatica di definire l’indefinito = sforzo...)
Se si accettano queste premesse ne deriva che il dovere morale è la libertà, con cui l'Io realizza la sua indipendenza dal mondo della natura.
Ogni volta che l'Io supera un Non - io ne ricompare un altro automaticamente, questo sforzo, questa tensione verso la libertà, è, quindi, un compito infinito, titanico, in forte sintonia col romanticismo...
La morale di Fichte, (idealismo etico) è basata su azione, intraprendenza, lavoro.
Esigenza di intervento nell'ambito politico (non conservare le regole ma trasformarle, migliorarle).
La missione dell'uomo è attività pratica.
Ricorda che per i filosofi la parola “pratica” non implica la manualità...
L'azione "pratica" è spesso definita come un puro atto di pensiero.
Il MALE non è contrapposto al BENE, esso consiste nell'accidia, nella pigrizia, nell’assopimento dell'energia morale dell'uomo.
Per Agostino e Plotino era mancanza di essere,
per Fichte è mancanza di azione...
Per finire ecco un paragone con altre due teorie etiche
L’etica illuministica definisce il bene
ricerca della felicità
e obbedienza alla natura:
é naturalmente buono che ciascuno cerchi la propria felicità
Nell’etica kantiana l’imperativo categorico (bene)
è razionale e formale:
agisci soltanto secondo quella massima che , al tempo stesso , puoi volere che diventi una legge universale
L’etica fichtiana propone un attivismo eroico che
nega ogni condizionamento naturale, razionale
e sfocia nell'entusiasmo,
è l’esaltazione dell’attività,
che ha valore in se stessa,
e che è illimitata e incondizionata:
agire, superare il limite, fare è bene; è male non agire.
Per approfondire > morale fichtiana
Il pensiero politico prima fase
Il pensiero politico di Fichte si evolve attraverso un paio di fasi
Prima fase: Fichte aderisce sostanzialmente alle dottrine del Giusnaturalismo.
Ci sono due tipi di diritti naturali:
inalienabili (come il diritto alla vita o alla libertà...)
alienabili (come la proprietà p la possibilità di farsi giustizia con le proprie mani, che sono cedibili attraverso contratti che sono alla base della società)
La proprietà, ad esempio, che è un diritto alienabile, deriva dal lavoro.
Il contratto trasforma il possesso in proprietà giuridica.
Un caso particolare di contratto è il contratto sociale. Trasforma la società naturale in Stato.
Lo stato ha due funzioni:
leggi positive (per il progresso)
norme di interesse generale
Qualsiasi contratto si può sciogliere è antistatalismo e legittimazione della rivoluzione...
Per saperne di più > Giusnaturalismo | Fichte giusnaturalista
Il pensiero politico: seconda fase
Fichte elabora due teorie principali:
Organicismo: società e stato sono organismi in cui le parti esistono in funzione del tutto.
Fichte ipotizza lo "Stato commerciale chiuso"
tre ceti, prezzi stabiliti dallo stato, pianificazione...
Nei "Tratti fondamentali dell’età presente" lo stato è presentato come totalità unitaria, con subordinazione dell'individuo in cui le finalità dello stato sono prevalenti...
Nazionalismo: Nei "Discorsi alla nazione tedesca" Fichte espone il suo concetto di nazione. Ecco alla rinfusa alcuni concetti chiave
Tutti i tedeschi = popolo.
Le caratteristiche della nazione tedesca sono diverse da quelle di altre nazioni
Lingua e costumi originari, amore per la libertà...
Missione del popolo tedesco... (Dopo l'invasione francese i Tedeschi per riscattarsi devono allevare dei figli liberi...)
"Dottrina dello Stato" spontanea e amorosa fusione dell'individuo nella totalità
REICH, Stato di ragione, Stato etico.
Patriottismo e religiosità come superamento dell’egoismo
Linguaggio come fondamento dei concetti di popolo e nazione. Superiorità del popolo tedesco.
Critica dell’esterofilia
Nazionalismo e cosmopolitismo.
Fichte è precursore dei razzisti?
Compito facoltativo: Scegli uno dei temi assegnati sopra e costruisci lo schema o la scaletta di un breve saggio (non più di 10 righe)
Filosofia della storia
Ecco le principali tesi fichtiane sulla storia
Le premesse
L’ uomo e il mondo sono manifestazioni fenomeniche dell'Idea divina. In altre parole se Dio è il noumeno l'uomo e il mondo sono i fenomeni.
Noi siamo mossi da una specie d'istinto alla libertà: dapprima la libertà è inconsapevole, poi diventa sempre più cosciente...
Ma la libertà non è arbitrio! La libertà è intesa da Fichte come libertà dall'inconsapevolezza.
Attenti, qui arriva la "fregatura"...
Tutto ciò che è deve essere e, quindi, la libertà, coincide con la necessità assoluta.
In altre parole la libertà consiste nel fare consapevolmente ciò che prima si faceva per istinto o per costrizione.
In pratica la libertà consiste nel fare il proprio dovere e per Fichte il dovere è piuttosto impegnativo...
Quindi datevi da fare e sarete liberi!
Conclusioni sulla storia e sulla politica
La storia è un processo dialettico: ha inizio in un'epoca di barbarie (inconsapevole) e progredisce (sempre più consapevole) fino ad approdare alla civiltà (consapevolezza completa. Il progresso procede attraverso il rapporto conflittuale tra i vari Stati.
Non l’individuo (che persegue il proprio piacere) ma lo Stato (che produce Cultura) guida il mondo verso il progresso.
La competizione tra gli stati (nazionalismo) non è in contrasto col progresso del mondo (cosmopolitismo)
Praticamente, a costo di semplificare un po' troppo il pensiero di Fichte, si potrebbe affermare che
in una nazione non libera tutti sono costretti comunque dallo stato a fare il proprio dovere, ciò comporta una serie di costi
la gente non è contenta (è costretta a fare cose che non vuol fare)
i servitori dello stato si dedicano a costringere e ciò toglie risorse umane
il sistema giudiziario e repressivo ha dei costi materiali
In una nazione libera tutti fanno spontaneamente il loro dovere,
si sta meglio perché tutte le risorse sono destinate al progresso...
I discorsi alla Nazione Tedesca
Concluderai il tuo lavoro con la lettura di qualche pagina dei Discorsi.
Ecco una sintesi
L'epoca dominata dagli egoismi, che richiede uno stato-macchina coercitivo per disciplinare delle accozzaglie d'individui che casualmente vivono nello stesso territorio (invece che delle nazioni) è al tramonto. Il popolo tedesco, unico a conservare cultura e lingua vive e non contaminate, è destinato a realizzare un'autentica comunità vivente ove i singoli saranno come parti di un organismo. E il compito di far ciò spetta anzitutto agli intellettuali, che "vedono la mèta verso cui l'umanità è indirizzata", gl'intellettuali sono "gli educatori del genere umano".
Questa concezione si inserisce in un più vasto quadro religioso e di filosofia della storia umanistici e per niente razzisti o guerrafondai. In seguito questa teoria sarà invece interpretata come premessa del nazionalismo aggressivo del novecento.
Per leggere il tuo brano puoi usare il libro o questo link > testo
Facoltativamente puoi scrivere un breve testo che parta dalla citazione di una o più frasi tratte dal testo che hai letto