Pietro Micca (1677 – 1706)

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Nato a Sagliano d’Andorno nel Biellese (il paese ora si chiama Sagliano Micca) il 5 marzo 1677.

Il padre, Giacomo, apparteneva ad una famiglia residente in quella zona dal 1540.

La mamma, Anna Martinazzo di Riabella, apparteneva ad una famiglia di scalpellini e minatori. Anche Pietro intraprese questa carriera.

A ventisette anni si sposò (Maria?) e dopo un anno arrivò il primo figlio.

Il suo soprannome era “Passapertutt”. Quasi tutti in quelle valli avevano un soprannome, anche perché perché i cognomi erano quasi tutte uguali.

Si sa ben poco della vita di Pietro prima dell'eroico gesto.

Dopo la sua morte alla vedova e al figlio furono assegnate, come pensione, due razioni di pane al giorno.

Nella sua città natale esiste ancora la semplice casa nella quale abitava, situata all'interno di un cortile. I muri sono tappezzati di lapidi a ricordo dell'eroico gesto.   


Le premesse

Nel 1703 Vittorio Amedeo II, rimasto quasi senza esercito dopo una sconfitta inflittagli dal generale Vendome, aveva reclutato 20 mila giovani piemontesi, tra cui cinquanta minatori.  Pietro Micca, abituato a lavorare sottoterra, fu destinato alla difesa  delle gallerie sotterranee di Torino, più volte sotto attacco durante i mesi dell’assedio.

Le difese di Torino erano rafforzate da un complesso sistema di gallerie, con varie funzioni: la lunghezza complessiva era di ben 14 chilometri sotto la cittadella e 7 chilometri e mezzo davanti alle mura. In caso d’assedio l’attaccante cercava di rendere inefficace il sistema sotterraneo di collegamento e di mina tentando di allagarlo e con improvvisi attacchi.

C’era anche la guerra di “mina e contromina”, che consisteva per gli assediati nel far esplodere mine sotterranee poste nella parte esterna della città sotto il nemico e per gli assedianti nel far esplodere le gallerie.

Le gallerie erano sbarrate da porte e collegate con scale, di solito abbastanza ripide, che congiungevano i vari livelli.


I fatti

Esistono varie versioni. Mi va di raccontarne una non troppo disfattista ma neppure troppo patriottica. Ricostruita tenendo d’occhio sia ciò che conosco dell’epoca e ciò che ho letto sui reperti emersi dopo gli scavi del 1958. La parte in corsivo non fa parte della storia ma della tradizione

Nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706 Pietro si trovava, con un compagno, vicino ad un accesso alle gallerie che immettevano all’interno della cittadella.

A mezzanotte, quattro francesi si calano in un fossato e raggiungono l’imboccatura della galleria e riescono ad aprire la strada ai loro commilitoni prima di essere uccisi dalle guardie,; alcune dozzine di francesi entrano e sbaragliano i soldati sabaudi che difendevano quel luogo. Scendono e si trovano davanti ad una porta sbarrata da Pietro Micca, di guardia a quel settore, che si mise subito a minare la scala nel caso il nemico riuscisse a passare.

Sentendo sfondare la porta, Micca potrebbe aver visto un commmilitone tentare maldestramente di innescare la miccia e avergli detto una frase come: «Alzati di là, sei più lungo di un giorno senza pane, lascia fare a me e scappa a salvarti».

Di certo ha innescato una miccia troppo corta per poter mettersi in salvo. L'esplosione travolge almeno un paio di dozzine di i francesi. Forse hanno visto la fiamma ma evidentemente non hanno potuto evitare l’esplosione.

Lo scoppio uccide anche Pietro Micca, il cui corpo è stato trovato a quaranta passi dall’esplosione.

Questo episodio è divenuto il simbolo del sacrificio di chi difese Torino in quelle terribili giornate, e, più in generale, di chi si sacrifica per salvare gli amici.

Da allora Torino ha continuato a celebrare il suo eroe. La galleria è stata restaurata e resa visitabile nel 1958 e a due passi, c'è un museo che racconta la storia del piccolo uomo biellese che fermò la Francia.


Ma la storia di Pietro Micca è stata raccontata in tanti modi.

- Nel "Giornale dell'assedio" il Comandante dell'artiglieria, gen. Solaro della Margherita cita l'episodio senza enfasi e senza neppure nominare il suo autore (alla cui vedova e all'orfano sono assegnate, come pensione, due razioni giornaliere di pane)

- I cronisti dell'assedio di Torino del 1706 citarono l'episodio della sua morte eroica in modo piuttosto stringato.

- Gli storici dell'Ottocento, pur di esaltare al Massimo Pietro Micca e gli effetti del suo gesto non esitarono a falsificare le narrazioni d'epoca. In particolare sono gonfiate le perdite inflitte al nemico:tre compagnie di granatieri e una batteria di 4 pezzi!

- Lo storico Carlo Botta scrisse: “Se non era il generoso biellese, nessun Eugenio, nessun Vittorio Amedeo salvarono Torino, e l’opera loro veniva indarno. Da lui la corona ducale fu conservata e la regia posta in capo ai Principi di Savoia.”

- Gli studi di Antonio Manno e la scoperta di Guido Amoretti, nel 1958, della scala, e il successivo restauro, riportarono l'episodio nei confini della verità storica.

- Verso la fine degli anni ’60, in tempi di grandi manifestazioni pacifiste mi è capitato di veder descrivere, da parte di qualche comico, credo televisivo, Pietro micca come un soldatino piuttosto stupido che, sentendo il nemico si fa sopraffare dal panico e s’inciampa facendo cadere la lampada sulle polveri che provvidenzialmente si trovavano sotto il nemico. Questa versione ora non è più tanto di moda.

- La maggior parte degli scrittori minori che si occuparono del Micca raccontò la versione “patriottica” della storia del minatore a volte infarcendola di retorica, a volte arricchendola con particolari piuttosto fantasiosi.

Per approfondire

Guido Amoretti,La verità storica su Pietro Micca , Torino 1996.

Guido Amoretti, (a cura di) Guida al Museo Pietro Micca e dell'assedio di Torino del 1706.

Walter Barberis, Le Armi del Principe, Torino, Einaudi, 1988;

Piergiuseppe Menietti, PIETRO MICCA, ed. IL PUNTO, 2003

F.A.Tarizzo, L'arpa discordata (poemetto in piemontese), Torino, Centro Studi Piemontesi;

Luigi Gramegna, Dragoni azzurri (romanzo storico) (1906), Torino, Viglongo, 1988;

Link

http://www.comune.torino.it/musei/civici/pietromicca/index.html

http://www.biellaclub.it/_cultura/personaggi/micca/ 

http://www.museopietromicca.it

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