1706 di P. Mussa
Un giorno nella storia |
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In un giorno da stabilire la nostra classe quarta per tutta la giornata fingerà di essere nel 1706. Questo corso ci aiuterà
> a trovare le informazioni necessarie per organizzare il "giorno nella storia" > a trovare amici che partecipino con noi da altre parti d'Italia > e, perché no, del mondo > a scegliere il giorno del 1706 che vorremo rivivere > a decidere cosa vogliamo fare in quella giornata
Per saperne di più > 1706 |
Perché il 1706? |
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Perché
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Borgo Vittoria |
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Il 2 settembre i due Savoia salgono sulla collina di Superga, da cui si domina l'intera città , osservarono i trinceramenti franco-spagnoli che attorniavano la città sotto assedio e decisero di aggirare il nemico impiegando il grosso dell'esercito ed una parte della cavalleria correndo un grosso rischio per la vicinanza delle linee francesi. Le truppe piemontesi (con un buon
rinforzo di austriaci e prussiani) aggirarono la città attraversando anche
il Po e schierandosi in modo da "chiudere" gli avversari in una morsa: da
un lato la non doma guarnigione torinese che aveva sino ad allora
resistito all'assedio, dall'altro le fresche forze austro-piemontesi. Intorno al pilone che ricordava la sconfitta dei francesi sorse poi il borgo Vittoria, la cui chiesa (Nostra Signora della Salute) conserva resti dei caduti DELLA BATTAGLIA DEL SETTEMBRE 1706 con i nomi dei paesi del Nizzardo, antica proprietà del Ducato di Savoia: Breglio, Sospello, Saorgio; e altri nomi, dei protagonisti: la Vittoria stessa, Vibò, Roccavione… Il fascismo alimentò, a fini di propaganda, un "irredentismo" che non era mai esistito.. Il 6 settembre la manovra di aggiramento portò le truppe sabaude a posizionarsi fra i fiumi Dora Riparia e Stura. Lo scontro finale iniziò il 7 settembre quando le forze austro-piemontesi si disposero sull'intero fronte e respinsero ogni tentativo di controffensiva dei franco-ispanici. La ritirata di questi verso Pinerolo e quindi in direzione della Francia iniziò nelle prime ore dello stesso pomeriggio. La vittoria di Torino fu l'inizio della rovina del partito borbonico in Italia. Vittorio Amedeo II e il principe Eugenio di Savoia entrarono nella città ormai liberata da Porta Palazzo e si recarono al Duomo per assistere ad un Te Deum di ringraziamento. |